SCOR-DATE: Charles Drew e il sangue nero

Charles Drew è morto, ancor giovane, il 1 aprile 1950. Negli Stati Uniti la sua memoria non si è del tutto perduta: uno spettatore attento noterebbe nel film «Sicko» di Michael Moore che la targa di un ospedale è dedicata a lui e a Martin Luther King. Da noi invece credo che il suo nome sia noto solo a chi frequenta gli scritti di Eduardo Galeano. E per ricordarlo “rubo” una ventina di righe proprio al suo «Specchi», tradotto nel 2008 da Sperling & Kupfer. E’ anche un modo per consigliarvi un libro che è anche «una storia quasi universale», naturalmente alla maniera di Galeano cioè con sapienza, ironia e fuori dai luoghi comuni e dall’ingannevole buon senso.

SANGUE NERO

Era di agnello il sangue delle prime trasfusioni; e correva voce che quel sangue facesse crescere lana nel corpo. Nel 1670 l’Europa proibì gli esperimenti.

Molto tempo dopo, verso il 1940, le ricerche di Charles Drew apportarono nuove tecniche per il trattamento e la conservazione del plasma. Grazie alle sue scoperte, che salvarono milioni di vite umane durante la seconda guerra mondiale, Drew fu il primo direttore della Banca del Sangue della Croce Rossa negli Stati Uniti.

L’incarico durò 8 mesi.

Nel 1942, un ordine militare proibì che il sangue nero si mescolasse con il sangue bianco nelle trasfusioni.

Sangue nero? Sangue bianco? «Ma questa è un’idiozia» disse Drew e si rifiutò di discriminare il sangue.

Lui se ne intendeva: era uno scienziato ed era nero.

E allora rinunciò o fu rinunciato.

Dedico queste poche, splendide righe di Eduardo Galeano alla contro-riforma sanitaria, all’ignoranza ma soprattutto (con gran tristezza) ai tanti leghisti e razzisti del Paese in cui abito.

Redazione
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