TECNOLOGIA

(Roba del Pabuda…)

 

la mia bella sostiene             

di possedere

un utilissimo device

(pronuncia: dɪˈvaɪs):

basta

estrarlo dalla borsa,

schiacciare un pulsantino

e muovere

un pochetto il polso

verso il cielo

e la pioggia –

quando piove –

non le cade sulla testa!

me ne ha descritto le virtù

ier l’altro sera,

e con un bel po’ di foga.

mi sembra sia fatto

di metallo, plastica

e tessuto sintetico,

ma il meccanismo mi è segreto.

io quell’affare non lo uso:

ho una mia

certa idiosincrasia

per ogni misteriosa

tecnologia.

col brutto tempo,

utilizzo soltanto

un aggeggio di legno stagionato

per superare

le pozzanghere più infide

conservando asciutti i piedi:

giuro: non è una piroga.

per il resto:

è tutta acqua che mi burla,

solleticandomi.

..

 

(l’immagine proviene dallo scatolone dei ritagli del Pabuda; deve averla presa da qualche pubblicità online, ma non ricorda quale)

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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