Tre poesie di Giorgio Bellini

«Viaggi perduti», «Psicosecante» e «Linguaggi del prima»

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PSICOSECANTE

il punto di vista seguendo

un compasso d’oscurità,

siede dinnanzi allo spazio-finestra

una luce colpisce la secante di un confine

laggiù un’orda di reprobi,

dietro quinte in fiamme, si unisce in sacrilegio.

il crimine si contorce nella cùspide emotiva

dove i volti si copriranno di materia lavica.

strappati i teli del dubbio dal luogo,

dei cani latrano sulla costa del naufragio.

 

VIAGGI PERDUTI

voi recitative

figure di scoglio

che gioite alla vista di veloci vele occasionali.

si attenuano le luci di un teatro impotente,

protagonisti a viso coperto

si apprestano a stupire una vuota platea.

nebbiosa origine del sogno

mi accompagna

dove onde ammaliatrici trascinano gesti di attori

in viaggi perduti.

LINGUAGGI DEL PRIMA

abbiamo deformato il senso

non ce ne siamo accorti per trascuratezza,

i linguaggi del prima legati a memorie irriconoscibili

mutanti come odio d’amore

costituiscono segnaletica labiale, crudele esecutrice.

parole vuote dopo la rapina del riconoscimento,

una sedia a dondolo abbandonata alle intemperie.

eserciti di “Io governatore” per solitari inferni

negano un salutare noi,

ingenuità, diffidenza, incertezza

in uno scolorito linguaggio.

 

L’IMMAGINE è di Jacek Yerka che qui in “blottega” molto amiamo.

Redazione
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