Savina Dolores Massa per Vittorio Arrigoni: «Restiamo umani»

Il meglio del blog-bottega /113…. andando a ritroso nel tempo (*)


Ti hanno nascosto gli occhi
ti hanno tatuato il volto con lividi:
gli ultimi sul tuo corpo.
Ti hanno appeso il respiro
con l’intento di spezzarlo.
Non sanno quanto a lungo
sia capace di dondolare
il respiro di un onesto.
E noi, qui, adesso, potremmo anche piangere
per il gusto di bagnarci fino al collo
segnato come il tuo per esserti uguali,
in una striscia.
Potremmo e invece no, o non a lungo.
Noi, in vita da gridare in nome nostro
ciò che tu gridasti ai venti scuri
ché allontanassero le mosche da ciò
che di un bambino restò monco.
Amare un popolo non richiede garanzie
né spiegazioni: succede di comprendere
una terra tua meglio di un’altra.
In questa dove ancora resto
c’è un giardino
di glicini, ginestre, rosmarino.
Qui scaverò una fossa per Vittorio
e per i miei spaventi di borghese
così che un briciolo di lui in luna piena
possa sputarvi sopra, ridendo di diritto
ma certo comprensione
perché
perché la paura è ciò che ci fa umani
purché duri quanto l’attimo
che è durato il suo. Di capo ciondolante sopra un petto.

NELL’APRILE 2011 a Gaza viene rapito e ucciso VIK cioè Vittorio Arrigoni che era un fratello per alcune/i di noi. E’ una tragedia che abbiamo raccontata (a volte forse lo abbiamo fatto in modo confuso, perché il dolore non aiuta a capire) in “bottega”. Fra l’altro in quei giorni pubblicammo questa bellissima poesia di SDM ovvero Savina Dolores Massa, una scrittrice sarda che negli anni successivi abbiamo seguito con passione. E poche settimane fa SDM, che conoscevamo per romanzi e racconti, ha pubblicato il suo primo libro di poesie (ne parleremo il prossimo sabato). Le due immagini sono del disegnatore brasiliano Carlos Latuff.

(*) Anche quest’anno ad agosto la “bottega” recupera alcuni vecchi post che a rileggerli, anni dopo, sono sembrati interessanti. Il motivo? Un po’ perché circa 12mila articoli (avete letto bene: 12 mila) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché nel pieno dell’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda ma valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto di ritrovare semi, ponti, pensieri perduti… in qualche caso accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente: con le firme più varie, stili assai differenti e quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. (db)

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