Simone Savogin: «Se tu, un poco, riuscissi a tremare ancora»

146esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

Se tu, un poco, riuscissi a tremare ancora

Parlarmi, di quelle mani
di pietra e lama,
che in buio di suono
t’hanno zittito i sogni.
Piangimi ogni colpo
di carne e voglia,
che, ignorante,
ha rapito il soffio
di provare sorpresa.
Chiedimi abbracci
di tempo e parole,
ché solo di questo
sono capace.
Se soltanto…
nulla, se non
il tuo male in me,
e tu
di nuovo luce di respiri e veli.

[da «Scriverò finché avrò voce»]

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da 17 anni (compiuti ad aprile 2019 per la precisione) invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

 

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