Spagna: el salto del Diagonal, una sfida editoriale

di Valentina Bazzarin

Qualche mese fa, mentre stavo raccogliendo informazioni e materiali sulle forme pop (e non necessariamente populiste) della comunicazione politica, un amico mi segnalò il curioso video di presentazione del progetto editoriale di El Salto, che in qualche mese avrebbe sostituito la rivista, Diagonal, che mi aveva accompagnata nell’osservazione dei movimenti spagnoli fin da quando la lessi per la prima volta nel 2011. Il video riprendeva la storia del mago di Oz e la strada (ovvero il metodo) da seguire una volta raggiunta una buona popolarità per cambiare ed evolversi.

https://vimeo.com/191168731

Ho appreso quindi della notizia in Italia, il paese degli orfani di Diario (che oggi esiste solo nelle copie cartacee conservate in qualche garage e in una voce di wikipedia) e in una situazione cronica di quasi totale assenza di esperienze editoriali che soddisfino sia il criterio dell’indipendenza (dai finanziamenti pubblici, dagli interessi dell’industria o dei grandi editori) che quello della rilevanza. Questo “video furbo” confesso che mi aveva un po’ preoccupata. Mi sono chiesta, per esempio, come mai un percorso dovesse sostituire l’altro e non fosse più saggio far convivere le due esperienza, almeno per un periodo?

La cronologia dei passaggi è ben resa da questa immagine, presa dal vecchio sito di Periodico Diagonal.

Gladys Martínez López, attivista – intervistata da “il manifesto” in un recente articolo – racconta la nuova impresa editoriale spiega così la scelta di terminare con la pubblicazione di Diagonal:

 

“Il movimento 15M ha segnato un punto di non ritorno; quell’esplosione di dignità, di denuncia e rivendicazione mostrò una ripoliticizzazione di ampi strati della società, evidenziando l’indignazione popolare. Sono nati diversi mezzi d’informazione, alcuni dei quali hanno cominciato ad occupare quello spazio alla sinistra di El País in cui fino ad allora ci muovevamo praticamente da soli. In questo scenario interessante, il progetto Diagonal è cresciuto. Tuttavia, al di là della riuscita di Diagonal, avevamo come la sensazione di sbattere contro un tetto di vetro che ci impediva di continuare a crescere, sentivamo di esserci accomodati nel nostro giornalismo di nicchia. Invece, per andare oltre e consolidare la nostra sostenibilità, dovevamo fare un “salto”, non aveva più senso continuare a competere con tutti quei mezzi d’informazione con cui già avevamo stabilito logiche di cooperazione.”

Il percorso di El Salto si propone quindi di operare coraggiosamente in continuità rispetto alla storia di chi lo ha preceduto e secondo 4 assi, ben illustrati nella pagina dedicata al passaggio da un progetto all’altro.

  1. creare un nuovo strumento a servizio della trasformazione sociale, aperto a tutte le persone e ai progetti che condividono la stessa visione della comunicazione, fatta di indipendenza economica dalle multinazionale e dai governi, con processi interni democratici, che abbia cura della qualità dei contenuti e della partecipazione;
  2. un progetto trasmediale e mensile, per coniugare l’informazione giornaliera e puntuale con la necessità di uscire anche nella versione cartacea, ospitando approfondimenti e collaborazioni nelle sezioni aperte ad altre riviste come El Salmón Controcorrente e Pikara Magazine;
  3. un progetto di azionariato popolare con l’ambizioso obiettivo di partire una volta raggiunte le 10.000 sottoscrizioni;
  4. un media di proprietà collettiva, dove le persone iscritte e socie potranno partecipare al processo decisionale sulle scelte strategiche.

Il 1 marzo è stato pubblicato il primo numero cartaceo, anzi il numero “zero”, distribuito in tutto il Paese attraverso una rete formata da 170 rivenditori. E’ ancora possibile diventare soci, l’abbonamento di base costa circa 3 euro al mese, oppure si può contribuire, per esempio, promuovendo e diffondendo El Salto (con un kit e alcuni suggerimenti dati da chi si occupa del marketing) o producendo contenuti per la versione cartacea, per lo spazio di dibattito online o da trasmettere via video e radio.

 

Tutta la campagna ha l’obiettivo di rafforzare il più possibile i legami interni alla comunità: il tema di fondo di tutta la comunicazione del progetto consiste in fatti nel segnalare che di salta tutti assieme e che il media è di tutti, è mio ed è tuo e dalle varie città indignate di ieri e che ospitano oggi questo esperimento editoriale si proverà a raccontare come sia possibile raccontare e cambiare il mondo.

 

Valentina Bazzarin
Valentina Bazzarin lavora stabilmente come ricercatrice precaria (assegnista) all'Università di Bologna sin dal 2009, anno in cui ha ottenuto il Dottorato in Psicologia Generale e Clinica. Collabora in maniera saltuaria con la Bottega e con il Barbieri, scrivendo e descrivendo quel che vede e pensa durante i suoi numerosi viaggi.

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