Scor-data: 14 ottobre 1957

Si conclude il “golpe” a San Marino

di d. b. e Wikipedia (*)  

Possibile? Un golpe (senza spargimento di sangue per fortuna) a San Marino, promosso da Italia e Usa, contro il governo di sinistra?

Davvero si parla della stessa antica repubblica di San Marino che oggi è così snob e al centro di tanto denaro?

Ne so poco ma un’amica saggia mi assicura che, per una volta, posso fidarmi dell’esangue Wikipedia che i convulsi «fatti di Rovereta» li racconta così (in parte ho lasciato le virgolette e altrove ho sintetizzato).

«Successivamente al governo di unità nazionale seguito alla caduta del fascismo» San Marino dalle elezioni dell’11 marzo 1945 fu retta da una coalizione di sinistra fra il Partito Comunista Sammarinese (Pcs) e il Partito Socialista Sammarinese (Pss), confermata anche alle consultazioni del 1955. «In quelle elezioni, Pcs e Pss avevano ottenuto complessivamente 35 seggi sui 60; tuttavia, negli anni successivi, si verificarono spostamenti fra i gruppi consiliari – a opera di un gruppo di cinque dissidenti del Pss contrari all’alleanza con il Pcs – che portarono il Consiglio ad essere spaccato a metà dal febbraio 1957».

Siamo all’epoca della guerra detta fredda… «per cui il governo democristiano italiano tollerava a fatica la presenza dei comunisti al governo della piccola Repubblica, che aveva mostrato in quegli anni un deciso rafforzamento delle politiche sociali e delle relazioni diplomatiche con l’Urss. L’uscita del Pcs dal governo veniva percepita come necessaria per ottenere l’appoggio finanziario di Italia e Usa».

Le buone maniere, si sa, sono il sale dei governi filo-Usa e così l’Italia (presiudengte del Consiglio era all’epoca Mario Scelba, l’uomo della celere e degli accordi con Salvatore Giuliano) lancia un paio di avvertimenti a San Marino, a esempio «imponendo la chiusura di un casinò appena aperto nella Repubblica del Titano».

I cinque dissidenti all’inizio non bloccano il governo “rosso”… «che si trovò invece paralizzato quando, a metà aprile, i dissidenti socialisti diedero vita a un nuovo partito, il Partito Socialista Indipendente Sammarinese alleato con i locali democristiani». Situazione di stallo. Si arriva al 18 settembre quando Attilio Giannini, eletto nel 1955 come indipendente nel Pcs se ne va. «Si venne così a creare una nuova, risicata, maggioranza formata da 23 consiglieri dv, 5 dei socialisti scissionisti più due socialdemocratici e l’indipendente Giannini».

Dimissioni in massa e nuove elezioni per il 3 novembre. «Lo scioglimento del Consiglio si rendeva obbligatorio in seguito alle dimissioni della maggioranza dei consiglieri, ma ciò provocava la proroga del mandato degli stessi Reggenti in carica, circostanza che mai si era verificata se non per decisione del Consiglio, in occasione di eventi di straordinaria gravità».

Secondo i 31 consiglieri della nuova maggioranza, la mancata elezione dei nuovi Reggenti si configurava come un colpo di Stato. «La sera del 30 settembre i consiglieri della nuova maggioranza occuparono a Rovereta auno stabilimento industriale in disuso, situato in una lingua di territorio sammarinese entro il territorio italiano. Allo scoccare della mezzanotte del 1º ottobre, in concomitanza con la scadenza del mandato dei Reggenti in carica, i membri del Comitato Esecutivo si proclamarono a capo di un governo provvisorio. Subito dopo i carabinieri (italiani) circondarono lo stabilimento per tre lati su quattro, quelli in territorio italiano. Il governo italiano riconobbe immediatamente il governo provvisorio».

Ancora Wikipedia: «Sparsasi la voce della costituzione del governo provvisorio, la Reggenza istituì un Corpo di Mlizia volontaria, temendo l’intervento armato del governo provvisorio sostenuto da militari italiani verso il Palazzo Pubblico. In un quadro di crescente tensione, alimentata dall’afflusso di armi dall’Italia a sostegno di entrambe le parti e dal fallimento dei tentativi di mediazione, il comandante della Gendarmeria Ettore Sozzi si dimostrò in grado di mantenere l’ordine pubblico. Tra l’8 e il 10 ottobre, il governo provvisorio affidò proprio a Sozzi i pieni poteri per il mantenimento dell’ordine pubblico e la costituzione di un nuovo Corpo di gendarmeria in città. L’11 ottobre i Reggenti misero fine alla crisi, riconoscendo il governo provvisorio e sciogliendo la Milizia Volontaria». Così il 14 ottobre la nuova maggioranza lasciò Rovereta per salire sul Titano.

Larghe intese, larghe truffe: oggi come ieri. Tutto il potere agli Scilipoti o agli Alfano di turno.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 14 ottobre fra l’altro avevo ipotizzato: 1562: bolla di Pio IV contro gli eretici; 1906: nasce Hannah Arendt; 1920: Giovanni Orcel, ucciso dalla mafia; 1927: trovato petrolio in Irak; 1930: nasce Mobutu; 1936: costituite le Brigate Internazionali; 1943: rivolta vittoriosa nel lager di Sobisor; 1944: Teresa d’Avila proclamata patrona degli scacchisti; 1947: bucato il «muro del suono»; 1949: assolti i mandanti dell’assassinio dei fratelli Rosselli; 1962: si apre la crisi dei missili; 1980: la «marcia» della Fiat; 1999: muore Nyerere; 2007: Aldo Bianzino muore in carcere; 2008: denaro pubblico in banche Usa, rotto un tabù.E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

Redazione
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