Sardegna: esercitazioni militari e silenzi franti

di Daniela Pia

Riflessioni mentre gli aerei militari sfrecciano sul mio capo ininterrottamente. 

«Tu prova ad avere la natura nel cuore e non riesci ad esprimerla con le parole». E allora cerchi un posto ameno, lontano dalla folla e dai rumori molesti. Ti viene in mente un luogo poetico: Torre dei corsari, Pistis e il villaggio silenzioso di Marceddì. Scappi per qualche giorno: l’incanto delle dune maestose che giocano con le nuvole e rispecchiano le ombre del cielo riempie tutti i sensi, è una distesa di piante fiorite, un trionfo di canto di uccelli, di risacca gentile. Un’oasi, il balsamo che cercavi per riconciliarti con il mondo.

Così pensi. Quando all’improvviso, verso le nove del mattino soleggiato, un rombo di tuono che tuono non è, spacca il tremolio dei canti e il frusciare del vento fra gli steli dei giunchi: aerei a reazione, militari, sfrecciano ininterrottamente frantumando la bellezza: giochi di guerra, sino alle 17, con l’aggiunta di alcune sventagliate di un’arma da fuoco. 

Il silenzio franto, rubato.

Lo sconcerto attraversa le ore e ti chiedi «contro chi stanno combattendo? Quanto costano questi giochi, che chiamano esercitazioni? Cosa riceve il mare come dono da questi uccelli neri e rapaci?».

Non trovi risposta, ma un nome ti viene in mente Capo Frasca. Sì, ci siamo sotto. La cartina non mente.

Non mentono nemmeno le notizie che affannosamente cerchi su internet; il 15 febbraio 2019 La Nuova Sardegna ne dava notizia: «Durerà 23 giorni, da mercoledì 20 febbraio a giovedì 14 marzo la nuova sessione di esercitazioni di tiro a fuoco dell’Aeronautica militare nell’Area regolamentata Nuova Tango 812 del poligono di Capo Frasca […] Con l’avvio delle esercitazioni scatta, per ordine della capitaneria di Oristano, il divieto di svolgere all’interno dell’Area regolamentata, qualsiasi attività di uso pubblico del mare, in particolare il divieto di pesca, di navigazione e sosta di ogni genere di navi e o natanti, di balneazione e di turismo nautico. I divieti scatteranno tutti i giorni, sabato e festivi esclusi, alle 7 e 30 e termineranno alle 17 e 30. Per i trasgressori sono previste pesanti sanzioni».

Marzo è ormai trascorso e dunque? Cerchi ancora notizie e scopri che «riprendono le esercitazioni» secondo quanto afferma Linkoristano, da lunedì 29 Aprile al 10 Maggio

Questi cieli non conoscono pause: giorni come il primo Maggio non rientrano in questi protocolli. 

Indefessi questi velivoli molesti hanno lavorato per spezzare l’armonia di un tempo che non ci appartiene. 

Ripensi alla narrazione che faceva tuo padre del rombare continuo, nel 1943, quando gli americani bombardavano Cagliari. Pensi ai suoi occhi che rivivevano la paura d’un bimbo di dieci anni, terrorizzato dagli spezzoni che cadevano come coriandoli. E non capisci il senso che oggi può avere questa rapina della pace.

Schiavitù militari, quelle di cui la Sardegna conosce bene il peso e dalle quali non sa affrancarsi. Questo è il non senso, il marchio che ci portiamo sulle spalle come un epitelioma di pirandelliana memoria. Un cancro le cui implicazioni ancora non conosciamo del tutto.

Sentirne il suono lugubre ti ha fatto prendere per mano tuo padre con il quale hai condiviso una paura vecchia e nuova.

 

Daniela Pia
Sarda sono, fatta di pagine e di penna. Insegno e imparo. Cammino all' alba, in campagna, in compagnia di cani randagi. Ho superato le cinquanta primavere. Veglio e ora, come diceva Pavese :"In sostanza chiedo un letargo, un anestetico, la certezza di essere ben nascosto. Non chiedo la pace nel mondo, chiedo la mia".

2 commenti

  • serenella angeloni

    la mia pace , la tua, cara Daniela Pia, sono strettamente connesse con la Pace di tutti/ e .
    Finchè non smetteremo di investire in strumenti di guerra e di morte , la pace non ci sarà mai nè per me,nè per te e per nessun altro /altra.
    Dovremmo tutti insieme per prima richiesta perentoria ai politici obbligarli a studiare come riconvertire le fabbriche di armi ( così fiorenti in Italia) , poi dovremmo chiedere il disarmo e in contemporanea chiedere di applicare veramente l’art,.11 della nostra costituzione .
    Solo così si troverà il modo di fare un serio discorso pacifista.

  • Giuseppe Bruzzone

    Daniela, mi permetto di darti del tu e ti darei una risposta a mio modo, che certamente non tranquillizzerà la tua rabbia. Siamo in tempi nucleari : una guerra nucleare di quel genere non converrebbe farla perché sarebbe un danno enorme per chi la farebbe, senza considerare le ricadute che ci sarebbero anche per chi non è implicato( quello purtroppo è il meno ).
    Ma non si vuole prendere atto di questa impossibilità razionale di reciproca distruzione.Tant’ è che si parla di primo colpo o di miniaturizzare ordigni atomici che colpiscano gli avversari senza pensare che anche loro possono rispondere allo stesso modo o in altri. Da lì dovrebbe discendere la “pesante ” realtà che la guerra, qualsiasi guerra, dovrebbe scomparire dall’ orizzonte umano. Dovremmo aprire gli occhi noi cittadini che abbiamo dato la delega ai nostri governi e tutti quei politici che abbiano un minimo di sensibilità e si sentano responsabili del futuro di tutti, Natura e Clima compresi.

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