Streghe bambine ad Akwa Ibom

di Celine Ebere Osukwu (*) – traduzione di Maria G. Di Rienzo

Nello stato nigeriano di Akwa Ibom il marchiare bambini come streghe sta devastando troppe vite. Genitori, adulti in genere e comunità sono indotti a picchiare, mutilare, annegare, bruciare e abbandonare i bimbi accusati di stregoneria. Chi dà inizio alle accuse sono i leader della chiesa, che istigano al loro abuso o provvedono ad abusare dei bambini essi stessi.

Un profondo timore della stregoneria attraversa l’Africa. Fra le genti Efik e Ibibio dello Stato di Akwa Ibom, alla stregoneria si crede come alla capacità di evocare poteri spirituali che rendano reali i desideri. Generalmente si pensa che un incantesimo possa essere fatto a una persona tramite il cibo o le bevande: una volta che l’individuo abbia “mangiato” l’incantesimo la sua anima abbandonerà il corpo per ricevere l’iniziazione in una congrega di streghe e stregoni. Dopo di che, avrà il potere di causare distruzioni e disastri nella comunità: all’intervento malevolo delle streghe sono attribuite malattie come la malaria, il cancro, l’Hiv/Aids, l’epatite, la febbre tifoidale, il colera e la tubercolosi, e in genere ogni male che possa capitare a un essere umano.

Akwa Ibom è uno Stato della regione del Delta, ricca di petrolio, ma il profitto derivante da quest’abbondante risorsa non tocca le vite dei cittadini locali. Il 35% dei nigeriani che vivono sotto il livello di povertà si situa in questa regione. La povertà di cui parlo è abbietta, le difficoltà economiche enormi. Sam Itauma, il direttore del Centro per i Diritti dei Bambini e Rete di Riabilitazione spiega: «Se non hai niente da mangiare, e però vivi nel mezzo dell’abbondanza altrui, è facile che tu cerchi qualcuno su cui gettare il biasimo». Se la miseria non bastava, le attività relative all’estrazione di petrolio hanno pesantemente inquinato l’aria, la terra e il mare dello Stato di Akwa Ibom. Le persone ignorano completamente gli effetti che la contaminazione ha sulle loro vite e sono quindi inclini a collegare i problemi di salute e la povertà che li affliggono ad altre “forze”.

La tendenza umana a desiderare una spiegazione per queste difficoltà, accoppiata al credere all’esistenza di forze spirituali maligne, in questa regione della Nigeria ha molto a che fare con la religione. A parte la forte reminiscenza di quella tradizionale, in cui le forze spirituali sono una credenza prevalente, la gente qui ha storicamente abbracciato i principi religiosi dei primi missionari cristiani arrivati in Nigeria. I cristiani, ad Akwa Ibom, sono la maggioranza, e rappresentano il 45% dei cristiani nigeriani in totale. A causa della crescita di povertà e malattia, anche il numero dei fedeli è aumentato: molte nuove chiese sono state costruite e la maggior parte di esse è dominata da spiritualisti (o esorcisti) i quali rinforzano costantemente l’idea degli spiriti maligni che intervengono nelle vicende umane. Il risultato è che le persone credono nell’esistenza di Dio, di Gesù Cristo, del peccato e di Satana, ma assieme alla possessione demoniaca, agli spiriti malvagi e alla stregoneria. Le chiese cristiane sono diventate il luogo in cui “risolvere” i molteplici problemi della zona ed è assai comune per i sacerdoti sfruttare allo scopo l’ignoranza della loro congregazione. Il modo principale in cui ciò viene fatto è soddisfare il bisogno di una ragione marchiando persone come streghe. Un vescovo citato dal quotidiano «Vanguard», Sunday Ulup-Aya, ha detto che: «Fra la popolazione di Akwa Ibom ci sono 2/3 milioni di persone che di notte si mutano in uccelli del terrore, e lasciano le loro vittime spogliate, disoccupate, cieche e sorde, impoverite, ferite e disorientate».

Prima del 1998 c’era la pratica, non eccessivamente comune, di accusare le donne anziane di essere streghe, responsabili di ogni calamità. Queste donne erano linciate in strada per i loro supposti crimini. Più di recente, si crede che siano i bambini i più suscettibili a ricevere gli incantesimi e a essere iniziati nelle congreghe. Nel decennio 1998/2008, circa cinque bambini al giorno hanno ricevuto questa accusa. Le chiese sono diventate un affare redditizio, in cui i pastori si arricchiscono e i fedeli diventano sempre più poveri. Parenti dei bambini accusati e membri della congregazione ecclesiale devono pagare parcelle esorbitanti per la “liberazione” dei piccoli dalla stregoneria. Una donna chiamata Utitofong ha testimoniato di aver speso quattro mesi di salario per un esorcismo inefficace sulla sua bimba di due anni. Ma i genitori possono pagare a rate, o vendere proprietà se glie n’è rimasta qualcuna. Di conseguenza, più bambine il pastore dichiara essere streghe, più famoso diventa e più soldi fa.

Una ricca evangelista nigeriana, la reverenda Helen Ukpabio, è indicata da molti come la guida principale della nuova caccia di massa alle streghe nello Stato di Akwa Ibom. Ha prodotto un film «La fine dei malvagi», in cui mostra in crudi dettagli come i bambini diventano posseduti. Il film usa attori minorenni per dipingere scene in cui i bimbi mangiano carne umana e sfasciano famiglie. In uno dei suoi libri, «I misteri della stregoneria svelati», insegna come riconoscere una strega indicando i segni prevalenti che si manifestano nei “servi di Satana”: «Per i bambini sotto i due anni sono il piangere nella notte, la febbre alta e il peggioramento delle condizioni di salute». Grazie all’assenza di cure sanitarie, nella regione del Delta del Niger questi sintomi si manifestano assai di frequente.

Organizzazioni non governative, come il “Centro per i diritti dei bambini” già menzionato e la fondazione “Stepping Stones Nigeria Child Empowerment”, oltre a soccorrere le vittime, hanno reso visibile la questione a livello internazionale. Le storie personali delle piccole vittime spezzano il cuore. Mary aveva 7 anni quando fu portata al Centro. Quando il minore dei suoi fratelli morì, il pastore della chiesa locale disse a sua madre che la causa della morte era il fatto che Mary era una strega. «Tre uomini vennero a casa mia. Non li conoscevo. Mia madre se ne andò e li lasciò con me e loro mi picchiarono». Mary stringe i pugni sotto il mento per mostrarci la posizione che suo padre, presente al pestaggio, teneva stando disteso sul pavimento, intento a guardare come sua figlia veniva malmenata. Dopo le botte, ci fu un viaggio alla chiesa per la “liberazione”. Il giorno successivo, sua madre la portò nella boscaglia dove gli uomini del pestaggio attendevano. Costoro raccolsero bacche velenose di “asiri” e ne fecero una pozione che forzarono nella gola della bambina. La madre la avvisò che se la pozione non l’avesse uccisa sarebbe stata impiccata con filo spinato. Infine, poiché ancora non moriva, sua madre le versò addosso acqua bollente mista a soda caustica e suo padre l’abbandonò in un campo. Dice semplicemente: «Mia madre non mi vuole bene» e una lacrima le scivola sul bel volto.

Nella casa del Centro incontriamo anche Prince e Rita, Marose, Michael. Rita sognò una festa dove c’erano un sacco di cose da bere e da mangiare e raccontò il sogno a sua madre. E’ stato sufficiente a marchiarla come strega, perché il sogno “provava” che aveva lasciato il suo corpo durante la notte per partecipare a quel festino. E poiché aveva raccontato quel dolce sogno anche a suo fratello Prince, contaminandolo con la sua stregoneria, entrambi furono abbandonati dai genitori. Marose aveva sette anni quando sua madre scavò una buca nei boschi e tentò di seppellirla viva, mentre Michael è stato trovato in una fogna da un contadino. Michael, di cinque anni, era denutrito e incapace di reggersi sulle gambe che erano state fustigate: era accusato di aver ucciso la propria madre tramite stregoneria. Anthony Ebuk, avvocato e attivista per i diritti umani, sostiene che: «Soccorrere i bambini comporta sforzi erculei. A volte i genitori ti dicono “E’ mio figlio, è mia figlia” implicando che si sentono totalmente liberi di farne quel che vogliono. E nelle chiese li torturano senza battere ciglio».

Il governo nigeriano ha infine prestato la sua attenzione al problema grazie ad un documentario prodotto dalla fondazione “Stepping Stones Nigeria Child Empowerment”, intitolato «Salviamo le streghe bambine dell’Africa», che accusava lo Stato di Akwa Ibom di crimini contro i suoi bambini. In seguito al clamore suscitato dal documentario, il governo firmò “L’Atto sui Diritti del Bambino” nel dicembre 2008, un documento teso a proteggere dagli abusi i minori di 16 anni e ad assicurare loro benessere fisico, sociale e psicologico. L’intervento istituzionale si è spinto sino alla formazione di una Commissione d’inchiesta sulla stregoneria, nel maggio 2011, voluta dal governatore dello Stato, Godswill Akpabio. Tutte le ong coinvolte nel soccorso dei piccoli si dicono sollevate da ciò: grazie al coinvolgimento dei nuovi Centri Speciali per Bambini finanziati dal governo sono riuscite a prestare aiuto a centinaia di bambini in più, e a ricongiungerli in molti casi alle famiglie dopo aver dissipato le accuse contro di essi.

Per eliminare completamente il fenomeno, le ong nigeriane devono investire di più nell’informazione e nella crescita di consapevolezza fra la gente. Il sistema giudiziario deve perseguire i profeti religiosi che ottengono influenza e ricchezza dal marchiare creature innocenti come streghe. Il film «La fine dei malvagi» e il libro «I misteri della stregoneria svelati», i due materiali più diffusi che accusano i bambini di stregoneria, dovrebbero essere banditi.

(*) «Mi chiamo Celine Ebere Osukwu e sono nata a Ihioma, un villaggio della Nigeria orientale, durante la guerra civile. Sono membro del Comitato per la Difesa dei Diritti Umani. Pochi mesi dopo la nascita ho cominciato a essere molto malata. A quattro anni, la curvatura innaturale della spina dorsale mi ha reso disabile. Ho avuto le mie difficoltà durante la crescita a causa della mia disabilità e del fatto di essere una femmina in una cultura patriarcale. Non sono assillata da ciò: so dire NO alla discriminazione, alla marginalizzazione, alla soggiogazione e a una vita di “non posso farlo”».


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