Ancora su Woody

Immaginatevi un Bruce Springsteen ancora più rabbioso ma squattrinato che viaggia clandestino sui treni; oppure un Bob Dylan che invece di essere una Spa si guadagna il “buono pasto” suonando per strada o in una bettola: due poveracci eppure mezza America canta le loro canzoni. Così era Woody Guthrie, nato il 14 luglio 1912 e

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A chi s’ammazza (quasi) per sopravvivere (forse)

Pensando a chi anche ad agosto continuerà a passare da un lavoro schifoso a uno quasi infame, mi è tornato in mente questo “vecchio” (del 2009) e bel libro, a tratti molto divertente, di Iain Levison: ve ne consiglio la lettura mentre cercate di affinare l’istinto di sopravvivenza-resistenza, aspettando il colpo di culo individuale e/o la controffensiva collettiva. (*)

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Merda secca (6)

Il «New York Times» lo definisce «il più strano dei rituali burocratici». Funziona così: «ogni settimana circa, più di 100 membri del sempre più elefantiaco apparato di sicurezza nazionale si riuniscono in videoconferenza segreta, per esaminare le biografie dei sospetti terroristi e raccomandare al presidente quale dovrà essere il prossimo a morire». Così

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Cumbre de las Américas, fallimento annunciato

di David Lifodi L’ultima Cumbre de las Américas, tenutasi nella città colombiana di Cartagena dal 14 al 16 Aprile scorso, è stata un vero fallimento, el fracaso de los fracasos, secondo alcuni analisti politici latinoamericani. Altri hanno parlato di cumbre empresarial, alludendo alle pesanti ingerenze di multinazionali e lobbies affaristiche. Folta anche la schiera di coloro che

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