Se (pure) Massimo Cacciari sbrocca

La 145a volta di «Ci manca(va) un Venerdì»  è un indispensabile incontro – o scontro? –  con Etienne de la Boetie, Kurt Godel, Kubrik, Einstein, Antigone e Salvini –  ovviamente orchestrato da Fabrizio “Astrofilosofo” Melodia

 

«Le amministrazioni locali non hanno compiti legislativi. Dire che le leggi si applicano comunque è tremendo. È la base di un’interpretazione che ha portato alle massime sciagure. E’ la stessa legge che mi impedisce di soccorrere il naufrago il mare. Non si lasciano delle persone in mare per così tanti giorni. Qui la giustizia è morta. Parliamo di una legge che non ha più nulla a che fare con la giustizia. E’ la legge di Creonte, signora onorevole ministra» sbrocca in diretta tv l’ex sindaco di Venezia nonché filosofo Massimo Cacciari di fronte alla sconvolta ministra leghista della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno la quale non trova di meglio che replicare con uno striminzito: «Il decreto Salvini non attiene a quello che dice lei». Capisco bene lo sbrocco di Cacciari. Oltre a sopportare – lui e noi – gli sproloqui salviniani contro gli intellettuali di sinistra che “poverini non hanno niente di meglio di continuare ad attaccarlo persino se mangia Nutella” (lui che avrebbe tolto il biscotto nero dai Ringo Boys) ecco arrivare una ministra che argomenta solo in modo apodittico. Atteggiamenti tipici dei dittatori, propri di una cultura fasciata e ottusa, proprio come il Creonte di cui parla Cacciari.

Creonte allora. Andiamo a vedere la voce Antigone nell’enciclopedia Treccani: «Ben noto personaggio della mitologia classica, figlia di Edipo e di Giocasta, e sorella di Ismene, Eteocle e Polinice. Accompagnò l’infelice padre, esule e mendico, nell’Attica e gli restò accanto sino alla sua scomparsa, avvenuta a Colono. Quindi ritornò a Tebe e, dopo che i due fratelli caddero l’uno per mano dell’altro, diede, contro il divieto del tiranno Creonte, sepoltura al cadavere di Polinice, ponendo le leggi divine al di sopra di quelle umane. Perciò fu condannata ad essere sepolta viva in una caverna sotterranea, dove pose fine ai suoi giorni».

La legge di “Sicurezza” di Salvini porta dunque al «giudice equo che emana una sentenza iniqua», per dirla con parole di Sofocle?

Davvero si tradiscono le radici europee e della grecità. Qui non si tratta più di legge ma di etica, come ricorda Albert Einstein: «Il comportamento etico di un uomo dovrebbe in realtà basarsi sulla solidarietà, l’educazione e i legami sociali; non è necessario alcun fondamento religioso. L’uomo si troverebbe in una ben triste situazione se dovesse venir trattenuto dalla paura di una punizione e dalla speranza di una ricompensa dopo la morte».

Parole sagge ma forse vanno contro agli interessi anche troppo materiali di chi ci rinchiude tutti in recinti… anche con il nostro consenso, come si diceva della volontaria schiavitù teorizzata – quasi 500 anni fa – da Etienne de la Boetie (vedi Che bella la servitù volontaria). Si sa: chi turba “la quiete” del carcere deve essere messo in isolamento.

Mi avvio a una conclusione (poco concludente?) con il filosofo e matematico Kurt Godel: «In realtà sarebbe facile produrre un’etica rigorosa, o almeno non sarebbe più difficile che affrontare altri problemi scientifici basilari. Soltanto il risultato sarebbe sgradevole, ma è una cosa che non si vuole vedere e che si cerca di evitare, in qualche misura anche in modo cosciente».

Quale coscienza evita di pensare che il decreto Salvini possa far morire le persone in mare? Oppure tutto è lecito se “questi immigrati ci rubano il lavoro e vengono solo a portare scompiglio e delinquere”? Obiezione: era la stessa cosa che pensavano molti statunitensi riguardo agli immigrati italiani. Ah no, la situazione è diversa: “italiani brava gente” sempre e comunque. Forse ricordate il mitico sergente Hartmann nel film «Full Metal Jacket» di Stanley Kubrick: «Noi qui siamo democratici, accogliamo tutti, gentaglia come negri, ebrei, italiani, messicani».E sempre in quel film: «Tu scrivi “nato per uccidere” sull’elmetto e porti un distintivo di pace. Che cosa credi di fare, umorismo malsano?»; così un colonnello al simpatico e intellettualoide soldato Joker.

NELL’IMMAGINE l’elmetto del soldato Joker: assurdo come un decreto “sicurezza” che vieta di salvare in mare chi rischia la vita.

 

 

L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

3 commenti

  • marcella denegri

    Cosa aspettarsi da un uomo di mondo come Cacciari, ex comunista che accetta di presiedere l’università fondata da don Verze’, vota per il SI al referendum costituzionale pur facendo dichiarazioni di spregio sui contenuti della riforma medesima…… cosa aspettarsi da lui ?
    NULLA assolutamente NULLA.
    Forse Cacciari è molto più vecchio della sua età, non è piu in grado di capire che lo snobismo non serve più in politica e forse è meglio per lui dedicarsi con sempre maggior impegno e tempo a prendere il sole sulla terrazza del Monaco a Venezia, senza pensare al tempo passato e tanto meno al futuro.
    È la prima volta che scrivo un commento. marcella denegri

    • E’ la prima volta che scrivi un commento, ma non ci fai capire come la pensi.
      Sei d’accordo con Cacciari (e con una gran parte degli italiani) che la solidarietà è un bene supremo?
      Che nessuna legge dello Stato può impedire ai cittadini di mettere in pratica la solidarietà?
      Hai compreso che Cacciari affermava che chi ha approvato il Decreto Sicurezza ha commesso un grave peccato di disumanità, e che le persone che hanno una coscienza sono tenute a disubbidire a quella legge?
      Che queste cose le affermi Cacciari, che ti è evidentemente antipatico, gli fanno solo onore.

  • angelo maddalena

    anche a me ha spiazzato il titolo dell’articolo: se sbrocca anche Cacciari…, e mi preparavo a scrivere quello che ha scritto marcella denegri, poi ho letto l’articolo e mi sono compiaciuto perché ho visto che Cacciari, spesso e per certi versi rivelatosi un cazzaro, in questo caso mi spiazza (anche perché in base al titolo mi aspettavo il contrario) positivamente

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