Scor-data: 9 maggio 1933

Iniziano i delitti di Alleghe
di Fabrizio Melodia (*)

Sono stato spesso ad Alleghe, vicino al lago omonimo, paesino all’apparenza tranquillo, fra le Alpi bellunesi, un piccolo paradiso in mezzo alle montagne, pieno di gente cordiale. Appresi molto tardi che fu teatro di un’ignobile catena di delitti, coperti da un’omertà altrettanto ignobile, come a testimoniare che ogni luogo nella penisola alla fine è davvero uguale all’altro, cambiano le ambientazioni ma i drammi umani sono i medesimi.
Ecco la ricostruzione dei fatti. Il 9 maggio 1933 la diciannovenne Emma De Ventura viene trovata morta, con la gola squarciata, all’interno dell’albergo in cui lavorava come cameriera. Il caso viene archiviato come suicidio. Nel dicembre dello stesso anno viene ritrovato nel lago il cadavere di Carolina Finazzer, giovane moglie di Aldo Da Tos, figlio del proprietario dell’albergo. Il caso viene bollato come suicidio o incidente da sonnambulismo.
Molto tempo dopo, il 18 novembre 1946, vengono trovati morti i coniugi Luigi Del Monego e Luigia De Toni, uccisi a colpi di pistola per strada, di notte. In quel caso si parla di omicidio a scopo di rapina.
Fatti all’apparenza scollegati fra loro, se non fosse che tutte le persone coinvolte si conoscevano e frequentavano il medesimo ambiente. La mancanza di prove e la pesante omertà dei paesani non diedero appoggio agli inquirenti per approfondire le indagini.
Fu grazie alla pervicacia e all’acume del giornalista (e scrittore) Roberto Saviane che i carabinieri furono in grado di far luce sulla catena di delitti, alla fine tutti collegati da un comune denominatore: un’eredità.
Emma Ventura casualmente venne a conoscenza di un grave fatto che coinvolgeva i padroni dell’albergo per il quale prestava servizio: un figlio illegittimo della proprietaria, Elvira Riva, la quale lo diede subito in affidamento e che sposerà Fiore Da Tos, uomo tremendo e autoritario, il quale mai le perdonerà quel peccato di gioventù, anche se da lei avrà altri due figli, Aldo e Adelina, la quale sposerà poi Pietro De Biasio.
A sorpresa, dopo molti anni, il figlio nato fuori dal matrimonio tornerà a pretendere la sua parte di eredità. Qui comincia la catena degli orrori della famiglia Da Tos. E’ solo grazie all’impegno di Saviane – che, nell’aprile del 1952, scrisse un articolo basato sulle sue indagini ad Alleghe, per il giornale “Il lavoro illustrato” – che ci si incammina verso la verità.
Emma Ventura fu uccisa probabilmente perché aveva scoperto l’uccisione del figlio illegittimo dei coniugi Da Tos, fatto a pezzi in modo orrendo. Carolina Finazzer fu probabilmente annegata da Aldo Da Tos, che da poco l’aveva sposata, poiché quest’ultimo si era fatto sfuggire una confessione di troppo e la moglie non voleva vivere con il peso sulla coscienza di un tale, orribile, delitto. La morte a colpi di pistola di cui rimasero vittime i coniugi Del Monego fu probabilmente dovuta alla conoscenza fortuita dei fatti del precedente delitto.
Saviane con il suo operato anticipò il giornalismo “investigativo” ma intanto si ritrovò una querela per diffamazione, intentata dalla famiglia Da Tos, seguita poi da una condanna a otto mesi di reclusione. Però Saviane trovò ascolto presso due carabinieri, Domenico Uda ed Ezio Cesca, i quali svolgeranno indagini da “veri mastini di razza”.
L’8 giugno 1960, al termine di un processo durato sei mesi, la Corte di Assise di Belluno condanna Adelina e Aldo Da Tos e Pietro De Biasio all’ergastolo per l’uccisione di Carolina Finazzer e dei coniugi Luigia De Toni e Luigi Del Monego; per l’assassinio dei Del Monego viene condannato anche Giuseppe Gasperini, uno sbandato (ex-partigiano) a trent’anni di reclusione. Nessuna condanna invece per l’omicidio di Emma De Ventura. Il delitto è caduto in prescrizione come quello del figlio illegittimo di Elvira, nel frattempo morta di morte naturale come pure accade a Fiore Da Tos.
Il processo d’Appello a Venezia (1962) e quello in Cassazione (1964) confermano la sentenza di primo grado.

BIBLIOGRAFIA
Toni Sirena, «I delitti di Alleghe – le verità oscurate», Cierreedizioni, Sommacampagna 2008.
(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 9 maggio avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 1206: Gengis diventa Khan; 1850: muore Lussac; 1904: muore Stanley, un tipaccio; 1904: nasce Bateson; 1907: processo a Big Bill Haywood; 1921: nasce Sophie Scholl; 1943: bombe “amiche” su Palermo; 1945: i sovietici a Terezin; 1960: la pillola; 1965: muore Ernesto De Martino; 1976: muore Ulrike Mainhof; 1985: Vaticano contro Boff; 1993: voto libero in Paraguay; 1997: uccisa Marta Russo. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

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