Bolivia: lo scempio

Evo Morales da tempo non era più l’indio ribelle che toglieva il sonno a Washington. L’ultradestra ha sfruttato nel modo migliore le sue enormi contraddizioni, e quelle del Movimiento al Socialismo, per dare vita ad un colpo di stato apertamente programmato e capeggiato da fondamentalisti religiosi quali l’autoproclamata presidenta Jeanine Añez e il picchiatore Luis Fernando Camacho. In gran parte

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I golpisti si impadroniscono della Bolivia

Lo avevano promesso e lo hanno fatto. Fondamentalisti religiosi, esponenti dell’ultradestra, i comitati civici parafascisti dell’Oriente boliviano già prima delle presidenziali avevano detto pubblicamente che avrebbero tolto di mezzo Evo Morales. Certo, dopo aver perso nel referendum del febbraio 2016, il presidente boliviano non avrebbe dovuto ricandidarsi. Tuttavia, questo è un colpo di stato, con buona pace di chi ritiene

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Bolivia: Morales ancora presidente…

di David Lifodi 61% dei consensi e 2/3 dei seggi in Parlamento: è il risultato del masazo, il successo travolgente del Movimiento al Socialismo, che conferma alla presidenza della Bolivia Evo Morales e attribuisce al Mas una maggioranza schiacciante nel paese. Per il suo principale sfidante, Samuel Doria Medina, della Concertación de la Unidad Demócrata, solo il 24% delle preferenze.

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Bolivia: aspetti positivi e contraddizioni di Evo Morales…

…a pochi mesi dalle presidenziali di David Lifodi Mancano ancora quattro mesi alle presidenziali boliviane, in programma il prossimo 5 ottobre, eppure merita dare uno sguardo al paese andino e al suo complesso scenario politico: Evo Morales resta il candidato strafavorito per rimanere a Palacio Quemado, ma è interessante analizzare il percorso di un presidente che non si caratterizza più

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