Scor-data: 12 ottobre 1915

Edith Louisa Cavell giustiziata dai tedeschi

di Energu (*)

 

 

 

Ostilità-sc.

 

 

 

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, suhttp://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • Giustiziata? Cioè giustizia è stata fatta? Che pessimo uso della lingua italiana. Giustiziare, usato a ogni pié sospinto anche per dire: giustiziato dalla mafia ( Pensate a scrivere “Falcone giustiziato dalla mafia”) è parola che non eiste negli altri paesi, ove si dice to execute – se esito di condanna amorte da un tribunale dello stato – éxecuter, o, seplicemente, in caso di assassinio, di uccisione, assassinio, messa a morte ecc. Le parole hanno un peso, usiamole con cautela.

  • Concordo con Fausto ma è – ahinoi – vizio comune. Mi pare che la stessa polemica abbia tenuto banco sulla rivista “Internazionale” (attentissima e con tanto di rubrica “rettificatrice”). Però ribelliamoci all’abitudine e “pesiamo” le parole, sì.

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