Scor-data: 23 novembre 1963

Va in onda la serie tv «Doctor Who»

di Fabrizio «Astrofilosofo» Melodia (*)  

Gli anni sessanta furono di sicuro molto favorevoli allo svilupparsi di serie di fantascienza che sarebbero passate alla storia. Un’età dell’oro davvero impressionante, quando tutto pareva possibile. Uno spirito pionieristico pervadeva gli animi di creativi e addetti ai lavori, energie creative permeavano ogni cosa, pur nella pochezza e ingenuità dei mezzi. O forse proprio per questo.

Il 23 novembre 1963, in Gran Bretagna, vide la luce una delle serie di fantascienza più longeve e amate dal pubblico di mezzo mondo: «Doctor Who».

Narra le vicende di un alieno davvero singolare, un Signore del Tempo, che si fa chiamare semplicemente il Dottore, il quale viaggia in lungo e in largo nello spaziotempo, spesso in compagnia di una donna umana, salva interi mondi, città e persone comuni.

Ha quasi mille anni sulle spalle, età resa possibile dal fatto che i Signori del Tempo sono in grado di rigenerarsi per un numero definito di volte, per ingannare la morte.

Quella attuale è la dodicesima reincarnazione del Dottore, un giovanotto biondo e spavaldo dalla parlantina facile, interpretato dall’attore britannico Matt Smith.

Il primo interprete dell’alieno crononauta fu però l’attore inglese William Hartnell (stagione 1-4, serie originale), seguito poi da Patrick Troughton (stagione 4-6, serie originale), da Jon Pertwee (stagione 7-11, serie originale), da Tom Baker (stagione 12-18, serie originale), da Peter Davison (stagione 19-21, serie originale), da Colin Baker (stagione 21-23, serie originale), da Sylvester McCoy (stagione 24-26, serie originale conclusasi nel 1989), da Paul McGann (per il film-tv del 1996 che avrebbe dovuto rilanciare la serie), da Christopher Eccleston (stagione 1, nuova serie andata in onda a partire dal 26 marzo 2005), da David Tennant (stagione 2-4, nuova serie, decisamente la mia preferita), da Matt Smith (stagione 5-7). Nell’agosto 2013 è stato annunciato che l’attore Peter Capaldi sarà la tredicesima incarnazione del Dottore per l’ottava stagione della nuova serie, che veleggia a gonfie vele.

Alcune parole sul mezzo di locomozione di questo singolare alieno immortale. La sua astronave è la macchina del tempo più singolare che mai abbia solcato gli schermi tv, camuffata da cabina telefonica della polizia anglosassone, che negli anni Sessanta era facile trovare a ogni angolo di strada. Essa è denominata T.A.R.D.I.S (Time And Relative Dimension In Space, ovvero «tempo e relativa dimensione nello spazio», volutamente ambiguo) il cui interno è decisamente più spazioso dell’angusta cabina con cui si mostra.

In alcuni episodi si fanno brevi cenni alla sua natura, spesso il Dottore afferma che il T.A.R.D.I.S è una entità senziente e veniva allevata dai Signori del Tempo, prima che una tremenda guerra contro i Dalek distruggesse il loro pianeta natìo, Gallifrey.

Inoltre è stato T.A.R.D.I.S a scegliere il Dottore come mezzo per l’esplorazione dello spazio, un rapporto biunivoco che ha portato alla generazione di un figlio del T.A.R.D.I.S, come si vedrà in altri episodi.

Molti i nemici del Dottore, fra i quali spiccano gli spassosissimi ma assolutamente spietati Dalek, dalla forma di bidoni dell’immondizia con strampalati colori, sempre intenti a trasformare tutti gli esseri dell’universo in altri Dalek, a scopi puramente “umanitari” poiché essi si ritengono la società perfetta e tutti devono essere come loro. Peggio dei Borg di «Star Trek», solo più carogne e ridicoli. Assolutamente “British”, non c’è che dire.

La serie del «Doctor Who» fu prodotta cosi a partire dal 1963 dalla Bbc, con storie avventurose che spaziano dalla fantascienza al gotico.

La serie ha ricevuto moltissimi riconoscimenti sia dalla critica che dal pubblico. Ha vinto nel 2006 il premio BAFTA per la miglior serie drammatica e per cinque volte consecutive (2005-2010) il National Television Award sotto la produzione esecutiva di Russell T. Davies. Nel 2011, Matt Smith fu il primo a essere nominato per il BAFTA come miglior attore protagonista per la sua interpretazione del Dottore.

La serie, con i suoi 33 anni di programmazione (per l’appunto dal 1963 al 1989 e ripresa nel 2005) e più di 700 episodi (a colori a partire dal 1970) detiene il record di serie tv di fantascienza più longeva e di maggior successo in termini di ascolti televisivi, vendite di libri e Ddv nonché traffico su iTunes ed è per questo citata nel «Guinness World Records». Il programma è considerato una parte significativa della cultura popolare del Regno Unito ed è diventata una serie di culto.

A prima vista, nessuno avrebbe mai scommesso sul destino positivo di questa strana serie: fu progettata in embrione intorno al 1962, per poi vedere la luce nel ’63, dopo un anno di discussioni e progetti.

Il direttore degli sceneggiati, il canadese Sydney Newman, era il principale responsabile dello sviluppo della serie, assieme al capo sceneggiatore Donald Wilson e a C. E. Webber. Lo sceneggiatore Anthony Coburn, il redattore David Whitaker e la produttrice Verity Lambert contribuirono anch’essi in maniera rilevante nello sviluppo.

La serie era originariamente pensata per un pubblico di famiglie, come un programma educativo con l’obiettivo di esplorare fenomeni scientifici e momenti importanti della storia tramite l’espediente del viaggio nel tempo.

Il 31 luglio 1963 Whitaker commissionò a Terry Nation una storia con il titolo «The Mutants». Nella sceneggiatura originale, i Daleks e i Thals erano le vittime di un attacco alieno tramite una bomba a neutroni ma poi Nation eliminò gli alieni e diede ai Daleks il ruolo degli aggressori.

Quando lo script fu presentato a Newman e Wilson fu immediatamente rifiutato in quanto non si voleva che il programma contenesse mostri dagli occhi di insetto.

Il primo episodio era stato completato e la Bbc riteneva che fosse fondamentale il successo del secondo ma l’unica sceneggiatura pronta era quella di «The Mutants» e quindi fu usata.

Secondo Verity Lambert: «Non avevamo molta scelta – avevamo solo l’episodio sui Dalek da sviluppare… Eravamo in una situazione di crisi di fiducia perché Donald [Wilson] era inflessibile nel rifiutare la sceneggiatura. Se avessimo avuto altro per le mani sicuramente lo avremmo sviluppato».

La sceneggiatura di Nation diventò quindi il secondo episodio del «Doctor Who» intitolato «The Daleks» (conosciuto anche come «The Mutants»). I Daleks, come già accennato sopra, divennero poi gli antagonisti più importanti e popolari della serie, e portarono al primo grande sviluppo del merchandising della Bbc.

Il tema musicale dei titoli fu composto da Ron Grainer e realizzato da Delia Derbyshire della Bbc Radiophonic Workshop; è una delle sigle musicali più ricordate, tanto da finire come estratto nella celeberrima canzone dei Pink Floyd «One of These Days».

Quando la produzione della serie terminò nel 1989 a causa del declino delle trame e del forte calo d’interesse, la Bbc confidò di trovare una compagnia di produzione indipendente per rilanciare lo show.

Philip Segal venne contattato dalla Bbc e le trattative portarono alla realizzazione di un film per la tv in coproduzione tra la Fox, l’Universal Pictures, la Bbc e Bbc Worldwide.

Nel 1996 venne quindi prodotto quello che doveva essere l’episodio pilota per una miniserie con un nuovo Dottore (l’ottavo, Paul McGann) per il mercato statunitense.

Una volta cessata la serie televisiva, la produzione di romanzi e racconti registrati, inizialmente su cassette e successivamente su cd, portò avanti le storie del Dottore e dei suoi compagni, sebbene la canonicità di queste produzioni sia ardentemente discussa dagli appassionati.

Il programma televisivo rimase abbandonato fino al 2003: nel settembre di quell’anno la Bbc annunciò la produzione interna di una nuova serie dopo parecchi anni di tentativi infruttuosi della Bbc Worldwide di rendere effettiva l’idea di un film. Padre della nuova versione della serie è il produttore e sceneggiatore Russell T. Davies assieme a Julie Gardner, supervisore della valutazione delle serie tv di Bbc Wales.

La prima stagione della nuova serie ha debuttato con l’episodio «Rose» sulla Bbc il 26 marzo 2005 ed è stata seguita da altre sette stagioni (l’ottava è prevista per il 2014) e venti episodi extra fra speciali natalizi e miniepisodi.

Dal 1979 in Inghilterra esce una rivista ufficiale dedicata al Doctor Who intitolata «Doctor Who Magazine» (comunemente abbreviato in DWM) che contiene articoli e fumetti dedicati al mondo del Dottore, prodotta ufficialmente dalla Bbc. Inizialmente la rivista si chiamava «Doctor Who Weekly» ed era pubblicata dalla Marvel Comics: il primo numero uscì giovedì 11 ottobre 1979 con una data di copertina del 17 ottobre al prezzo di 12 penny.

La rivista passò da settimanale a mensile col numero 44 del settembre 1980, trasformandosi in «Doctor Who (A Marvel Monthly)» con un prezzo di copertina di 30 pence. Il titolo divenne «Doctor Who Monthly» dal numero 61 e «The Official Doctor Who Magazine» nel febbraio 1984 col numero 85. Poi «The Doctor Who Magazine» dal numero 99 dell’aprile 1985 e semplicemente «Doctor Who Magazine» dal 107 (dicembre 1985) a oggi, con l’unica eccezione del numero 397 (giugno 2008) quando in copertina apparse il sottotitolo «Bad Wolf» in seguito dell’episodio “Gira a sinistra”.

Nonostante la serie classica di «Doctor Who» fosse terminata nel 1989, la rivista continuò ad essere pubblicata, fornendo nuove avventure sotto forma di fumetti. La serie riprese nel 2005, offrendosi a una nuova generazione di fan che la rivista cercò di attrarre.

DWM è ora pubblicato da Panini Comics, che ha acquisito il titolo insieme al resto del catalogo Marvel UK nel 1995. Panini ha iniziato a restaurare in digitale e a ristampare vecchi fumetti DWM in edizione economica. Dodici volumi stampati finora: due avventure con i fumetti del Quarto Dottore, uno con le avventure del Quinto, due con il Sesto Dottore, una con le avventure del Settimo Dottore, quattro incentrate sull’Ottavo e due con il Decimo Dottore. Panini ha anche pubblicato, nel 2006, una ristampa completa delle strisce del Nono Dottore e la maggior parte di quelle del Decimo Dottore e Martha Jones nel 2008. Attualmente le ristampe sono ferme, anche se la Panini spera di poter continuare in futuro.

Inoltre la nuova serie ha generato alcuni “spin off” (serie televisive nate in seguito al successo di uno o più personaggi secondari della serie d’origine).

«Torchwood» fu trasmesso a partire dal 2006 dalla Bbc e interpretato da John Barrowman nei panni del Capitano Jack Harkness. A partire dalla quarta stagione la produzione si è trasferita oltreoceano e la prima visione è ad opera della statunitense Starz. In Italia è andata in onda su Jimmy con le prime due stagioni, successivamente riproposte da Fox Italia che ha mandato anche la terza e quarta stagione (invertite) rimaste inedite e successivamente Rai 4 che ha trasmesso in ordine le prime quattro stagioni.

«Le avventure di Sarah Jane» è il secondo spin-off, interpretato dall’attrice Elisabeth Sladen nella parte della compagna del quarto dottore, Sarah Jane Smith. È stato trasmesso per quattro stagioni tra il 2007 e il 2011 dalla Bbc. In Italia è andata in onda solo la prima stagione, su RaiSat Smash e Rai Gulp.

«K9» è il terzo spin-off in onda dal 2009, incentrato sulle avventure del robot K-9: come «Le avventure di Sarah Jane» punta a un pubblico più giovanile.

Nel 2007 è stato inoltre prodotta una serie animata dal titolo «The Infinite Quest». I personaggi sono doppiati da David Tennant (Decimo Dottore) e Freema Agyeman (Martha Jones).

Per il mercato home video, in Italia «Doctor Who» è stato pubblicato in home video solo in nove raccolte di DVD della DNC Entertainment: una con la prima stagione della nuova serie, una con la seconda stagione (pubblicata nel 2011), una con la terza (nel 2012), una con la quarta (pubblicata nel 2012), una con gli speciali di Natale, una con la quinta stagione (nel 2013) due con alcuni episodi integralmente recuperati dalle prime due stagioni della serie classica con il primo Dottore e una con i primi episodi del secondo Dottore, pubblicata nel settembre 2011.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”. Qualche voltsa ci sono argomenti più leggeri, come oggi.

Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

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