Scusi, ha detto «Penelope»?

138esimo – o se preferite 137 bis – appuntamento con “la cicala del sabato” (*) che si avventura anche in un impegno, anzi in una trama, mensile…

Penelope

 

Nel cammino del sole,

nella direzione della brezza,

dove il mondo e il cielo sono una cosa sola,

lui cavalcherà i mari d’argento,

lui fenderà l’onda scintillante.

 

Io starò seduta a casa, a dondolarmi;

preparerò il mio tè, e disfarò la mia tela;

candeggerò le lenzuola del mio letto.

Loro chiameranno lui coraggioso.

Da «La pistola del tramonto» (1928) di Dorothy Parker, traduzione di Bianca Sorrentino,

E’ iniziata una nuova avventura per la Cicala: la collaborazione (a ogni inizio mese) con un carissimo amico, gotansefini, che per quest’anno ha scelto il tema Penelope. Per usare le sue parole «[Penelope] Introduce un tema più generale sulla donna, il suo riscatto, la sua forza, il suo valore, su cui tanto ho fatto ricerca negli ultimi anni, trovando poesie davvero meravigliose, quasi tutte scritte da donne».

Nel corso degli anni più di una volta ho “rubato” poesie a gotansefini/Nino e la qualità delle sue proposte è fuori discussione: è una vera gioia che abbia accettato il mio invito in Cicala. 

Ancora da gotansefini un testo di Tere Marichal Lugo su Penelope:

«Tutte siamo Penelope. Conosciamo la pazienza. La respiriamo. Abbiamo imparato ad aspettare. Aspettiamo un cambiamento o una trasformazione. Costruiamo ripari. Seminiamo piante rampicanti. Andiamo alla ricerca di incontri. Anche se perdiamo qualcosa di importante non ci fermiamo. Non ci arrendiamo. Abbiamo imparato da Penelope, la donna che nell’attesa ha incontrato la libertà. Penelope mentre aspettava il ritorno di Ulisse ha tessuto la sua propria storia, ma io non immagino una Penelope che aspetta soltanto l’arrivo dell’uomo che ama. La Penelope che conosciamo noi donne è una donna combattiva, astuta, decisa. Ha usato la sua immaginazione per controllare un presente fatto di uomini che cercavano di dominarla. Ha trovato gli strumenti opportuni per poter modellare il suo presente e governare il suo paese. Una donna così non è una sposa sottomessa che aspetta soltanto l’arrivo del suo uomo. Penelope è riuscita a trasformarsi e a incontrarsi. Ha difeso la sua libertà ma senza sottomettersi. Non si è arresa e ha saputo aspettare. È questa la Penelope che io ho conosciuto. Noi donne non perdiamo mai la nostra forza. Siamo state torturate, violentate, maltrattate, vendute, dimenticate, bruciate, picchiate, umiliate, ma nonostante tutto aspettiamo, sempre, perché abbiamo la capacità e la forza di continuare ad andare avanti senza arrenderci» (1995). Nel presentarsi, in una breve autobiografia, Tere Marichal Lugo spiega cosa abbia significato per lei Penelope: «Penelope arrivò un giorno in cui mi stavo domandando che cosa significa l’attesa e che cosa accade durante l’attesa. […] Penelope è arrivata con armi che a me piacevano: le sue mani, l’astuzia, l’intuizione, la pazienza, la forza, la ricerca, la fermezza. Una donna che si difende dagli uomini e dal loro potere sociale e politico non è sottomessa. Che cosa ha fatto Penelope durante gli anni dell’attesa? Una donna si alza e ricomincia, di nuovo, costruisce, inventa, balla, parla, pensa, reinventa. Penelope arrivò nella mia vita, che era piena di nodi e lunghe corde capestro, dandomi la formula per districare le mie matasse e sciogliere i nodi che non lasciavano fluire la mia creatività e il mio essere».

Questi testi sono contenuti in: AA.VV. «L’altra Penelope», a cura di Brigidina Gentile, Libellula 2014

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Allora ci rivediamo qui fra 7 giorni. MA OGGI LE POESIE SONO DUE perchè… anche la bottega appoggia il progetto di Penelope [db]

    NELL’IMMAGINE Penelope e Ulisse nel talamo nuziale, 1563 circa, dipinto di Francesco Primaticcio.

 

Redazione
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