Scordate: dal 4 luglio 1776 al 4 luglio 2076

Di eventi accaduti (o che accadranno) negli Usa

di d. b. (*)  

«Quando nel corso degli umani eventi si rende necessario a un popolo sciogliere i vincoli politici che lo avevano legato ad un altro e assumere fra le altre potenze della terra quel posto distinto ed eguale cui ha diritto per Legge naturale e divina, un giusto rispetto per le opinioni dell’umanità richiede che esso renda note le cause che lo costringono a tale secessione. Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità».

Niente male come inizio vero? Il 4 luglio 1776, quando la guerra è ancora incerta, i delegati delle 13 (ex) colonie inglesi firmano la «Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America». Il documento fu redatto da Thomas Jefferson, Benjamin Franklin e  John Adams (anche se il terzo viene spesso dimenticato).

Pare che in una bozza Thomas Jefferson avesse scritto «our fellow subjects» cioè sudditi, cancellando e correggendo poi in «our fellow citizens», concittadini. Un lapsus freudiano oppure un… irrisolto problema politico?

Certo è che, sia in casa che fuori, i governi degli Usa hanno spesso trattato come sudditi quelli che pure avrebbero diritto a vita, libertà e ricerca della felicità.

Alcuni esempi interessanti che… cadono proprio in qualche 4 luglio. A esempio quel Jefferson che preparò un documento così bello e fu il terzo presidente degli Usa, quando morì (il 4 luglio 1826) aveva 130 schiavi. Una di loro, Sally Hemings, fu trattata particolarmente bene ma solo perché era la sua amante.

Per una buffa coincidenza è un 4 luglio (del 1845) quando colui che è considerato il teorico della disobbedienza civile, Henry Thoreau, si stabilisce in un capanna sulle rive del lago Walden: molto “americano” nel bene e nel male, in quella capanna Thoreau elabora una critica radicale che lo porterà anche in carcere quando si rifiutò, per protestare contro la guerra al Messico, di pagare le tasse.

Nel secolo nuovo (se si conta come i cristiani fanno) c’è subito un interessante 4 luglio visto che nel 1901 gli Usa insediano un governo fantoccio, ovvero loro servo, nelle Filippine. Nove anni dopo molti bravi “americani” si lamenteranno perché devono assistere a uno «spettacolo indecente» cioè un nero che picchia un bianco: si tratta del match fra Jack Johnson e James Jeffries per il titolo dei pesi massimi. Per protestare contro quell’indecenza, cioè la vittoria del nero, nei giorni successivi i bravi wasp si dedicarono a denunce, aggressioni e linciaggi.

E’ sempre un 4 luglio – del 1966 – quando gli Stati Uniti mostrano la loro faccia migliore con la prima versione del «Freedom Act» (se non sapete cos’è… date un’occhiata qui in blog, vi stupirete).

Forse è un caso – o magari no – ma è un 4 luglio (del 1969) la data che Zodiac sceglie per il suo primo delitto: per anni terrorizzò la baia di San Francisco con omicidi e messaggi cifrati, il primo serial killer davvero mediatico. Fu preso? Sì, secondo il film di David Finchen nel 2007; no, secondo chi ipotizza un frullato di complotti e processi truccati per coprire il vero Zodiac. Comunque mooooolto americana la figura del serial killer.

Due anni dopo Zodiac, quella data viene scelta da chi ha senz’altro un nobilissimo scopo: il Movimento per gli indiani d’America occupa il Monte Rushmore (proprio quello con le facce presidenziali scolpite o se preferite quello dove Cary Grant salva Eva Marie Saint nel finale di «Intrigo internazionale») per protestare contro la dissacrazione-invasione delle Black Hills. Per inciso: avevano ragione i pellerossa anche sul piano giudiziario e infatti nel 1980 furono risarciti con 122 milioni di dollari… che poi quei soldi siano finiti nelle mani giuste (del popolo) è una questione che andrebbe indagata.

E in futuro? Il buon Isaac Asimov scrisse il famoso «Uomo bicentenario» ma noi oggi sappiamo che nel 1976 non andò così, dunque puntiamo al 2076, il tri-centenario. Proprio il 4 luglio di quell’anno, secondo Robert Heinlein, si arriverà, dopo una lunga lotta, a un’altra importante dichiarazione di indipendenza: quella dei coloni lunari contro la Terra. Se vi raccontassi chi aiuta i ribelli… non ci credereste perciò verificate da soli: il romanzo si intitola «La Luna è una severa maestra». Severa, proprio come la storia?  

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. E molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • Dal macro al micro: il 4 luglio 1966 i KitKats (ne ero il batterista) suonarono e cantarono “Masters of war”: stavamo suonando nel Teenegers Club della base USA di Verona e il gestore non ci caccio’ ma fu l’ultima volta che ci ospitarono…

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