Juana, indigena maya e migrante, prigioniera in Messico

Nell’agosto del 2014 la donna, partita dal Guatemala, cadde nelle mani dei coyotes in Messico. Rapita e sequestrata dai suoi carcerieri, per la polizia è lei stessa parte dell’organizzazione criminale nonostante fosse costretta a lavorare per i suoi aguzzini. Da allora si trova in prigione senza conoscere altro che poche parole di spagnolo. Una storia di misoginia, razzismo e discriminazione.

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Guatemala: proposta di legge per l’impunità ai militari

Arriva dal partito di destra Valor, i cui deputati mirano apertamente a negare il genocidio maya e le sparizioni forzate compiute in 36 anni di guerra civile: chiedono che i processi ai militari accusati di aver violato i diritti umani vengano immediatamente sospesi e che gli esponenti delle forze armate tuttora in carcere siano liberati tramite l’annullamento delle sentenze già

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