Manuel Zelaya: “L’Honduras ha toccato il fondo”

di David Lifodi Lo scorso 17 luglio Miriam Miranda, dirigente di Ofraneh (Organizaciòn Fraternal Negra Hondureña), è stata attaccata e sequestrata insieme ad un gruppo di garifuna a Vallecito, dipartimento di Colón, nel nord dell’Honduras. Fortunatamente, alcuni prigionieri sono riusciti a scappare e hanno dato l’allarme, ma, come scrive la stessa Ofraneh, è lo stato ad essere responsabile di questa

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Guatemala: c’è bisogno di un nuovo Jacobo Arbenz

di David Lifodi Nell’agosto 2012, un centinaio di famiglie dell’asentamiento Jacobo Arbenz della zona 5 di Città del Guatemala fu sgomberato con violenza dalla polizia. L’insediamento portava il nome del presidente guatemalteco, simbolo (per la verità un po’ appassito) degli ideali di giustizia sociale a cui aspirano i guatemaltechi, sebbene il paese sia in mano ad una banda di personaggi

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Presidenziali Cile: Michelle Bachelet verso la Moneda

di David Lifodi Le elezioni presidenziali del prossimo 17 novembre in Cile saranno caratterizzate dalla sfida tra due donne con percorsi politici molto diversi: da un lato Michelle Bachelet, in corsa per Nueva Mayoría (la coalizione della Concertación appoggiata stavolta anche dal Partito Comunista), dall’altro Evelyn Matthei (Alianza por el Chile), candidata della destra. Si tratta di due esponenti dello

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Presidenziali Cile: i movimenti ecologisti e studenteschi

di David Lifodi Il Cile che si appresta a votare per le elezioni presidenziali del 17 novembre è attraversato da centinaia di conflitti ambientali e da una protesta studentesca che non accenna a mollare la presa, convinta che un’altra istruzione sia possibile. La prima delle due finestre latinoamericane sulle presidenziali cilene è dedicata ai movimenti ecologisti e studenteschi: quella della

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Brasile: la doppia morale sullo spionaggio

  di David Lifodi La recente azione di spionaggio Usa ai danni del Brasile ha aperto forse la peggiore crisi diplomatica nella storia delle relazioni internazionali tra i due paesi, ma è servita anche per mettere in evidenza le contraddizioni del Planalto, che si indigna a ragione per le mail della presidenta Dilma Rousseff spiate dall’Agenzia di Sicurezza Nazionale Usa,

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Guatemala: quale futuro dopo la mancata condanna di Ríos Montt?

di David Lifodi Il recente ribaltamento della condanna a ottanta anni di carcere inflitta al dittatore guatemalteco Ríos Montt, che avrebbe segnato un evento storico di assoluto rilievo per tutta l’America Latina, il primo caso di un capo di stato del continente ad essere condannato per genocidio, rappresenta un pessimo segnale per tutti coloro che hanno a cuore la giustizia

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