Algeria: un Paese in fiamme

Sono momenti di dolore e di smarrimento, quelli che vive la popolazione algerina in questa rovente estate del 2021. Tra crisi sanitaria che uccide centinaia di persone al giorno, da una parte; e dall’altra, gli incendi violenti che hanno ridotto in cenere vastissime aree del Nord del paese, in modo particolare nella zona montuosa della Cabilia (centro Nord). Centinaia di Villaggi evacuati, migliaia di ettari di foresta inceneriti, feriti, morti, mancanza di acqua, elettricità, generi alimentari…

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Appunti sull’insurrezione algerina

di Giacomo Marchetti (*) Ciò che sta avvenendo in Algeria da più di un mese – precisamente dal 22 febbraio – determina una rottura irreversibile con il “sistema Bouteflika” che ha governato il Paese dal 1999. Anche se questo movimento politico-sociale, inedito dalla conquista dell’indipendenza nel 1962, ha un carattere intergenerazionale, la spinta della fascia giovanile è fortissima. Più del 50%

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Algeria. Capodanno berbero, tra speranze e paure

di Karim Metref. (pubblicato su “il manifesto” del 12/01/2018) Il 12 gennaio, nei Paesi del Maghreb è Yennayer, il primo giorno dell’anno amazigh (berbero). Come in molte culture, Yennayer è per i nordafricani di cultura amazigh la principale festività dell’anno. In Algeria quest’anno, per la prima volta, la ricorrenza è dichiarata festa ufficiale. Il calendario moderno degli Amazigh segna 2968

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