Scor-data: 30 giugno 1999

Muore Edouard Boubat
di Daniela Pia (*)

Le foto di Edouard Boubat parlano al nostro presente con voci che appartengono al recente passato. Mi commuovono come certe melodie inattese, fanno sgorgare l’acqua dal mio corpo, come se una risorgiva tornasse a stillare. Come se un ramo tornasse a buttare gemme. L’orrore della guerra, della fame, della povertà si ammanta di versi, la rima è in bianco e nero, la strofa rende gli stracci ali di farfalle. Gli occhi sono pozzi di pece. Immortalano amanti sospesi nel sublime dei sensi. Colgono la vita mentre zampilla nel contrasto quotidiano, la catturano per sempre nella sua perfetta fragilità. Il viaggio, sentiero di luoghi, si fa corsia di anime stanche, sospese, illuse o cariche di speranza. Le pause della vita si fanno racconto, Odissea, per scolpirsi spoglie ma ricche di grazia. Dagli scatti di Boubat mi parlano mio padre e mio nonno Mi raccontano che “tempus fugit” mentre certe foto lo fermano per sempre in un prezioso scorrere di seppia e bianconero. Istantanee attraverso le quali si è raccontata l’epica di un mondo, in cui la verità era nuda testimonianza, senza ritocco. cristallo sospeso e tintinnante.
L’ esperienza acquisita durante la Seconda Guerra Mondiale segnerà profondamente Boubat e lo spingerà a fotografare «una quotidianità spoglia, ma piena di grazia, di poesia e di una pienezza senza tempo». Diventato fotografo indipendente nel 1967 lavorò per l’agenzia Top-Rapho con Robert Doisneau, Willy Ronis e Sabine Weiss.
Realizzò ritratti di personaggi famosi, fra cui Emil Cioran, Jean Genet, Marguerite Yourcenar e il poeta Jacques Prévert, il quale definirà Boubat «corrispondente della pace». Il suo lavoro fu oggetto di importanti riconoscimenti fra i quali il Grand Prix National de la Photographie nel 1984, oltre a quelli ottenuti per alcuni libri come «La Survivance», Prix du Livre 1977. Fu tra i creatori della prima galleria fotografica di Parigi, la Galerie Agathe Gaillard.
Considerato uno dei principali rappresentanti della cosiddetta fotografia umanistica francese, quando morì a Montroge il 30 giugno 1999 si erano chiusi con lui gli occhi di un epoca che, dalla guerra, era uscita ammantata della poesia del racconto quotidiano, fattosi per sempre storia.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 30 giugno avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 1520: battaglia di Tenochtitlan; 1822: nasce Harriet Tubman (di lei si è già parlato in blog); 1849: muore Andrea Aguyar; 1855: rivolta in India; 1905: è la data di «e=mc al quadrato»; 1908: Tunguska (in blog l’anno scorso); 1932: nasce Mongo Beti; 1934: la notte dei lunghi coltelli (già in blog); 1949: scomunica ai comunisti; 1960: Genova scende in strada; 1963: strage Ciaculli; 1980: per Israele Gerusalemme è la nuova capitale; 1988: Toronto, dichiarazione climatologi; 2004: la nave Cap Anamur arriva a Porto Empedocle; 2011: malapolizia, muore Michele Ferruli. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

Daniela Pia
Sarda sono, fatta di pagine e di penna. Insegno e imparo. Cammino all' alba, in campagna, in compagnia di cani randagi. Ho superato le cinquanta primavere. Veglio e ora, come diceva Pavese :"In sostanza chiedo un letargo, un anestetico, la certezza di essere ben nascosto. Non chiedo la pace nel mondo, chiedo la mia".

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