Scor-data: 18 settembre 1908

“Ultima” rapina di Butch Cassidy e Sundance Kid

di Fabrizio Melodia (*)

La figura di Butch Cassidy e The Sundance Kid è una delle tante leggende di cui la Frontiera Americana è ricolma.

Mai un luogo fu tanto fiorente di mitologie e di sogni, molto spesso infranti tra sparatorie, malattie e atti criminosi della peggior specie.

Butch Cassidy è un mito, insieme all’inseparabile compagno Harry Longbaugh, al secolo The Sundance Kid, ritenuto uno dei più veloci e letali pistoleri dei suoi tempi. Un mito avvolto nel mistero della morte, che lo consacrò a vera icona di ribellione contro il Sistema delle Ferrovie.

Insieme a George Curry, Kid Curry e Ben Kilpatrick formarono per molto tempo la più temibile banda che la Storia del West ricordi, il Mucchio Selvaggio (The Wild Bunch).

Emblematica è la scena finale del bel film “Butch Cassidy and The Sundance Kid” (1969), ispirato agli ultimi periodi delle loro gesta, in cui Butch Cassidy era interpreto da uno straordinario e dolente Paul Newman e Sundance Kid da un realistico e volitivo Robert Redford, per la regia di George Roy Hill.

Dopo l’ultima rapina, andata molto male, Butch e Sundance Kid si ritrovano letteralmente accerchiati dai gendarmi boliviani e, piuttosto che arrendersi, escono dal loro nascondigli sparando all’impazzata.

Era il 19 settembre 1900, secondo la Storia Ufficiale. Data della probabile ultima rapina di Butch Cassidy e dell’inseparabile amico Sundance Kid.

Probabile, poiché furono talmente tanto trasformati in carne tritata dai proiettili dei gendarmi, da essere irriconoscibili.

Forse, alla fine, ce l’avevano davvero fatta.

Tutto questo mistero e la relativa sopravvivenza a una morte certa contro il Sistema (di cui il film di Hill ne traduce appieno l’atmosfera sessantottina) è riconducibile alla nomea di Robin Hood dei poveri che Butch Cassidy si era creato negli anni.

Al secolo Robert Le Roy Parker, Butch Cassidy nacque a Beaver, un piccolo paese nello Stato dello Utah il giorno 13 aprile 1866, i suoi genitori Maximilien Parker e Annie Gilles Parker erano mormoni immigrati dall’ Inghilterra intorno al 1857.

Da giovane lavorò in alcuni ranch della zona, facendo la conoscenza in uno di essi di un certo Mike Cassidy, razziatore di bestiame che prese a benvolere il giovane Parker, insegnandogli i trucchi del mestiere e prendendolo sotto la propria ala protettrice.

Cassidy portava il giovane Le Roy (come era comunemente chiamato in casa) a partecipare alle sue razzie, mostrandogli tutti i sentieri nascosti e le poche sorgenti d’acqua sulle quali fare affidamento. Le Roy provava una ammirazione smisurata per il suo maestro e per dimostrarglielo, cambiò il proprio nome in Cassidy che affiancò alla parola “Butch”.
Nella lingua inglese, tale parola significa “macellaio” e Parker la usò, forse, come ricordo del lavoro come garzone di una macelleria in gioventù.

In Colorado, a Telluride, Butch Cassidy conobbe i fratelli Mc Carty, con i quali effettuò la sua prima rapina a un treno, lungo la linea Denver-Rio Grande.

Il 30 marzo 1889, sempre coi fratelli Mc Carty, Cassidy svaligiò la First National Bank di Denver e alcuni mesi dopo toccò alla San Miguel Valley Bank a Telluride in Colorado.

Non dimenticava la sua vocazione di razziatore di bestiame, dedicandosi a parecchie incursioni, in una di esse fu arrestato e spedito nel famoso penitenziario di Laramie, nel Wyoming, nel 1894.

Subito la fama di Butch Cassidy prese a girare sulla bocca di tutti, agli occhi della gente divenne quasi un Robin Hood che assaltava banche e treni, lasciando stare la povera gente.

Uscito di prigione il 19 gennaio del 1896, Butch Cassidy iniziò ad organizzare quella che sarebbe diventata la più temuta banda di fuorilegge di tutti i tempi dopo Jesse James, il “Mucchio Selvaggio”.

Tra i membri di spicco, ne facevano parte personalità come Harvey Logan, noto anche come Kid Curry, Elzy Lay, Harry Longbaugh, noto come Sundance Kid, Ben Kilpatrick, Bill Carver e Harry Tracy, uno dei più temibili assassini nella storia del crimine organizzato.

La loro attività iniziò con la rapina a una banca di Montpelier nell’ Idaho, nel 1896.

Seguì una rocambolesca rapina al treno lungo la linea Overland Flyer, il vagone blindato fu fatto saltare in aria con la dinamite poiché il signor Woodcock, custode del bagagliaio, si rifiutò energicamente di aprire la porta corazzata.

Il Mucchio Selvaggio fu talmente gentile e simpatico, da ripetere per la seconda volta una rapina ai danni del povero Woodcock a bordo di un treno della Union Pacific Railroad, il 29 Agosto 1900.

I tempi ormai stavano cambiando, la Frontiera stava giungendo al termine e la nuova Nazione si stava sempre più civilizzando, recintando i pascoli e facendo crescere nuove attività.

Butch Cassidy comprese questa inevitabile decadenza e iniziò a programmare la propria pensione, andandosene da qualche altra parte molto più redditizia e selvaggia.

Poiché i fondi, anche con le rapine danarose effettuate, non sarebbero bastate, s’impegnò più a fondo per realizzare il proprio sogno, assaltando la First National Bank di Winnemucca, nel Nevada.

La rapina fruttò all’incirca 50000 dollari in banconote e monete d’oro, sufficiente per partire alla volta del Sud America, quando ormai gli sbirri privati dell’agenzia investigativa Pinkerton gli stavano letteralmente con il fiato sul collo.

Butch Cassidy si accordò per dividersi e ritrovarsi a Forth Worth nel Texas, dove, una volta riunitosi al resto dei suoi compagni, ebbe persino la possibilità di immortalare il “Mucchio Selvaggio” in una delle più celebri fotografie della Storia del West, in cui però sembrano tutti degli impiegati di banca e non dei temibili e determinati fuorilegge.

Si separarono per l’ultima volta, per non più rivedersi.

Cassidy e Sundance Kid riuscirono a far perdere le proprie tracce e a raggiungere New York il 1 Febbraio 1901.

Con Sundance Kid, s’accompagna una affascinante donzella non registrata negli archivi dell’agenzia Pinkerton, tale Etta Place, la quale ebbe l’onore di fare dello shopping nella Grande Mela, ricevendo da Sundance Kid un dono inaspettato, un gioiello dalla rinomata gioielleria “Tiffany’s”.

Butch Cassidy, Sundance Kid e Etta Place salparono poi con il piriscafo “Herminius”, in barba agli uomini della Pinkerton, giungendo a Buenos Aires, in data 20 Febbraio 1901.

Si presentavano come rispettabili uomini d’affari, arrivando a comprare alcuni appezzamenti di terra nel distretto di Cholila.

Vissero per tre anni nel loro ranch, insieme a Etta Place, godendosi il frutto dell’onorato mestiere, ma ad un certo punto il terzetto si presentò un giorno di Marzo del 1906 alla banca di Mercedes di San Luis, armi spianate.

Il colpo fruttò la bellezza di 20000 dollari e si concluse con la morte del direttore della banca.

Fu la volta successivamente del Banco de la Nacion a Bahia Blanca, quindi i tre si spostarono in Bolivia dopo aver assaltato un treno nei pressi della località di Eucaliptus.

Qui la vicenda si da oscura.

Etta Place, non si sa bene per quali motivi, ritornò di gran carriera negli Stati Uniti, mentre Butch Cassidy e Sundance Kid, nel settembre del 1908, assaltarono la miniera di Aramayo, impadronendosi di ben 15000 dollari e di alcuni muli della compagnia mineraria.

Un atto che gli sarebbe costato molto caro, poiché i suddetti muli furono riconosciuti grazie al loro marchio da un poliziotto della cittadina di San Vicente, nella quale i due fuorilegge si erano rifugiati dopo la rapina.

Immediatamente la locanda dove si trovavano fu circondata dai gendarmi, in assetto da guerra.

E in quella giornata del 19 settembre 1908, la Storia si mescolò con la leggenda.

La sparatoria fu selvaggia e senza esclusione di colpi, i corpi rimasero irriconoscibili e sepolti senza alcuna procedura d’identificazione.

Alla fine, il Sistema non li aveva sconfitti, ma resi liberi da ogni prigione.

 

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – o anche soltanto di segnalare qualcosa mettetevi in contatto con me (pkdick@fastmail.it) e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

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