Storia d’Italia cortissima

Il racconto più breve della letteratura universale? Forse è di Augusto Monterroso. Eccolo: «Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì». Essendo di un guatemalteco non lo troverete in «Storia d’Italia cortissima» (sottotitolo «1860-2000: 150 anni») dove c’è ovviamente la poesia «M’illumino d’immenso» di Giuseppe Ungaretti.

L’idea di condensare 150 anni in poche pagine e in linguaggio accessibile è venuta a Gianguido Pagi Palumbo. Il libretto esce da Ediesse: 96 pagine (oltre 30 per la Costituzione) a 10 euri. Uno strumento di base, rivolto anche ai nuovi cittadini cioè a chi vive e lavora in Italia ma viene da altri Paesi. L’autore spiega nell’introduzione che si considera un cantastorie (o contastorie) e teme che uno dei nostri problemi più gravi sia «la perdita progressiva della memoria storica collettiva».

L’operazione è riuscita? Sì, la sintesi di Palumbo è efficace, le poche illustrazioni funzionano (qualche didascalia in più avrebbe giovato) e non ci sono errori gravi o dimenticanze. Certo un pignolo potrebbe obiettare che proteste e rivolte non sono sinonimi, che il termine «case di tolleranza» non è per niente chiaro, che il film «Mondo cane» non ha fatto aprire gli occhi sul pianeta ma solo speculato sugli orrori. E ognuno avrà piccoli disaccordi su aggettivi o valutazioni. Ma l’insieme è piacevole e ben scritto: non pigro e mnemonico come i Bignami scolastici ma attento a cogliere il senso dei passaggi storici anche nel costume, nelle arti, nelle merci.

Possibile – obietterà qualche anima candida – che ci sia bisogno di testi simili? Sembra proprio di sì se, di recente, su un campione di laureati in Scienze Politiche, alla domanda “Chi ha ucciso Giacomo Matteotti” la maggioranza rispose “le Brigate Rosse”: un clamoroso errore politico e un salto storico di oltre 50 anni.

BREVE NOTA

Questa mia recensione è uscita (parola più, parola meno) il 7 gennaio nell’inserto libri del quotidiano “L’unione sarda”. Fuori dal contesto della recensione vale aggiungere che il dvd (in collaborazione con Giacomo Verde) allegato al libro può essere uno strumento utile per corsi di storia – o simili – rivolti a persone che migrano in Italia. (db)


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