Il dramma di Marjan

di Angela Nocioni (*) Guardate bene la ragazza nella foto. Si chiama Marjan Jamali, ha 29 anni, è di Teheran. Chiedetevi quanto sia compatibile quel viso di donna con il modello (ufficiale) di femmina secondo il regime degli ayatollah di Teheran. Ecco, suo padre dev’essersi dato grosso modo la vostra stessa risposta e ha fatto di tutto per mettere insieme

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Attivista curda scambiata per scafista, in cella in Italia

Combattente contro il regime iraniano scambiata per scafista: il dramma di Maysoon Majidi, sbattuta in cella in Italia La regista curda iraniana è in cella nel carcere femminile di Castrovillari dai primi di gennaio con l’accusa di essere una scafista. E non capisce perché. Secondo il decreto Cutro con quest’accusa si rischia fino a trent’anni se ci sono morti. di

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“In cella con il guinzaglio”. Lettera di Ilaria Salis dal carcere di Budapest

Dal carcere di Budapest, dove soggiorna ormai da undici mesi, Ilaria Salis è tornata a scrivere ai suoi avvocati. Tredici pagine per raccontare un’altra volta le tremende condizioni della sua detenzione, in attesa dell’appuntamento del prossimo 29 gennaio, quando comincerà il processo in cui dovrà rispondere dell’accusa di aver aggredito, insieme ad altri, due neonazisti accorsi in Ungheria per celebrare

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2024: è ora di demolire il carcere di Bologna

IL PERCORSO POSSIBILE PER CHIUDERE L’ABOMINEVOLE CARCERE DELLA “DOZZA” …E TUTTI GLI ALTRI di Vito Totire Si continua a consumare apertamente la sistematica violazione dei diritti delle persone private della libertà ma anche dei loro “custodi” (anche se  oggi portati fuori strada da sindacati corporativi e poco lungimiranti, per usare un eufemismo ) nonché della intera comunità che ha interesse

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Ilaria Salis, militante antifascista…

… in carcere in Ungheria da dieci mesi. E l’Italia sta in silenzio. Rinchiusa nel carcere di massima sicurezza di Budapest. 39 anni, antifascista milanese, di professione maestra alle elementari, denuncia condizioni detentive disumane. Topi e scarafaggi in cella, cibo scarso, meno di 3 metri e mezzo di spazio vitale a disposizione, l’umiliazione di essere trascinata alle udienze «legata e

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Appello dei Garanti sul decreto sicurezza

Quello che segue è un documento a firma di 29 Garanti regionali, provinciali e comunali delle persone private della libertà personale sulle preoccupazioni che suscita il disegno di legge in materia di sicurezza pubblica approvato dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana. I sottoscritti Garanti rappresentano le loro perplessità e stimolano ad una riflessione i parlamentari, i magistrati, gli avvocati,

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