Scor-data: 21 giugno 1490

Leonardo Da Vinci legge Marco Vitruvio

di Fabrizio Melodia (*)

Durante un viaggio a Pavia, iniziato con abbastanza sicurezza il 21 giugno 1490, Leonardo da Vinci ebbe modo di conoscere Francesco di Giorgio, con il quale era stato chiamato a dare un parere sulla fondazione del Duomo di Pavia.

Era uomo colto, architetto e valente latinista Francesco di Giorgio ed ebbe modo di condividere con Leonardo Da Vinci, “omo sanza lettere” come lui stesso affermava, il suo «Trattato di architettura»: gli fece leggere i brani dal «De Architectura» di Marco Vitruvio che egli aveva iniziato a tradurre per conto proprio.

Tale conoscenza, per Leonardo, dovette essere particolarmente stimolante, dato che, oltre al famosissimo disegno dell’uomo vitruviano (conservato alle Gallerie dell’Accademia austriaca dal 1822) Leonardo prese da lì l’ispirazione per scrivere il cosiddetto «Manoscritto B», conservato all’Institut de France a Parigi, dedicato all’architettura militare e religiosa.

L’uomo vitruviano fu il tentativo, per altro estremamente riuscito, di dare scientificità alla pittura, come comprensione della proporzione della realtà fenomenica. Leonardo voleva infatti fornire una base matematicamente misurabile della rappresentazione artistica: per questo la parte scritta si dilunga sulle proporzioni delle singole parti, partendo dalla dimensione base dell’altezza centrata all’ombelico. Immaginando di sdraiare un uomo sul dorso e di puntare un compasso nel suo ombelico, Leonardo descrive un cerchio che tange la punta delle mani e i piedi allargati.

Attraverso il suo bagaglio di conoscenze d’anatomia, ottica e geometria, Leonardo potè arricchire l’intuizione vitruviana, arrivando a un modello proporzionale che rappresentava il più alto segno dell’armonia divina, «colta e condivisa dall’arte suprema del saper vedere» (così Milena Magnano in «Leonardo» – collana I Geni dell’arte – Mondadori Arte, 2007).

La rappresentazione dell’uomo vitruviano con la sua corrispondenza fra corpo umano e geometria da un lato alimentò riflessioni di teoria dell’architettura, dall’altro, a posteriori, fu letta come simbolo dell’umanesimo o per meglio dire, della centralità dell’uomo all’interno della natura razionale o dell’armonia dell’universo espressa dalla geometria. «Con la rimessa in luce rinascimentale dell’interpretazione matematica greca di Dio e del mondo, rafforzata inoltre dalla certezza cristiana che l’uomo, immagine di Dio, racchiuda le armonie dell’universo, la figura vitruviana inscritta in un quadrato e in un cerchio divenne simbolo della corrispondenza matematica tra microcosmo e macrocosmo» (è Rudolf Wittkower in «Princìpi architettonici nell’età dell`Umanesimo», Einaudi, 1964).

PER APPROFONDIMENTI

  1. Milena Magnano, “Leonardo” (collana “I Geni dell’arte”), Milano, Mondadori Arte, 2007.

  2. Annalisa Perissa Torrini (curatrice), “Leonardo. L’Uomo vitruviano fra arte e scienza”, Marsilio, 2009.

  3. Franca Manenti Valli, “Leonardo. Il sapere costruttivo nel disegno della figura umana”, Silvana Editoriale, Milano, 2011.

  4. Giovanni Lista, “Da Leonardo a Boccioni: l’Uomo vitruviano e l’arte moderna”, Mudima Edizioni, Milano, 2013.

  5. Rudolf Wittkower, “Principi architettonici nell’età dell`Umanesimo”, Einaudi, Torino, 1964.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 21 giugno avevo, fra l’altro, queste ipotesi:
1630: inizia «La colonna infame» di Manzoni; 1877: uccisi i Molly Macguires; 1878: nasce Angelo Formiggini; 1905: nasce Sartre; 1914: muore Bertha Von Suttner;  1922: nasce Ki-Zerbo; 1957: Maurice Audin ucciso ad Algeri; 1980: ucciso Giannino Lo Sardo. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

Redazione
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