Strage sul lavoro a Galatone
di Vito Totire
Ovviamente tutti hanno espresso cordoglio per la strage di Galatone (**) ma poco si comprende, al momento, cosa si sarebbe dovuto fare dal punto di vista della prevenzione.
L’evento va dunque analizzato approfonditamente nella sua dinamica per uscire dalla retorica e dalla ripetitività delle condoglianze, anche quando le si suppone sincere e non di circostanza.
Dunque alcuni interrogativi:
- Perché il sorpasso è asserito come “azzardato” da alcuni organi di informazione? L’operaio della Alfa impianti – anche lui poi tragicamente morto – doveva rispettare scadenze effettive o rinviabili? Spesso si corre sulle strade per “marcare il cartellino”, gesto che alcune organizzazioni utilizzano come occasione di costrittività organizzativa e disciplinare anche se totalmente inutile dal punto di vista della produttività. Non sappiamo cosa abbia spinto Alessandro Liguori a quello che è stato appunto definito “sorpasso azzardato” ma dobbiamo cercare di capirlo: è necessario approfondire il rapporto fra condotta ed “errore umano” per evitare archiviazioni frettolose come quella relativa all’evento della tangenziale di Bologna del 6 agosto 2018;
- Che barriere e che mezzi di dissuasione sono stati messi in campo per proteggere i lavoratori? Erano sufficienti e chiari?
- A monte dell’evento c’era una valutazione dei rischi attendibile e realistica ?
- Alla luce di quanto accaduto possiamo progettare meccanismi di protezione migliori (dissuasori di velocità, informazioni più chiare con segnalatori luminosi, maggiore vigilanza da parte della polizia municipale e/o di altri organi ispettivi)?
- E’ davvero scoraggiante assistere a una strage di questa portata per eventi non legati a cicli tecnologici particolarmente complessi in cui la prevenzione può essere obiettivamente più complessa anche se parimenti esigibile; una falla così enorme causata da una “banale” dinamica stradale , peraltro alle 8 del mattino (il che non evoca particolari e concomitanti fattori di rischio legati al disturbo del ritmo sonno-veglia, anche se non si può asserire a priori) non deve forse indurci a ripensare passo passo tutta l’organizzazione del lavoro in maniera scrupolosa e priva di facilonerie o di “spiegazioni” consolatorie tipo il destino o il cosiddetto ed abusato “errore umano” ?
Occorre riflettere, analizzare e pensare a più efficaci strategie di prevenzione fisica e comportamentale.
Bologna, 27.11.2019
(*) Vito Totire è medico del lavoro
(**) Sulla circonvallazione di Galatone, che conduce a Galatina, un’auto è finita contro un camion della Ecoman Salento, fermo sul ciglio della strada perché gli operai potavano ulivi. Sono morti in quattro: il conducente della Golf, Alessandro Liguori (44 anni) e i tre operai che si trovavano a terra: Pasquale Filieri (62 anni), Luigi Casaluci (64) e Toni Mezzi (44 anni).
LA VIGNETTA – scelta dalla “bottega” – è di Altan