Scor-data: 5 ottobre 2009

Le vittime della Talidomide, i ritardi, le bugie

di d. b. (*)  

Fra il 5 e il 6 ottobre 2009 alcuni media italiani fanno sapere, di sfuggita e senza commenti, che Maurizio Sacconi, ministro del Welfare, ha firmato il decreto – poi pubblicato in «Gazzetta Ufficiale» a fine ottobre – sulla indennità di circa 4.000 euro (esentasse) al mese per le vittime italiane della talidomide. Dopo più di 40 anni e silenzi più pesanti del cemento, quel decreto sembra metter fine a una lunga lotta per il riconoscimento dei danni della talidomide che nel 2004 fu rilanciata dalla Tai, l’associazione per la tutela dei diritti civili dei Thalidomidici italiani.

La talidomide – o il talidomide, come si usava dire in passato – era uno psicofarmaco sedativo della tedesca Chemie Grunental, venduto fra il ’56 e il ’65 (con il nome di Contergan) per le donne in gravidanza: causò fra le 8 e le 10mila malformazioni alla nascita (cifra “ufficiale” che forse va raddoppiata) nel mondo, 150 delle quali in Italia. A fine anni ’50 molte persone impararono così a conoscere – dai titoli e dalle foto sui giornali – la focomelia che impedisce la crescita degli arti e provoca altre gravissime deformità. Il farmaco venne ritirato in alcuni Paesi nel 1961, in altri continuò a circolare.

Un caso isolato? Una tragedia imprevedibile? Diverso il punto di vista del saggio (tradotto in Italia nel 1973) di Henning Sjostrom e Robert Nillson intitolato «Il talidomide e il potere dell’industria farmaceutica». Il libro uscì in una collana della Feltrinelli, diretta da Giulio Maccacaro, che si chiamava «Medicina e potere». Vale riportare quasi tutta la pagina che apriva ognuno dei volumi: «E’ ipotesi di lavoro di questa collana che la medicina – come la scienza – sia un modo del potere: anzi che nella conversione e gestione scientifica di dottrine e pratiche, contenuti e messaggi, enti e funzioni, ruoli e istituti divenga propriamente potere, sostanza e forma del suo esercizio. […] Ma un’ipotesi ha bisogno di nuove verifiche, ulteriori ricerche, più ampie ricognizioni che attraversino tutte le mappe della cittadella sanitaria. Il potere che le appartiene, così come quello cui appartiene, può celarsi in ogni suo punto ma estinguersi in nessuno: cercare e scoprirlo è già sfidarlo».

Quei volumi con la copertina nera, oggi introvabili – peggio: impubblicabili, impensabili – rappresentarono un documentato sguardo nelle stanze proibite del potere medico e scientifico.

Nel caso della talidomide fu grazie a medici e avvocati coraggiosi, come Sjostrom e Nillson in Svezia, e a pochi (ma bravissimi) giornalisti se migliaia di madri non furono lasciate sole – «ognuna convinta di una propria singolare sventura» scrive Maccacaro, introducendo il volume – e se si poté risalire alla responsabilità, arrivando a bloccare il farmaco. A difesa della talidomide (cioè del potere dell’industria farmaceutica) si schierò praticamente tutto l’establishment medico in ogni Paese. Non fu un caso isolato perché, proprio mentre usciva il libro di Sjostrom e Nillson, una commissione di esperti concludeva che in Italia c’erano circa 600 farmaci nocivi, cioè (cito ancora Maccacaro) «che i loro effetti tossici secondari sopravanzavano quelli primari terapeutici» ma subito calò un comodo – per le industrie – silenzio.

Nell’allora Germania Occidentale invece alla fine di un processo lunghissimo – lo raccontano Sjostrom e Nillson – la casa produttrice venne condannata a versare 21 miliardi (di lire) alle famiglie dei focomelici tedeschi. «Tutto ciò, sia ben chiaro, non basta a restituire quanto è stato tolto alla vita di un solo bambino né a concedere assoluzioni alla responsabilità di un intero sistema» sottolineò Maccacaro, aggiungendo che in Italia neppure questo si fece. Anzi si negò persino, contro ogni evidenza, che la talidomide avesse circolato.

Se qualcuna/o vorrà recuperare in qualche biblioteca questo libro potrà conoscere tutta la vicenda: la maggiore vigilanza negli Stati Uniti; la negligenza in Canada; le infinite bugie prima e poi i criminali ritardi in Argentina: la dura e lunga lotta per la giustizia in Svezia e Germania… Ma soprattutto potrà capire il «background generale» (che è poi il potere dell’industria) che va combattuto perché altrimenti sarebbe inutile ragionare su come avere la massima sicurezza possibile sui farmaci: ed è appunto questo il discorso che più sarebbe importante fare oggi se avessimo la libertà – e la necessaria organizzazione – per tornare a ragionare di «medicina e potere».

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo, o addirittura triplica come oggi – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • ricevo e posto (db)

    TALI DI TALI – LA STRAGE DEI FARMACI.
    FILM ON LINE – REGIA – EMMEDI’ – 2013

    Questo č il secondo film che la redazione namir.it produce on line… dopo quello fantastico sulla verita’ dei VANGELI, oscurata dalla CHIESA… questa volta indaghiamo sulle case FARMACEUTICHE.

    IL FILM si sviluppa sulla storia di un farmaco… IL TALIDOMIDE – prodotto dalla GRUNENTHAL alla fine degli anni cinquanta- inizio anni sessanta.

    IL FARMACO era un leggero tranquillante, la GRUNENTHAL pur sapendo che il farmaco faceva male e aveva delle controindicazioni, continuo’ a venderlo, fino a che non si scopri’ che causava anche numerose malformozioni sui feti delle donne incinte… milioni e milioni di bambini furono uccisi dal farmaco e quelli che riuscivano a sopravvivere
    furono rinchiusi in campi lager, tipo il cottolengo di Torino, o peggio fatti sparire.

    ERANO GLI ANNI CINQUANTA anni del ROCK AND ROLL… mentre tutti si spingevano verso nuove scoperte c’era chi, allora come oggi, in merito alle scoperte traeva profitti assassinando.

    LA CASA FARMACEUTICA GRUNENTHAL ancora oggi vende i suoi prodotti ovunque, di recente e’ entrata nel campo degli antidolorifici, e da allora ad oggi non ha mai risarcito i talidomidici italiani – 300 – in tutto, che solo di recente si sono visti riconosciuti vittime – dallo STATO ITALIANO ma non certo dalla CASA FARMAUCETICA.

    IL FILM – “TALI DI TALI”… analizza anche altre situazioni – ad esempio il colesterolo non e’ la causa dell’infarto, malgrado questo le industrie FARMACEUTICHE hanno prima abbassato i valori del colesterolo e poi hanno cominciato a venderci i loro prodotti per costringergi a rientrare nei loro parametri per nulla scientifici e tutti commerciali… stessa cosa hanno fatto per tanti altri medicinali, inventandosi malattie nevrotiche inesistenti, oppure abbassando i valori – minima massima – della pressione.

    PER NON DIMENTICARE il famoso VACCINO ANTIPOLIO… dove nel resto del mondo si produceva e distribuva il SABIN mentre in ITALIA il ministro GIARDINA lo bloccava per far continuare a vendere l’altro vaccino anti polio che non era come il SABIN, facendo nascere quindi fin dopo il 1964 bambini poliomilitici, quando nel resto del mondo fin dal 1959, si distribuiva
    il SABIN.

    NESSUNO conosce ad oggi il piu’ grande processo fatto contro la casa farmaceutica GRUNENTHAL dopo quello di NORIMBERGA … nessuno conosce quella strage che un TALIDOMIDICO sopravvissuto racconta attraverso una registrazione e una ricerca di filmati particolarissima, oltre che l’analisi di quei documenti prodotti proprio in quel processo… la casa farmaceutica ha tentato di mettere tutto a tacere… ma noi li abbiamo ritrovati.

    EMMEDI’ il regista ci regala ancora una volta una grande impresa realizzata con pochi mezzi a disposizione e le colonne sonore dei piu’ grandi del ROCK AND ROLL e quelle legate a PERFORMANCE che successivamente presenteremo on line.

    NEL FILM C’E’ TANTO, dalla ricerca delle immagini, alla storia musicale, al racconto di un TALIDOMICO sopravvissuto al farmaco che ci ha concesso la sua storia personale e documentatissima.

    UN FILM PER NON DIMENTICARE – un film che mai come oggi serve per difenderci dalle case farmaceutiche che di noi vedono solo un profitto economico e non certo persone umane da salvare per difendere il futuro della natura tutta.

    PER VEDERE IL FILM che dura – due ore circa – si puo’ cliccare sul link sotto riportato quando si e’ collegati ad internet :
    https://vimeo.com/67843184

    SE INVECE SI INTENDE RICHIEDERE COPIA DEL DVD – per visionarlo tranquillamente in casa si deve inviare una email a – giornale@namir.it – scrivendo nome e cognome e l’indirizzo postale dove si intende riceverlo, pagandosi ovviamente le spese postali del DVD e la stampa.

    per contattI –
    giornale@namir.it

    buona visione… piu’ di cosi’ non possiamo fare.
    LUANA DE ROSSI.

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