Scor-date: il mostro di Roma

Pochi ricordano Emma Giacobini: 4 anni, è la prima vittima (ve ne saranno altre 5) del «mostro di Roma»:il 31 marzo 1924 inizia una storia senza conclusione. Infatti quello che tutti – in testa il regime e i suoi scribacchini – vogliono colpevole, cioè Gino Girolimoni, è innocente e alla fine verrà scarcerato. Non ci saranno condanne. Forse perché il vero assassino delle bambine è il fratello di un gerarca che, si dice, fa internare il “mostro” all’estero: il prestigio del Fascio viene ben prima della legge. O almeno questo ipotizza chi ha studiato il caso.

Nel 1972 il regista Damiano Damiani prova a raccontare questa storia, senza dirlo apertamente ma con un occhio alla cronaca (c’è in giro un altro “mostro” innocente, stavolta è l’anarchico Pietro Valpreda): «Girolimoni, il mostro di Roma» ottiene, grazie anche a Nino Manfredi, un buon successo. Ma finisce lì. La forza dell’immaginario (e della cattiva memoria) che voleva Girolimoni colpevole resiste.

Posso testimoniarlo con una piccolissima (ma mi pare significativa) vicenda privata. Negli anni ’80 abitavo a Roma e per un breve periodo sono stato “fidanzato” (o come si dice) con una ragazza trentenne ma… con uno di quei visi “angelicati” che poteva farla sembrare una quindicenne o perrfino una decenne. Nei postacci (lo dico con infinito affetto) che frequentavo – cioè le periferie romane – almeno due volte qualcuno mi ha detto scherzando «sei peggio di Girolimoni»: per dire che, nella testa di molti, a distanza di tanto tempo dalla sua assoluzione Girolimoni era ancora colpevole di andare con le ragazzine. Invece era certamente innocente.

Già che ci sono segnalo che Presi per caso, band capitolina composta da ex detenuti, ha pubblicato un cd per ottenere «l’intitolazione di una via romana a Gino Girolimoni, vittima storica di uno dei più eclatanti errori giudiziari«»: il brano «Lettera aperta» invita, a ritmo di rock, il sindaco di Roma a raccogliere il loro appello: su http://www.myspace.com/presipercasogirolimoniinnocente si può ascoltare; se credete, potete anche sostenere – con una cartolina – la richiesta di intitolare una via a Girolimoni: «una riabilitazione dall’equivoco della memoria, così da restituire almeno il nome lavato dall’infamia, a un povero innocente».

Memorie travisate o perdute. Domani su questo blog racconterò un’altra «scor-data»: riguarda Charles Drew, morto il 1 aprile del 1950. Se non avete letto «Specchi» (gran libro, ve lo consiglio caldamente) di Eduardo Galeano quasi certamente non avete idea di chi fosse Charles Drew. Una storia esemplare la sua, perciò… appuntamento a domani.

Redazione
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  • Posso testimoniare anch’io che, calabrisello alquanto spaesato, venuto a Roma per l’università e andato a finire nelle sterminate periferie romane, tante volte ho udito pronunciare dai ragazzotti, allora vestiti con buffe e inqietanti uniformi nere dove campeggiava il tricolore italiano, e dalle loro fidanzatine dai capelli tagliati corti il nome, per me allora sconosciuto, di Girolimoni.
    Andando in giro per Tuscolane e Tiburtine e Casiline, guardando come un marziano questa gente agli angoli di strada(ma Roma non era tutta monumenti e piazze barocche?), mi sono molto incuriosito e ho seguito con tenerezza il Manfredi bonaccione che ancora dopo la liberazione veniva additato al ludibrio. La cosa mi ricordava e ricorda ancora i tanti processi-farsa che ti invitano a sperare di non finire mai tra le maglie dell’in-giustizia italiana. Se Kafka rinascesse, sarebbe terrbilmente soddisfatto di come un intero paese abbia elevato a modello di prassi le sue storie.
    Detto questo, la vicendaa di Girolimoni meriterebbe un film con Depp protagonista e maggior forza di From Hell, variante della storia di Jack Chissapetevoi. Ma poi ci metterebbero la Ferilli Scamarcio e una pattuglia di veline raccomandate e collaudate, si volterebbero le carte e finirebbe in gloria.
    Meglio di no.
    A meno che non ne faccia un bel romanzo Evangelisti. Questo sì che sarebbe interessante…
    Glielo suggerisci, Dan?
    Vi

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