La sinistra tedesca ha un problema di sionismo

di Lucilla Lepratti (*) È difficile dare una rappresentazione fedele del livello di repressione che vive in Germania chi si oppone al genocidio in Palestina, perché ogni tentativo di descriverla sembra non renderne pienamente la gravità. Tra l’infinità di esempi che si potrebbero dare, c’è uno dei tanti casi di violenza che non ha attratto l’attenzione di grandi testate giornalistiche,

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“In cella con il guinzaglio”. Lettera di Ilaria Salis dal carcere di Budapest

Dal carcere di Budapest, dove soggiorna ormai da undici mesi, Ilaria Salis è tornata a scrivere ai suoi avvocati. Tredici pagine per raccontare un’altra volta le tremende condizioni della sua detenzione, in attesa dell’appuntamento del prossimo 29 gennaio, quando comincerà il processo in cui dovrà rispondere dell’accusa di aver aggredito, insieme ad altri, due neonazisti accorsi in Ungheria per celebrare

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Ilaria Salis, militante antifascista…

… in carcere in Ungheria da dieci mesi. E l’Italia sta in silenzio. Rinchiusa nel carcere di massima sicurezza di Budapest. 39 anni, antifascista milanese, di professione maestra alle elementari, denuncia condizioni detentive disumane. Topi e scarafaggi in cella, cibo scarso, meno di 3 metri e mezzo di spazio vitale a disposizione, l’umiliazione di essere trascinata alle udienze «legata e

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