SOLI

(Roba del Pabuda…)

 

per qualche

lunghissimo minuto,

siamo rimasti soli: io e lei.

          

la città

sembrava aver voltato

lo sguardo

dall’altra parte,

nonostante migliaia

delle sue finestre

continuassero a luccicare

e i suoi pneumatici

sull’asfalto a rotolare.

io non avevo sul naso gli occhiali:

lei mi risultava, di conseguenza,

un po’ sfocata:

non meno splendida:

forse, più del solito, misteriosa.

emozionati,

stiamo rimasti immobili e muti

come due scemi, per un bel pezzo.

a un tratto,

ho sentito freddo:

ai piedi, alle mani e al sedere:

sono

rientrato in casa di corsa:

senza salutare:

lasciandola lì appesa:

enorme luna piena,

ancora accesa.

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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