Se tre anni e sei mesi sembrano poco…

notav17dda RadiAzione.info Speciale: sentenza #17D contro i No TAV

Podcast dello speciale andato in onda dalle 13.45 alle 15.00 per raccogliere alcuni commenti a caldo dopo la sentenza del tribunale che ha ftto decadere l’accusa di terrorismo per i quattro compagni che hanno già scontato un anno di carcere preventivo duro per il teorema che voleva affondare il movimento notav. Ci siamo collegati con un conduttore della nostra radio che era presente fuori dall’aula bunker e che stava salendo a Bussoleno per il presidio che si terrà alle 17.00. Abbiamo poi sentito Nicoletta Dosio del comitato popolare No TAV di Bussoleno. Infine la voce di Claudio dei comitati notav terzo valico. Unanime lo sdegno, comunque, per la condanna a 3 anni e 6 mesi, la stessa pena comminata agli assassini di Federico Aldrovandi. Non si può poi dimenticare che altri tre compagni si trovano in carcere con l’accusa di terrorismo per la lotta al TAV. Immancabile una riflessione sulla maturità del movimento che ha saputo respingere al mittente la divisione tra bravi e cattivi dimostranti. Con Claudio ricordiamo che per la mancanza di questa maturità, oggi sono ancora in carcere compagni per i fatti di Genova 2001 mentre i responsabili di quella macelleria hanno tutti fatto carriera.

La lotta non si ferma. A sarà düra!

13:45:00-Speciale – Processo ai NoTAV – diretta-64kbps

Remo Agnoletto

  • LIBERTA’ PER I NO TAV!
    un comunicato della Federazione Anarchica Reggiana – FAI

    La sentenza del tribunale di Torino che il 17 dicembre ha condannato Claudio, Chiara, Mattia e Nicolò a tre anni e sei mesi per il sabotaggio del TAV nella notte del 14 maggio 2014 al cantiere di Chiomonte ci parla di altro.

    Intanto che la ridicola accusa di terrorismo creata ad hoc dalla procura torinese per colpire l’intero movimento NoTav nel suo insieme non reggeva. Il fatto stesso che questa accusa sia stata formulata e che vi sia stato un processo in corte d’assise per fatti poi derubricati a danneggiamento dimostra l’involuzione autoritaria in corso nel paese e il fatto che un parte importante della magistratura ragioni sempre più in termini di diritto penale del nemico e non più di stato di diritto.

    Non ci siamo mai illusi: la legalità, i codici, la giurisprudenza sono il precipitato giuridico dei rapporti di forza presenti all’interno di una società.

    La lotta NoTav ha messo in discussione il sistema grandi opere. La Val di Susa, difendendo il proprio territorio, ha attaccato direttamente i grandi potentati economici italiani: il blocco edilizio delle cooperative e della C.d’O., la FIAT, i general contractor delle linee AV, la malavita organizzata. Intaccando questi interessi ha causato la reazione dei loro referenti politici, presenti trasversalmente nei partiti e l’azione di fedeli togati, pronti a difendere con la massima violenza possibile gli interessi di questo blocco di interesse.

    Ma questa sentenza dimostra anche che le mobilitazioni costruite in quest’anno intercorso dall’arresto di Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò sono servite. Che dal basso possiamo ostacolare i piani dei grandi potentati così come abbiamo fatto in decine di migliaia a maggio scorso a Torino, nelle centinaia di azionii di solidarietà in tutto il paese, con i blocchi diffusi, le iniziative di informazione e di supporto.

    Ora i quattro compagni sono ancora in carcere di alta sicurezza, altri compagni hanno ricevuto pesanti accuse per la stessa azione a Chiomonte, quasi un migliaio di procedimenti penali sono aperti nei confronti di altrettante persone coinvolte nel movimento NoTav.

    Tre anni e mezzo di condanna sono la stessa pena a cui sono stati condannati i poliziotti colpevoli della morte di Federico Aldrovandi. La giustizia italiana ha stabilito, in pratica, che danneggiare un compressore con una bottiglia incendiaria è equivalente ad ammazzare a manganellate un ragazzo (se hai una divisa indosso, ovviamente).

    A chi legge il compito di trarre le conclusioni sul doppio binario della giustizia italiana.

    Al di là dell’umana soddisfazione per la caduta dell’accusa più grave di terrorismo, resta una condanna per un gesto che se la parola giustizia avesse un senso dovrebbe essere elogiato.

    Liberà per tutti i NoTav ancora in carcere!

    Federazione Anarchica Reggiana – FAI
    348 5409847 /// federazioneanarchicareggiana.noblogs.org /// fb: Archivio Libreria della FAI Reggiana /// via don Minzoni 1/d Reggio Emilia

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