Spar-spar: il ministro dell’Inferno

I – Contarla giusta

L’uso in questa rubrica dei numeri romani è sarcasmo verso chi vorrebbe liberarci della multiculturalità e dunque anche dei numeri arabi. Dite che esagero? In un paesotto il sindaco leghista ha deciso che le strisce pedonali stanno meglio in verde.

II – Che razza di Cie

Non bastasse quello che già sapevamo dei Cie adesso c’è anche (dal XXI aprile per decisione del governo) la tendopoli di Santa Maria Capua Vetere. Dove gli «ospiti» dono trattati benissimo: a esempio «fanno pipì in bottiglia» come racconta «Il fatto» del X maggio. Ovvio che la protesta esploderà. La notte dell’VIII giugno un immigrato chiede di uscire perchè suo fratello è morto, gli dicono di no e lui ingerisce pezzi di vetro. Sta male ma quando i suoi amici chiedono soccorso pare che gli agenti anti-sommossa facciano partire lacrimogeni.

III – Polemiche e cadaveri

Anche il «Guardian» (del IX maggio) come «il manifesto» e «l’Unità» (quasi un mese prima) ha raccolto le testimonianze di un naufragio nei pressi di Lampedusa, con 60 morti su una settantina di migranti, il XXV marzo. Il barcone chiese aiuto, fu avvistato ma nessuno portò soccorso. Nato e Italia si rimpallano le responsabilità. Intanto si continua a morire: impressiona (su «La stampa» del XXV maggio) questo titolo a proposito del Canale di Sicilia nel 2011: «Profughi, ne muore uno su quattro». Ovvero in 5 mesi, secondo l’osservatorio autorevole di «Fortress Europe», 1408 morti. A inizio giugno, Thomas Hammarberg (commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa) denuncia: «i governi e le istituzioni europee hanno responsabilità molto grandi». Notizia pressoché invisibile sui nostri media come pure la denuncia (del XXI giugno) dell’avvocato Stefano Greco alle procure di Agrigento, Napoli e Roma perché indaghino se Nato e Italia abbiano rispettato, in marzo, la risoluzione dell’Onu per la protezione dei civili libici.

IV – Invasori che servono

Come già accaduto in passato, proprio mentre il duo palazzi-mouse (insomma politica e media) strillano alla «invasione» gli esperti (anche sul sito del ministero del Lavoro) stimano il fabbisogno di mano d’opera straniera in almeno duecentomila nuovi ingressi l’anno. A inizio giugno il rapporto Inps-Caritas parla di oltre due milioni e settecentomila migranti nelle liste Inps; come è noto se non arrivano alla pensione (e capita spesso) quei soldi finiscono in tasche italiane. Il settimanale «Internazionale» (del XXIV giugno) ricorda un rapporto del centro studi Cespi e dell’Abi (l’associazione bancaria) sull’apporto dei migranti all’economia italiana e sugli ostacoli che vengono loro frapposti.

V – Collare elettronico

Sui media il XIV maggio si legge di una inchiesta della Guardia di finanza a Vicenza e Arzignano. Per controllare che gli immigrati (ovviamente non in regola e dunque ricattabili) svolgessero il loro lavoro per le abituali 15 ore quotidiane, senza fuggire o magari sporgere denuncia, alcuni malavitosi indiani li controllavano attraverso “collarini” Gps. Il satellite al posto della catena con la palla al piede.

VI – Chi protesta e chi tace

Contro i razzisti e soprattutto il mobbing istituzionale ripartono le proteste. A Brescia, il XXI maggio, gli immigrati occupano il Duomo contro la prefettura che (nonostante la bocciatura, in sede europea, del reato di clandestinità) blocca i permessi di soggiorno promessi e poi negati dalla sanatoria-beffa. Vedi anche notizia IX, qui sotto. Anche a Verona (confronta «Corriere del Veneto», XII giugno) un gruppo di immigrati, minacciati d’espulsione, occupa piazza san Nicolò. In giugno si muovono anche a Padova (dove la prefettura, il XVIII giugno, apre un dialogo) e Milano.

VII – Bavaglio

Il XXV maggio alcuni giornalisti firmano e rendono noto questo appello: «Dal I aprile una circolare del ministero dell’Interno […] vieta alla stampa di entrare nei Cie. Il pretesto giuridico è la dichiarazione dello stato d’emergenza per gli sbarchi […] La stampa non può entrare nemmeno con i parlamentari. Chiediamo al governo di rispettare il diritto di cronaca e l’articolo XXI della Costituzione».

VIII – Mal di razza?

Colpito duramente al portafoglio «l’imprenditore» di Segrate (i giornali del XXVII maggio ne tacciono il nome) che maltrattava e insultava un operaio dello Sri Lanka: due anni di carcere ma soprattutto 30 mila euri da «risarcire» sembrano una cura efficace contro il razzismo.

IX – Balle e ballottaggi

Prima il ministro Maroni dà il via libero alla regolarizzazione dei migranti vittime della «sanatoria truffa» (nel 2009). Poi, dopo due giorni ci ripensa. Forse il leghista-ministro era preoccupato per il secondo turno delle elezioni. Lo era anche, ma per opposti motivi, Thomas Hammarberg, commissario ai diritti umani del Consiglio d’Europa, che passando a Milano ha letto i manifesti contro rom e musulmani di Lega e Pdl: «sono rimasto scioccato» ha detto il XXX maggio rientrando a Strasburgo.

X – (Re)-azione di “classe”

Contro le lungaggini per ottenere il permesso di soggiorno e quello di cittadinanza Cgil, Inca e Federconsumatori a inizio giugno presentano una «class action» contro il ministero dell’Interno. Se qualche migrante scrive «dell’Inferno» non pensate che sappia male l’italiano; io ho un paio di amici stranieri che lo fanno apposta a dire che «Maroni è il ministro dell’Inferno».

XI – Padova in Alabama

Solo il XII giugno alcuni giornali raccontano una vicenda accaduta (il XV maggio) a Montagnana, nella bassa padovana: di sicuro è morto un ragazzo marocchino e 4 carabinieri sono sotto indagine perché lo avrebbero buttato nel fiume. Di sicuro la vicenda viene alla luce dopo una manifestazione di protesta. E purtroppo molti dicono che «il bagno al fiume» (consigliato o imposto) è la prassi quando le forze dell’ordine trovano uno straniero ubriaco o comunque «fastidioso».

XII – Ancora Maroni

Il XVI giugno il Consiglio dei ministri fa contento Maroni e approva un decreto che prevede fino a 18 mesi nei Cie ed espulsione anche per i comunitari.

XIII – Cittadinanza

Dopo promesse mai concretizzate in Parlamento, 19 associazioni (dall’Arci alla rete G2, a Libera) annunciano il XXII giugno che raccoglieranno le firme per due leggi di iniziativa popolare. In sostanza per rendere più facile la cittadinanza ai migranti (lo «ius solis» ovvero chi nasce qui sarà italiano) e il diritto di voto.

XIV – Mah

Definire «il Corano uguale al Mein Kampf» di Hitler è solo libertà d’espressione secondo il giudice olandese che, il XXIII giugno, ha assolto il leader razzista Geert Wilders.

XV – Notizie buone

Per il popolo gay il XXV giugno sarà un giorno importante: la decisione dello Stato di New York di rendere legali le «nozze gay» è un bel colpo alle discriminazioni. Peccato che in Italia ogni legge (pur moderatissima) contro l’omofobia – in applicazione delle direttive europee – venga bloccata in Parlamento mentre cresce l’escalation di aggressioni e intimidazioni: a Brindisi l’ufficio motorizzazione non voleva dare a Cristian una “normale” patente visto che è omosessuale mentre all’Istituto Case popolari di Brescia un test chiede le preferenze sessuali. Dopo l’Ikea, il ministro Giovanardi ha attaccato anche il videogioco «The Sims» perchè sono previste famiglie gay. All’università Bocconi insulti contro uno studente gay alla vigilia del XVII maggio (giornata internazionale contro l’omofobia) e in giugno Fabio Federico, sindaco di Sulmona, spiega che i gay sono «un’aberrazione genetica» dunque «vanno curati». Ma il XXVI giugno una buona notizia arriva anche da Milano: la Chiesa valdese celebra, per la prima volta, un matrimonio fra due gay.

10 – Finchè c’è lei…

la Costituzione, qualche speranza c’è – anche in questi brutti tempi – ma bisogna difenderla e applicarla. A partire dall’articolo 10 (numeri arabi sì).

SOLITA NOTA

Notizie sparite, notizie sparate. Certezze, mezze verità, bufale, voci. Questa rubrica (che esxce anche sulla rivista Come solidarietà) prova a recuperare e/o commentare quel che i media tacciono e/o invece pompano (o rendono incomprensibile, con il semplice e antico trucco di de-contestualizzarlo) su migranti, razzismi e dintorni. Aggiungo che se la Lega può fare impunita il partito di governo pur essendo razzista la responsabilità è soprattutto del signor P2-1816 (quello che, quando ha tempo libero, fa il presidente del Consiglio e s-governa il Paese). Anche se non sempre lo cito è ovvio che le responsabilità politiche sono sue.

 


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