Sciopero donne: aggiornamenti

Carissime tutte (e carissimi tutti),

dopo la pagina fb ora è attivo e visibile anche il sito http://scioperodonne.wordpress.com/ sul quale troverete l’appello e la lista delle adesioni, i link ai giornali e ai siti che riferiscono dello «sciopero», ma anche riflessioni e contributi che riteniamo interessanti per tutt@.

Per quanto riguarda l’organizzazione dello «sciopero», abbiamo aperto la pagina «Le iniziative, città per città», file che aggiorneremo via via che arriveranno le info sulle manifestazioni/iniziative organizzate nei territori. Pensiamo che la pagina sia utile anche per mettere in contatto gruppi e singole persone. A questo proposito, l’indirizzo mail cui scrivere è:

organizza.scioperodonne@gmail.com

Diffondete, diffondete e fateci sapere cosa si muove nelle vostre città.

Sulla homepage c’è quello che consideriamo il nostro “manifesto”, «Le parole che vogliamo», che vi riportiamo anche qui di seguito.

A presto Barbara, Adriana e Tiziana

Le parole che vogliamo

Una donna uccisa ogni due giorni non è una questione di ordine pubblico, ma una ferita aperta nella società civile. Lucia, Antonella, Maria Grazia, tanto per citare le ultime della lista, sono state ammazzate dall’ex fidanzato, dal marito e dal compagno nei giorni successivi al decreto varato dal governo il 9 agosto scorso. La prova che misure soltanto repressive non sono la soluzione del problema perché il femminicidio non ha natura emergenziale ma sistemica. Per questo occorrono, e con urgenza, iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, finanziamenti ai centri antiviolenza, campagne istituzionali e mediatiche che mettano al bando ogni giustificazione e sottovalutazione del fenomeno. E che, soprattutto, favoriscano la percezione delle donne non come vittime e soggetti deboli bisognosi di tutele, ma persone a tutto tondo da sostenere contro antiche imposizioni patriarcali, in grado di autodeterminarsi e scegliere liberamente il proprio modo di vivere.

Per questo rilanciamo con ancora più fermezza l’appello allo «Sciopero delle donne» per il 25 novembre prossimo, convinte che solo un’azione forte possa indurre il nostro Paese a una riflessione seria sulle relazioni fra i generi, sul potere e le sue dinamiche di sopraffazione.

Un «sciopero» generale e generalizzato contro il femminicidio per ridare peso alla politica delle donne, riprendere in mano le pratiche e i percorsi dei femminismi che in questi anni hanno lavorato sulle molteplici forme della violenza e dare un segnale chiaro e inequivocabile riconoscendo che solo una cultura antirazzista, antifascista e non sessista può produrre un nuovo modo di pensare e vivere le relazioni fra i sessi.

Uno «sciopero» che affermi di un nesso imprescindibile fra lavoro/cura/precarietà/reddito, rivendichi la maternità come una scelta, rifiuti il ricatto delle dimissioni in bianco e affermi che anche la salute del corpo delle donne è un diritto che non può essere in balìa di ideologiche e strumentali obiezioni.

Uno «sciopero» che chiede non venga mai meno il rispetto per le differenze, la laicità dello Stato e la lotta contro tutti i fondamentalismi etici, religiosi e politici; che chiede piena cittadinanza per le donne migranti che vivono nel nostro Paese in nome di una cultura laica dell’accoglienza, della condivisione e della solidarietà.

Uno «sciopero» che pretende dalle istituzioni, dai mass media e dalla società tutta di farsi carico della quotidiana e inesorabile furia omicida contro le donne che non accenna neanche per un giorno a fermarsi perché frutto di una cultura, violenta e sessista.

Uno «sciopero» infine come azione profondamente politica, la sola che può restituire il diritto alla felicità che tutt@ ci meritiamo.

Aderisci allo «sciopero» delle donne e degli uomini, per un mondo più giusto ed eguale da consegnare alle future generazioni.

Manda mail con nome cognome città a scioperodonne2013@gmail.com

 

Redazione
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