Tortura… ma solo se ripetuta

Dal numero 208 (settembre 2013) del «Foglio di collegamento» del Comitato Paul Rougeau; sotto troverete stralci dell’editoriale, il sommario e info sui contatti)  

INCREDIBILE: DI NUOVO LA STORIA DELLA TORTURA RIPETUTA!   

Da un quarto di secolo non si riesce ad introdurre nel Codice penale italiano il reato di tortura.

Il 14 giugno scorso la Quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha reso definitive le condanne inflitte dalla Corte d’Appello di Genova il 5 marzo 2010 per le violenze perpetrate dalle “forze dell’ordine” nella caserma di Bolzaneto, in occasione del G8 di Genova del 2001. Vi sono state 7 condanne, 33 prescrizioni del reato, 4 assoluzioni (1).

La Corte di Cassazione, ha definito le violenze commesse nella caserma di Bolzaneto: «Un mero pretesto, un’occasione per dare sfogo all’impulso criminale». Non ci risulta però che qualcuno dei 7 condannati sia finito in carcere. Ciò dipende dalla lieve entità delle pene ricevute, conseguenza della mancanza del reato di tortura, e di relative adeguate sanzioni, nel nostro ordinamento.

L’Italia, nel lentissimo cammino per adeguarsi alla «Convenzione Onu contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti», ha appena prodotto un progetto di legge per introdurre il reato di tortura nel nostro codice penale. Amnesty International Italia ha rilevato ancora una volta l’enorme ritardo nell’adozione di tale trattato riguardante i diritti umani, messo a punto nel 1984 ed entrato in vigore il 26 giugno 1987, sottoscritto e mai ratificato dall’Italia.

Non solo, nel testo del disegno di legge unificato presentato dal relatore Nico D’Ascola il 17 settembre è stato inserito all’ultimo momento e quasi di soppiatto l’avverbio “PIÙ”. Un’operazione del genere fece fallire l’introduzione del reato di tortura nove anni fa!

«Secondo l’ultimo testo unificato del disegno di legge […] per esservi tortura vi sarebbe infatti bisogno che vengano commessi ‘più’ atti di violenza o di minaccia’. Un solo atto del genere potrebbe dunque consentire di evitare una condanna. Si tratta di una definizione che ricorda tristemente una formulazione proposta nel 2004 dalla parlamentare della Lega Nord Carolina Lussana», si legge in un comunicato congiunto di Amnesty e di Antigone.

Amnesty e Antigone si appellano alla Commissione Giustizia per ottenere una revisione del progetto di legge in modo che contenga una definizione di tortura conforme a quella delle Nazioni Unite.

«Nel caso della proibizione legale della tortura il lavoro del parlamento può e deve essere facilitato dai testi internazionali. La definizione dell’articolo 1 della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura del 1984 non richiede sforzi di fantasia da parte del legislatore. E’ necessaria, piuttosto, una seria volontà politica, che purtroppo nell’ultimo quarto di secolo e’ mancata» hanno sottolineato Amnesty International Italia e Antigone.

Nel disegno di legge italiano – come ha rilevato Luigi Manconi presidente della Commissione Diritti Umani del Senato – vi è inoltre un’altra singolarità: la tortura è considerata un reato comune e non un abuso di potere delle istituzioni, togliendole una caratteristica peculiare menzionata in tutti gli enunciati riguardanti la tortura e, di conseguenza, la possibilità di mordere adeguatamente sulle istituzioni. (Grazia)

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(1) vedi articolo nel numero 206 del «Foglio di collegamento»


DALL’EDITORIALE

Vi e’ la proposta di partecipare all’appello in favore di Aasia Bibi, condannata a morte per blasfemia in Pakistan.
Partecipiamo TUTTI con un MINIMO sforzo. E’ facilissimo inserire il proprio nome, cognome, indirizzo e-mail e codice postale e infine premere il pulsante SEND (invia).

Purtroppo Robert Garza e’ stato messo a morte in Texas, come programmato. Non importa che l’accusa si fosse premurata di dimostrare soltanto che Robert partecipo’ ad un’azione criminosa, non che egli avesse ucciso qualcuno. Non importa che per dimostrare la sua partecipazione al crimine fu usata una ‘confessione’ estratta illegalmente, con forti pressioni, dalla polizia.
Diversi articoli riguardano quel che accade in Georgia, in Ohio, in Florida… succedono cose orribili che noi sopportiamo a malapena incoraggiati dal progressivo allontanamento dell’umanita’ dalla barbarie, sicuri del progressivo sia pur lento declino dell’uso della pena di morte.
Ci occupiamo di gravissime violazioni dei diritti umani che vanno oltre la pena di morte, come i crimini di guerra e contro l’umanita’ compiuti dall’ex presidente liberiano Charles Taylor, crimini che sono stati almeno in parte sanzionati in via definitiva da un tribunale delle Nazioni Unite.
Parliamo anche delle vittime, per lo piu’ innocenti, che fanno gli oltre 30 conflitti armati in atto nel mondo, a cominciare dalla guerra in Siria.
Diciamo tutto questo senza alcun complesso di superiorita’: anche in questo numero 208 vi sono notizie che dovrebbero farci vergognare come italiani…

Giuseppe Lodoli, per il Comitato Paul Rougeau
P. S. I numeri arretrati del «Foglio di Collegamento», cui fanno spesso riferimento i nuovi articoli, si trovano nel nostro sito www.paulrougeau.org

SOMMARIO:
Firmate la petizione in favore di Aasia Bibi !
Ucciso Robert Garza condannato dalla “Legge sulla Complicità”
«Direct Appeal» di Warren Hill alla Corte Suprema federale
Un altro impiccato nel giro di un mese in un carcere dell’Ohio
Ancora su Billy Slagle suicidatosi in Ohio prima dell’esecuzione
A due anni dall’esecuzione di Troy Davis
Per diminuire il pericolo di ‘giustiziare’ innocenti in Florida
Meno conflitti nel 2012, ma con un maggior numero di vittime
Incredibile: di nuovo la storia della tortura ripetuta!
Dopo Romano, anche Lady chiede la grazia a Napolitano!
Definitiva la condanna per l’ex presidente liberiano Taylor
Il braccio, un luogo di abbandono e di violenza (di Fernando E. Caro)
Notiziario: Brasile, Cile, Iraq, Paesi Bassi, Pakistan, Roma, Texas, Usa

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Il nostro indirizzo postale è : Comitato Paul Rougeau, casella postale 11035. 00141 Roma Montesacro.

 

Giuseppe Lodoli
Ex insegnante di fisica (senza educazione). Presidente del Comitato Paul Rougeau per il sostegno dei condannati a morte degli Stati Uniti.
Lavora in una scuola di Italiano per stranieri di Sabaudia (LT) (piu' che altro come bidello).

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