Sea Watch: per lo sbarco immediato dei migranti
Parte da Trieste un appello di operatori sanitari
Come operatori sanitari, che quotidianamente si prendono cura della salute delle donne e dei bambini, assistiamo attoniti a quanto si svolge al largo di Siracusa, dove alla nave Sea Watch, con 47 migranti tra cui diversi minori a bordo, viene impedito lo sbarco a terra per soccorrere persone in pericolo e costrette all’addiaccio in un mare agitato ed esposte a temperature invernali.
Possiamo solo immaginare, nelle nostre comode e calde abitazioni, il dolore e l’angoscia degli adulti e dei bambini a così grave rischio di serie conseguenze fisiche e psicologiche.
Siamo indignati per l’indifferenza del nostro governo, che riduce questa tragedia umanitaria a mera questione di opportunità politica e a merce di scambio nei confronti degli altri stati europei.
Rivolgiamo un appello innanzitutto alle forze di governo locali, al Sindaco di Trieste Di Piazza e al Presidente della Regione Fedriga perché dichiarino aperti i nostri porti e le nostre strutture per accogliere queste poche decine di migranti e prioritariamente i bambini e i minori.
Chiediamo al Primo Ministro Conte, al Ministro degli Interni Salvini, al Ministro delle Infrastrutture Toninelli di uscire dall’indifferenza e consentire lo sbarco a terra di queste persone.
Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sanitaria con possibili tragiche conseguenze. Scongiuriamola subito, accogliamo i naufraghi. Ce lo impongono non solo le regole internazionali di assistenza e salvataggio in mare, ma anche il senso morale che deve caratterizzare la società civile, il dovere del pronto soccorso sanitario e infine, ma non ultime, la pietas e la solidarietà che deve caratterizzare ogni essere umano.
Trieste, 26 gennaio 2019
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Pierpaolo Brovedani, pediatra , brovedanisardo@libero.it
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Franco Colonna, pediatra
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Claudio Germani, pediatra
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Marco Rabusin, pediatra
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Giuseppe Ricci, ginecologo
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Francesco Maria Risso, pediatra
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Giuseppe Abbracciavento, neuropsichiatra infantile
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Anna Agrusti, medico, specializzanda in Pediatria
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Stefano Amoroso, medico, specializzando in Pediatria
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Stefanny Andrade, medico, specializzanda in Pediatria
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Laura Badina, pediatra
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Francesco Baldo, medico, specializzando in Pediatria
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Elena Battistuz, medico, specializzanda in Pediatria
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Maria Bernardon, ginecologa
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Martina Bevacqua, medico, specializzanda in Pediatria
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Benedetta Bossini, medico, specializzanda in Pediatria
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Jenny Bua, pediatra
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Giulia Caddeo, medico, specializzanda in Pediatria
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Marta Campagna, pediatra
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Giorgia Carlone, medico, specializzanda in Pediatria
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Adriano Cattaneo, epidemiologo infantile
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Gabriele Cont, pediatra
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Sarah Contorno, medico, specializzanda in Pediatria
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Cristiana Corrado, medico, specializzanda in Pediatria
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Francesca Corrias, medico, specializzanda in Pediatria
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Luisa Cortellazzo Wiel, medico, specializzanda in Pediatria
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Alessandro Daidone, medico, specializzando in Pediatria
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Laura De Nardi, medico, specializzanda in Pediatria
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Lucia De Zen, pediatra
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Irene Del Rizzo, medico, specializzanda in Pediatria
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Sara Della Paolera, medico, specializzanda in Pediatria
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Giulia Maria Di Marzo, medico, specializzanda in neuropsichiatria infantile
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Anna Favia, pediatra
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Francesca Galdo, pediatra
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Maria Rita Genovese, medico, specializzanda in Pediatria
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Rita Giorgi, pediatra
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Sara Lega, pediatra
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Marta Massaro, pediatra
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Giuliana Morabito, pediatra
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Giovanna Morini, neuropsichiatra infantile
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Laura Morra, medico, specializzanda in Pediatria
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Enrico Muzzi, medico ORL pediatrico
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Daniela Nisticò, medico, specializzanda in Pediatria
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Tarcisio Not, pediatra
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Laura Novello, assistente sociale
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Paola Pascolo, pediatra
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Matteo Pavan, pediatra
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Roberto Pillon, medico, specializzando in Pediatria
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Stefano Pintaldi, medico, specializzando in Pediatria
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Riccardo Pinzan, anestesista pediatrico
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Angela Pirrone, pediatra
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Federico Poropat, pediatra
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Sara Romano, medico, specializzanda in Pediatria
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Nicoletta Santangelo, ginecologa
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Alessia Giuseppina Servidio, medico, specializzanda in Pediatria
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Aldo Skabar, neuropsichiatra infantile
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Alice Sorz, ginecologa
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Meta Starc, pediatra
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Gianluca Tamaro, medico specializzando in Pediatria
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Alberto Tommasini, pediatra
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Laura Travan, pediatra
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Marina Trevisan, pediatra
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Andrea Trombetta, medico specializzando in Pediatria
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Angelica Velkoski, medico specializzanda in Pediatria
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Giulia Ventura, pediatra
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Uri Wiesenfeld, ginecologoNELLA FOTO UNA MANIFESTAZIONE IERI A SIRACUSA
PETIZIONE Aprite i porti alla Sea-Watch 3! SUPERATE 75000 ADESIONI
per firmare:
https://www.change.org/p/eu-commission-il-soccorso-in-mare-non-%C3%A8-negoziabile-aprite-i-porti-alla-sea-watch-3
Siracusa si mobilita a sostegno della Sea Watch 3
Centinaia a Ortigia, canti e striscioni: «#Scendeteli»
Appuntamento al Tempio d’Apollo. «Nella nostra storia, chiunque arrivasse da fuori ha avuto diritto all’accoglienza», dicono. «Ho spiegato ai miei figli quello che sta succedendo di fronte alla città in cui sono nati e vivono», spiega una mamma. Guarda foto e video
https://meridionews.it/articolo/74009/siracusa-si-mobilita-a-sostegno-della-sea-watch-3-centinaia-a-ortigia-canti-e-striscioni-scendeteli/
RICEVO E ADERISCO
se volete firmare un sostegno all’iniziativa dei medici abbiamo lanciato una raccolta di firme su change: cliccate al link sotto
https://www.change.org/p/al-primo-ministro-conte-al-ministro-degli-interni-salvini-al-ministro-delle-infrastrutture-tonine-stop-alla-crudelt%C3%A0-verso-i-rifugiati-della-sea-watch?recruiter=38210636&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_petition&recruited_by_uuid=c6b8d720-3c14-0130-08ec-3c764e044346&utm_content=fht-14231061-it-it%3Av5&fbclid=IwAR0ziYJ0MUy-sZ19CGeT-FyBGPqlS6emmGtE1AUfGxcJDCd5i4m-jLsxHc8
CONTINUA IL PRESIDIO A SIRACUSA PER I PROFUGHI DELLA SEA WATCH 3
Ieri, 29 gennaio, quinto giorno di presidio a Siracusa, nell’area di Ortigia, nella piazza del tempio di Apollo.
Partecipi centinaia di cittadini che, a viva voce, hanno richiesto l’immediata liberazione dei 47 profughi che si trovano sulla nave Sea Watcht 3 – salvati nel mare Mediterraneo -, ferma a 1 miglio dalla costa siracusana. Presente una folta delegazione proveniente da Catania, e da altre località del siracusano.
Durante la manifestazione, caratterizzata da molti interventi di cittadini, rappresentanti di strutture associative, sociali e sindacali, hanno portato diretta solidarietà diversi sindaci. Interventi di sostegno via audio sono stati effettuati: dal presidente nazionale di Emergency, dall’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, da un rappresentante istituzionale della provincia di Reggio EMILIA.
Tutti hanno ribadito l’applicazione delle normative costituzionali e delle regole internazionali riguardo l’accoglienza, la solidarietà e il diritto di asilo. Fermo rigetto delle politiche dell’odio verso gli altri Esseri Umani e di scelte razziste.
Nel corso del presidio sono stati rappresentati momenti musicali di impegno da parte del coro del Teatro Greco di Siracusa e del cantautore siciliano Carlo Muratori.
Nella mattinata del 30 gennaio si svolgerà la manifestazione regionale della Cgil.
VIDEO: https://video.repubblica.it/dossier/migranti-2019/sea-watch-scendeteli-lo-slogan-ironico-del-presidio-dei-cittadini-pro-migranti-a-siracusa/325752/326368?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S3.4-T1
SEA WATCH 3, UOMINI E MINORI ANCORA OSTAGGIO DI DECISIONI POLITICHE IN VIOLAZIONE DI LEGGE
ESPOSTO-DENUNCIA ALLA PROCURA DI SIRACUSA
Il 30 gennaio 2019 le Associazioni Borderline Sicilia Onlus, Rete Antirazzista Catanese Onlus e Pax Christi Punto Pace Catania, hanno depositato un esposto-denuncia sulla vicenda Sea Watch 3, chiedendo all’autorità giudiziaria di valutare gli eventuali profili d’illiceità penale nelle condotte poste in essere dalle Autorità italiane, con particolare riferimento alla mancata indicazione del Porto di sbarco, al correlato diniego all’accesso portuale e al trattenimento a bordo dei 47 naufraghi, oltre i limiti di tempo consentiti dalla legge, in precarie condizioni igienico-sanitarie e di grave disagio psico-fisico.
A oltre quattro giorni dalla diffida inoltrata al Governo da parte delle Associazioni, e malgrado le richieste della Procura per i Minorenni etnea, delle due Autorità Garanti Nazionali e delle maggiori agenzie delle Nazioni Unite, la nave Sea Watch 3 si trova ancora relegata al largo delle coste siracusane, mentre è notizia delle ultime ore il probabile via libera allo sbarco da parte del Governo italiano in vista dell’accordo sulla redistribuzione dei migranti raggiunto con Germania, Francia, Portogallo, Romania, Malta e Lussemburgo. Un esito che conferma, ancora una volta, che l’intenzione da parte del Governo di impedire l’ingresso nei porti italiani e lo sbarco dei naufraghi sul territorio nazionale, non sia affatto giustificata da ragioni di ordine pubblico o di sicurezza nazionale, ma sia legata esclusivamente a motivi di opportunità e strumentalizzazione politica, perseguiti in palese violazione di legge e dei diritti umani delle persone migranti.
Nelle ore successive all’assegnazione del punto di fonda, le Autorità italiane hanno negato arbitrariamente l’accesso al vicino porto di Augusta alla nave Sea Watch 3, contravvenendo agli obblighi di soccorso – imposti dal diritto internazionale pattizio – nei confronti di un natante che a tutt’oggi versa in grave situazione di pericolo, considerata la precarietà della situazione sanitaria e la condizione di sofferenza psico-fisica dei naufraghi a bordo, tra i quali numerosi minori (di cui 8 non accompagnati), nonché persone già vittime di tortura e trattamenti inumani e degradanti nei Paesi di provenienza e nei centri di detenzione libici da cui sono in fuga.
La mancata indicazione del porto di sbarco e il correlato divieto di accesso nei vicini porti di Augusta o di Siracusa – disposti dalle Autorità marittime italiane, come riferito dall’equipaggio della Sea Watch 3, in assenza di espressa motivazione – potrebbero configurare, oltre ad un’omissione di un atto d’ufficio, una grave ipotesi di omissione di soccorso di una nave in situazione di “distress”, per tale dovendosi intendere “una situazione in cui vi è una ragionevole certezza che una nave o una persona è minacciata da un pericolo grave e imminente e richiede assistenza immediata” (Convenzione SAR, Annex, ch.1, para. 1.3.11).
Inoltre lo stato di costrizione a cui sono attualmente sottoposti i naufraghi a bordo della Sea Watch appare in evidente violazione dell’art. 13 della Costituzione che tutela il valore fondamentale della libertà personale, prevedendo che soltanto in casi eccezionali di necessità ed urgenza indicati tassativamente dalla legge, l’Autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti restrittivi provvisori che ad ogni modo devono essere sottoposti al vaglio dell’Autorità giudiziaria entro 48 ore, in assenza del quale si intendono revocati e privi di ogni effetto.
L’omessa ottemperanza ai descritti obblighi imposti dal diritto interno e dalle convenzioni internazionali, risulta tanto più grave stante l’assenza di un formale provvedimento amministrativo da cui risulti l’esistenza di un preminente interesse pubblico potenzialmente minacciato dall’ingresso portuale del natante e dal conseguente sbarco dei naufraghi da esso trasportati.
Tali violazioni di legge risultano ancora maggiormente lesive e rilevanti dal punto di vista penale se si considera che a bordo della Sea Watch 3 sono presenti ancora 13 minori non accompagnati, il cui “superiore interesse” alla protezione psico-fisica – imperativamente prescritto dalla Convenzione sui diritti dell’Infanzia recepita dall’Italia – non può in alcun modo essere compresso da ragioni di opportunità politica, che siano d’ostacolo alla salvaguardia di diritti fondamentali destinatari di un grado di protezione speciale in ragione dell’estrema vulnerabilità di cui sono portatori.
Borderline Sicilia Onlus
Rete Antirazzista Catanese Onlus
Pax Christi Punto Pace Catania
https://www.unhcr.it/news/rapporto-viaggi-disperati-nel-2018-persone-al-giorno-morte-nel-tentativo-attraversare-mediterraneo.html
https://www.a-dif.org/2019/01/30/caso-sea-watch-3-perche-il-governo-italiano-ha-perso/?fbclid=IwAR1_ucscwOTSKyDsGLOou6wmCTP300Xk7AC6n-vcVBW6kGxj2PJOvAltztA
” La Sea Watch 3 è stata bloccata al porto di Catania
Capitaneria contesta non conformità amministrative
Non conformità relative sia alla sicurezza della navigazione che al rispetto della normativa in materia di tutela dell’ambiente marino. Con queste motivazioni la guardia costiera ha impedito la ripartenza della nave fino alla risoluzione delle irregolarità”
https://catania.meridionews.it/articolo/74174/la-sea-watch-3-e-stata-bloccata-al-porto-di-catania-capitaneria-contesta-non-conformita-amministrative/
https://www.facebook.com/Rete-Antirazzista-Catanese-468545723307207/?fref=ts
La Rete catanese #Restiamoumani#Incontriamoci
Esprime piena solidarietà all’equipaggio della Sea Watch già bloccato nelle acque del Mediterraneo per 13 giorni, dopo avere tratto in salvo 47 persone, ora in stato di fermo al porto di Catania per presunte azioni non conformi alla sicurezza nella navigazione e sulla normativa ambientale
denuncia una politica finalizzata, attraverso la criminalizzazione delle ONG, a impedire il salvataggio in mare, la solidarietà e l’affermazione del diritto alla vita di ogni essere umano
chiede che Sea Watch venga fatta salpare al più presto affinché possa riprendere il suo impegno per il monitoraggio marittimo, perché non vi siano più morti in mare
chiede che si interrompa immediatamente la politica disumana dei porti chiusi e degli accordi con la guardia costiera libica, che si rispetti invece il diritto internazionale nell’ ambito dei soccorsi in mare e della richiesta di protezione internazionale
chiama la cittadinanza tutta ad esprimere la propria solidarietà all’equipaggio della Sea Watch 3, perché la Sicilia è terra d’accoglienza!
Domani, 2 febbraio, alle 16 vediamoci tutti al Molo di Levante
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Rete #Restiamoumani #Incontriamoci pagina Facebook -> https://www.facebook.com/restiamoumanicatania/
Sosteniamo #SeaWatch3
IBAN: DE77100205000002022288
BIC: BFSWDE33BER
Banca: Bank für Sozialwirtschaft Berlin
APRIAMO I PORTI- RESPINGIAMO IL RAZZISMO
Catania Città aperta e solidale: Corteo 9 febbraio piazza della Repubblica-porto
Dopo l’approvazione del Decreto Salvini crescono il clima di intolleranza e la negazione dei diritti fondamentali dei migranti mentre donne, uomini, bambini (spesso da soli) continuano a fuggire da guerre, miseria, epidemie e morte per fame. L’Europa e l’Italia hanno sfruttato e continuano a depredarne i territori, sia economicamente che attraverso la violenza delle armi. Da anni, ipocritamente, tutti i governi (centrodestra, centrosinistra e, ora, gialloverde) dicono “aiutiamoli a casa loro”, sinora non è stato fatto NULLA. Il Mediterraneo è diventato un enorme cimitero, il 2019 è iniziato contando altri 200 morti. In Libia migliaia di persone sono torturate e uccise nei lager di stato, finanziati dai governi europei e soprattutto da quelli italiani. Centinaia di richiedenti asilo vengono espulsi dalle strutture di accoglienza, riversandosi senza alloggio nelle strade delle nostre città, perché di punto in bianco il decreto ha fatto venire meno i requisiti necessari per l’ospitalità.
Se vogliamo restare umani, occorre costruire una politica europea dell’accoglienza, modificando le regole attuali, che privilegiano i respingimenti. Sinora abbiamo assistito solo a chiacchiere demagogiche. Nessun governo, nel nostro continente, sta facendo qualcosa per una degna accoglienza di donne, uomini e bambini, vince lo “scaricabarile”, mentre si militarizza il Mediterraneo e si criminalizzano sempre più le ONG delle navi umanitarie ( vedi Sea Watch3).
Invece di dire ”prima gli italiani”, impariamo a dire prima gli sfruttati e chi vive in povertà. Ogni anno in Italia per spese militari si bruciano quasi 25 miliardi di euro. Un fiume di denaro sottratto alle spese sociali: Sanità, Scuola, Lavoro. Un fiume di denaro che, utilizzato correttamente, garantirebbe dignità e diritti a tutti/e. Più di 4 milioni di italiani risiedono all’estero (600.000 i siciliani), gli stranieri nel nostro Paese (sia comunitari, che extra) rappresentano poco più dell’8% della popolazione. Pensare che i nostri problemi derivino dalla loro presenza è ridicolo e falso. I dati reali ci dicono che gli immigrati in Italia contribuiscono per oltre il 9% al prodotto interno lordo e versano ogni anno circa 12 miliardi di contributi, determinando un saldo positivo per le casse dell’INPS e contribuendo, così, al pagamento delle pensioni di tutti.
Non facciamoci accecare dall’odio e dalla propaganda, non c’è nessuna invasione. Sono solo le cattive politiche dei governi (quelli di prima e l’attuale) che fanno pagare le loro scelte. sempre ai meno abbienti Una sola cosa dovrebbe farci indignare: i primi 8 uomini più ricchi del mondo guadagnano quanto la metà più povera della popolazione mondiale, in Italia l’1% più ricco possiede il 25% della ricchezza nazionale. Nell’ambito della settimana nazionale di mobilitazioni contro la legge (in)sicurezza
invitiamo a partecipare:
Sabato 9 febbraio alle ore 16 Piazza della Repubblica
corteo cittadino per i porti aperti ( conclusione al porto varco 04)
Rete Antirazzista Catanese
Rete Restiamo Umani-Incontriamoci
hanno aderito: Cobas Scuola, Città Felice, Comitato NoMuos/NoSigonella, Coordinamento Democrazia Costituzionale, Fed. Prov. PCI, Sunia-Ct, Emergency-Ct,ANPI-Ct, Officina Rebelde, Welcome to Europe, CoPE, LILA-Ct, CPO Colapesce, PoterealPopolo-Ct, I Sentinelli, La Ragna-Tela……
info-adesioni: catanianofrontex@gmail.com
Sosteniamo #SeaWatch3
IBAN:DE77100205000002022288 BIC: BFSWDE33BER
Banca: Bank für Sozialwirtschaft Berlin Kontoinhaber: Sea-Watch e.V.