Star Trek, il meglio

I 10 migliori episodi per passare una serata a spasso fra le stelle a velocità curvatura

di Fabrizio Melodia

«Spazio ultima frontiera, questi sono i viaggi della nave stellare Enterprise…» recita l’emozionante e puntuale incipit di una delle serie tv più amate e longeve di tutti i tempi: una metafora del viaggio, della scoperta e del dialogo che da sempre affascina e appassiona anche fuori dai ristretti paletti della fantascienza, violando i confini fra cultura di massa e cultura “alta”, dove si vorrebbe confinare la science fiction.

Star Trek veleggia serenamente, fra alti e bassi, da 50 anni. Ma quali episodi vedere per chi volesse conoscere i viaggi dell’astronave più nota di tutti i tempi? Quali storie non possono mancare nella mediateca del diligente appassionato-fanatico?

Il vostro affezionato Astrofilosofo extragalattico (tornato da uno dei suoi innumerevoli viaggi “periferici” tra stringhe cosmiche dalle equazioni spurie e ponti di Einstein-Rose particolarmente crollati) vi consiglia di tenerne 10 sempre in un capiente hard disk esterno o, per quelli come me più “vintage”, in DVD o VHS.

Una piccola avvertenza: non troverete molti episodi delle ultime serie, Deep Space Nine, Voyager, Enterprise perché nonostante l’ottima qualità tecnica, le storie non riescono a raggiungere i livelli qualitativi e “filosofici” delle prime serie. Non me ne vogliano i miei colleghi trekker super accaniti.

1) Il duplicato: Star Trek Originale – stagione 1, episodio 5

Grande episodio scritto nientemeno da Richard (“Io sono leggenda”) Matheson, uno dei migliori di tutto Star Trek in assoluto: per un problema al teletrasporto, causato forse da un minerale trasportato per errore, il buon capitano James Tiberius Kirk si ritrova diviso in due se stessi, uno bestiale e istintivo, l’altro calmo dolce e riflessivo. Nemmeno da dire, la sua parte bestiale seminerà scompiglio e panico sull’Enterprise, dove assistiamo a una forte scena di stupro della bella attendente di Kirk, la dolce Janice Rand, che all’epoca fece molto scalpore.

E’ grazie a Spock che il dottor McCoy riesce a comprendere come aiutare Kirk, ma il duplicato non ha alcuna intenzione di “morire”.

2) L’ ammutinamento: Star Trek Originale – stagione 1, parte 1 e 2, episodi 11 e 12

E’ unico episodio in due parti di tutta la serie originale di Star Trek, ripreso dal primo episodio girato e mai andato in onda da parte di Roddenberry, un must per tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’Enterprise e a coloro che vogliono fare conoscenza con il vulcaniano Spock nelle sue sfaccettature più umane. Infatti vediamo il vulcaniano spendersi per attuare le ultime volontà del capitano Pike, suo comandante sulla prima Enterprise, per aiutarlo a trovare la felicità, essendo egli rimasto orrendamente sfigurato e invalido in un incidente.

3) Spazio profondo: Star Trek originale – stagione 1, episodio 22

Entra in scena nientemeno che il nemico più pericoloso del capitano Kirk, il valoroso e satanico Khan, interpretato da uno strepitoso Ricardo Montalban. Ripreso nel recente “Star Trek – Into Darkness” dove a prestargli il volto è il bravo Benedict Cumberbatch, in questo episodio potrete fare la conoscenza di un autentico eroe miltoniano che ha fatto suo il detto “Meglio re all’inferno che schiavo in cielo”, una figura rimasta scolpita nella cultura fantascientifica e avant pop, un po’ come certi personaggi di quel Philip K. Dick che forse conoscete.

4) Il mostro nell’oscurità: Star Trek originale – stagione 1, episodio 25

Da subito, la creatura di Gene Roddenberry è stata molto attenta alla rappresentanza delle minoranze, a cominciare da quelle aliene, grande metafora che tuttora rappresenta le paure umane più profonde proiettate sull’Altro da Sè. L’incontro con il Diverso che genera paura è ottimamente rappresentato in questo episodio: solo con un primo passo di rispetto e considerazione paritaria iniziale si può pensare di stabilire un contatto pacifico e costruttivo. Spock in questo episodio mostra quanto un vulcaniano può essere debole quando usa le proprie capacità telepatiche, ma come esse siano necessarie per stabilire un “primo contatto” pacifico, per parlare una lingua comune.

5) Arena: Star Trek originale – stagione 1, episodio 18

Tratto da un racconto di Fredric Brown, questo episodio mette in luce le problematiche degli incidenti diplomatici che possono scatenare le guerre sante. E di come, molto spesso, la ragione non sta proprio dalla parte dell’umano ma… di un rettile alieno che, nel costume creato, fa proprio ridere. Eppure, ridendo e divertendo, Star Trek mette in luce come solo la compassione e la comprensione reciproca possano salvare da guerre assurde e fratricide, anche ad anni luce di distanza.

6) La misura di un uomo: Star Trek The Next Generation – stagione 2, episodio 9

Ne ho già parlato ampiamente, persino nella mia tesi di laurea. Lo considero un “must” per tutti gli appassionati di Star Trek. Di grande rilevanza nella pessima seconda stagione, ruota attorno a una decisione sull’androide Data, ovvero se considerarlo legalmente un essere senziente oppure proprietà della Flotta Stellare. Il pezzo forte della puntata arriva quando il capitano Picard, al processo, discute con l’ingegnere Maddox riguardo al vero significato di “vita”, “coscienza”, “libertà” e “diritti”. L’attore che interpreta il capitano, Patrick Stewart, ottimo e stimato attore shakespeariano mette in luce le sue abilità oratorie.

7) L’Enterprise dal passato: Star Trek The Next Generation – stagione 3, episodio 15

Un’Enterprise proveniente dal passato viaggia avanti nel tempo e cambia il corso della storia, di fatto impedendo l’alleanza tra Federazione e Impero Klingon. In questo universo parallelo, dove i protagonisti sono assolutamente ignari dell’altro universo originale, l’Enterprise è una nave da guerra armata di tutto punto e pronta a sferrare attacchi sul fronte Klingon, mentre l’Impero sta per portare a segno l’attacco definitivo per la conquista della Federazione. L’episodio è decisamente emozionante e tiene con il fiato sospeso sino alla fine, grazie all’ottima interpretazione degli attori e alla sceneggiatura solida e ben calibrata, oltre che a una regia superiore alla media.

8) Darmok: Star Trek The Next Generation – stagione 5, episodio 2

Lo so, sarete stanchi e stufi di sentirne parlare… da me, però questo episodio, inutile nasconderlo, per me costituisce l’episodio più bello in assoluto di tutto l’universo Trekker, oltre che uno dei migliori racconti di fantascienza cinematografica televisiva di sempre.

I Tamariani cercano un contatto con la Federazione ma ogni tentativo di comunicazione fallisce perché essi parlano un linguaggio molto diverso da quello umano. Per risolvere il problema il capitano tamariano si teletrasporta insieme a Picard su un pianeta dove i due potranno affrontare insieme un avversario comune. Episodio fortemente filosofico, dove il problema di trovare una lingua comune universale si scontra con il diverso immaginario e le strutture logiche di un popolo diverso ma in realtà più simile di quanto si pensi.

9) L’attacco dei Borg: Star Trek The Next Generation – stagione 3-4, episodi 26-1

I Borg, gli alieni metà uomo e metà cyborg, fanno la loro comparsa in modo quasi annunciato, portando alla Federazione l’avviso perentorio: “La resistenza è futile. Sarete assimilati alla nostra Collettività”. Mentre Riker si chiede se sia ora di fare un salto di carriera, ecco che i Borg portano terrore e distruzione: Picard viene fatto prigioniero e assimilato alla Collettività e grazie alle conoscenze del Capitano i Borg penetrano come un coltello nel burro nelle difese della Federazione, sino ad affacciarsi alla volta della Terra.

La sceneggiatura calibrata di Michael Piller funziona come una bomba a orologeria, combinando al meglio i dubbi di Riker sulla sua carriera e le difficoltà che deve affrontare dopo che i Borg rapiscono Picard. I dialoghi sono una chicca di questo doppio episodio, con una scena emblematica in cui Picard, interpretato sempre dal bravo Patrick Stewart, e Guinan, interpretata dalla strepitosa Whoopi Goldberg, riflettono sul significato che la vittoria dei Borg porterebbe nella storia.

10) La coscienza di un ufficiale: Star Trek Deep Space Nine – stagione 6, episodio 19

Devo essere sincero, “Star Trek: Deep Space Nine” mi ha colpito meno di un’altra serie tv con tematica simile ma mi è piaciuta assai per come gli autori hanno saputo sviluppare con consumata maestria tutto il lungo arco narrativo fino alla settima stagione conclusiva. Tale saga viene anche chiamata “La Guerra del Dominio”, con episodi che conservano una media qualitativa ed emozionale dignitosa pur non conservando lo spirito e la filosofia delle serie precedenti.

L’episodio in cui il capitano Benjamin Sisko racconta nel diario di bordo i suoi tentativi per reclutare i romulani nella Guerra del Dominio al fianco della Federazione, mette in luce con grande emozione la confusione e i sacrifici morali che spesso vengono fatti nelle grandi guerre di potere.

Un monito forse alla politica “americana” prima di un certo 11 settembre? Forse l’Enterprise aveva viaggiato nel tempo?

L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

Un commento

  • E qui mi viene da recriminare per molti “esclusi eccellenti”, ma di cui avevo già parlato in altri post bottegari… “La città sull’orlo del sempre”, scritto da Harlan Ellison, “L’ ospite”, dove la dottoressa Crusher ha quasi un rapporto omosessuale, “Rumoroso come un sussurro”, con un ambasciatore sordomuto…. ne riparleremo…

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