Scor-data: 19 luglio 1898

Nasce Herbert Marcuse  

«È possibile tracciare una vera distinzione fra i mezzi di comunicazione di massa come strumenti di informazione e di divertimento, e come agenti di manipolazione e di indottrinamento?»: così Herbert Marcuse in «L’uomo a una dimensione».

 

QUESTA RUBRICA

Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”. Ma qualche volta ci sono argomrenti più leggeri che… ogni tanto sorridere non fa male.

Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 19 luglio fra l’altro avevo ipotizzato: 1553: Maria Tudor diventa regina; 1936: a Barcellona inizia l’Olimpiad Popular; 1937: a Monaco si apre la mostra «arte degenerata»; 1985: 268 morti a Stava; 2001: manifestazioni a Genova contro il G8.E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, come oggi. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • UN INCONTRO SU HERBERT MARCUSE A VITERBO, NELL’ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

    Si e’ svolto la mattina di venerdi’ 19 luglio 2013 a Viterbo presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” un incontro di studio in memoria di Herbert Marcuse, il grande filosofo che nacque a Berlino il 19 luglio 1898, autorevole figura della scuola di Francoforte e ispiratore dei movimenti libertari degli anni Sessanta e Settanta.
    Nel corso dell’incontro sono stati letti e commentati alcuni brani da «Ragione e rivoluzione», da «Eros e civiltà», da «L’uomo a una dimensione» e da alcuni dei saggi e degli interventi degli anni Sessanta e Settanta frutto della vivissima, appassionata e partecipe interlocuzione tra il filosofo e il movimento studentesco che contestava ogni potere violento e affermava il diritto di ogni essere umano alla dignita’, alla felicita’, alla solidarieta’.
    Come evidenziavamo gia’ in un precedente incontro di commemorazione e di studio, «Marcuse, riletto oggi ad oltre trent’anni dalla scomparsa (il filosofo e’ deceduto nel 1979), resta un punto di riferimento per il pensiero critico e per l’impegno nonviolento di solidarieta’ e di liberazione, contro la guerra e contro il razzismo, per la dignita’ e i diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della biosfera».
    Herbert Marcuse, filosofo, nato a Berlino nel 1898, fa parte della scuola di Francoforte; costretto all’esilio dal nazismo, si trasferisce in America; sara’ uno dei punti di riferimento dei movimenti di liberazione negli anni ’60 e ’70. Fra le opere di Herbert Marcuse segnaliamo almeno «Ragione e rivoluzione», Il Mulino, Bologna 1966, 1974; «Eros e civiltà», Einaudi, Torino 1964, 1974; «Soviet marxism», Guanda, Parma 1968; «L’uomo a una dimensione», Einaudi, Torino 1967, 1975; «Saggio sulla liberazione», Einaudi, Torino 1969, 1975. Fra le opere su Herbert Marcuse: Tito Perlini, «Che cosa ha veramente detto Marcuse», Astrolabio-Ubaldini, Roma 1968; Juergen Habermas (a cura di), «Risposte a Marcuse», Laterza, Bari 1969; Hauke Brunkhorst, Gertrud Koch, «Herbert Marcuse», Erre Emme, Roma 1989. Inoltre fra gli studi complessivi e le monografie introduttive sulla scuola di Francoforte confronta: Paul-Laurent Assoun, «La scuola di Francoforte», Lucarini, Roma 1988; Giuseppe Bedeschi, «Introduzione alla scuola di Francoforte», Laterza, Roma-Bari 1985, 1987; Martin Jay, «L’immaginazione dialettica», Einaudi, Torino 1979; Gian Enrico Rusconi, La teoria critica della societa’, Il Mulino, Bologna 1968; Goeran Therborn, «Critica e rivoluzione», Laterza, Bari 1972; Pierre V. Zima, «Guida alla scuola di Francoforte», Rizzoli, Milano 1976.
    I partecipanti all’incontro – in forte e persuasa coerenza con l’insegnamento marcusiano – hanno espresso ancora una volta il loro sostegno a varie iniziative di pace, di solidarieta’ e per i diritti:
    a) contro i cacciabombardieri F-35 e le navi da guerra del programma Fremm; iniziativa che deve proseguire anche dopo lo sciagurato voto del Senato il 16 luglio;
    b) per la cessazione immediata della illegale e insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan;
    c) allo sciopero delle donne contro il femminicidio;
    d) all’appello per l’asilo ad Edward Snowden;
    e) alla richiesta di liberazione di Bradley Manning;
    f) all’impegno affinche’ siano abolite al piu’ presto le infami misure razziste imposte da precedenti governi golpisti […].
    Nel corso dell’incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha anche commemorato Paolo Borsellino, il magistrato eroe della lotta alla mafia di cui ricorre l’anniversario della morte (avvenuta il 19 luglio 1992); la rivoluzione sandinista (che il 19 luglio 1979 libero’ il Nicaragua dalla sanguinaria dittatura della famiglia Somoza; negli anni successivi l’esperienza rivoluzionaria sandinista e’ stata una delle piu’ grandi esperienze storiche di solidarieta’, liberazione, nonviolenza in cammino […] e la Convenzione di Seneca Falls (19-20 luglio 1848) che produsse la grande Dichiarazione che e’ uno dei documenti fondativi della lotta delle donne – e quindi dell’umanita’ – per l’uguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.
    Concludendo l’ìncontro il responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, Peppe Sini, ha ribadito che «tutte queste esperienze, tutte queste testimonianze, da Marcuse a Borsellino, dalla rivoluzione sandinista alla Convenzione delle donne di Seneca Falls, alle iniziative odierne di Cecile Kyenge e di Laura Boldrini, alle lotte odierne contro la guerra e contro il razzismo, contro le armi e contro la violenza, contro le menzogne e contro i delitti dei poteri oppressivi, contro il femminicidio e per salvare vite umane perseguitate da governi e poteri criminali, corrotti e brutali; ebbene, tutte queste esperienze, tutte queste testimonianze, e molte altre ancora – ieri ricordavamo Nelson Mandela e Fernanda Pivano, domani ricorderemo altre figure e altre esperienze ancora – sono parte dell’unica lotta per l’emancipazione dell’umanita’ intera, per la civilta’ e la convivenza di tutti, per l’affermazione della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente. Vi e’ una sola umanita’ e tutti gli esseri umani ne fanno parte. Vi e’ un solo mondo casa comune dell’umanita’ intera e l’intera umanita’ – autocosciente, responsabile e solidale – deve rispettarlo e prendersene cura. La nonviolenza e’ in cammino».
    Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo è in strada S. Barbara 9/E; e-mail: nbawac@tin.it; web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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