Trieste si riconferma capitale della fantascienza italiana

di Fabrizio «Astrofilosofo» Melodia
Ormai è ufficiale: fra il 3 e l’8 novembre 2015 Trieste diventa per la quindicesima volta la capitale della fantascienza con l’edizione 2015 del «Trieste Science+Fiction Festival».

Fabrizio-Trieste

La nuova locandina è realizzata nientemeno che da uno dei più quotati disegnatori bonelliani, quel Mario Alberti noto per le sue prodezze visive su «Nathan Never» e «Legs Weaver», oltre che per le sue opere all’estero, per la francese Les Humanoides Associes, per la DC Comics e per la Marvel (X-Men, Spiderman e colleghi).

«La prima immagine realizzata due anni fa era un poster prettamente di lancio, in puro stile anni ’50-’60, in cui si riconosce la fantascienza più classica: navicelle, robot, città futuristiche… L’anno scorso ci siamo concentrati sul design psichedelico anni ’70-’80 e il canone della science fiction più hard: i cloni, i poteri mentali e la chirurgia. Nel poster del 2015 chiudiamo la storia con la riscossa vittoriosa dell’eroina, che nel primo manifesto era la vittima, con la conquista dell’uovo del potere. Nel décor ci sono dei riferimenti a H. R. Giger (creatore di Alien) e una doverosa citazione a Star Wars – nell’anno del ritorno sugli schermi con il settimo capitolo firmato J. J. Abrahms – con la spada di Obi-Wan Kenobi» spiega il buon Alberti, intervistato per l’occasione.
A due mesi dall’inizio della kermesse cinematografica, che vedrà avvicendarsi anche questa volta, fra la sala Tripcovich e il Teatro Miela, opere filmiche di ampio spessore, trapelano le prime indiscrezioni sui film in concorso in anteprima italiana.
Dovrebbero fare la loro bella figura «
Turbo Kid», un post apocalittico e appassionato omaggio agli anni ’80, per la regia dei canadesi Anouk Whissell, François Simard e Yoann-Karl Whissell, selezionato al Sundance Film Festival; «Howl» di Paul Hyett, creature-movie del pluripremiato make up artist britannico (noto per «The Descent», «Doomsday» e «Unknown»); «Der Polder», film svizzero-tedesco di Julian M. Grünthal e Samuel Schwarz che esplora i confini tra realtà e videogioco; «Crumbs», il primo film di fantascienza girato e prodotto in Etiopia per la regia di Miguel Llansó, un mix di epica, surrealismo, cultura pop e critica alla globalizzazione.
E in anteprima per la distribuzione italiana e solo per il festival verranno proiettati «
Dio esiste e vive a Bruxelles – Brand New Testament» del cineasta belga Jaco Van Dormael, apprezzato per «L’ottavo giorno» e per «Mr. Nobody»: pellicola presentata alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes e già campione di incassi in Francia (in uscita nelle sale il 26 novembre); e «Stung», opera prima di Benni Diez, già agli effetti speciali di «Melancholia» di Lars Von Trier, dove un party in giardino si trasforma in uno scenario fantahorror quando le vespe diventano predatori giganti.
In occasione del festival, Trieste si trasforma nella capitale europea del cinema fantastico, con l’annuale convention della «European Fantastic Film Festivals Federation» e con la 19a «Golden Méliès Ceremony» in programma il 6 novembre, cerimonia di consegna del premio Méliès d’or della Effff, network a cui la manifestazione triestina aderisce fin dal 2005. Il regista vincitore del Premio sarà invitato al Festival per la consegna della statuetta, una creazione originale ispirata al classico del cinema fantastico delle origini «
Le Voyage dans la Lune». Per dare un’idea, la Effff è un network strutturato che comprende 21 manifestazioni cinematografiche distribuite in 15 Paesi, per un pubblico stimato complessivamente in oltre 450mila spettatori, con lo scopo preciso di promuovere tutte le produzioni di cinema fantastico europeo.

Al «Trieste Science+Fiction Festival» avverrà anche la consegna del consueto «Premio Asteroide», competizione internazionale per il miglior lungometraggio a livello mondiale, un vero e proprio Leone d’oro per il fantastico e il «Premio Méliès d’argento», competizione della Effff per il miglior lungometraggio e il miglior cortometraggio di genere fantastico europeo.

La sezione «Spazio Italia» presenterà le migliori produzioni in ambito italiano: la scorsa edizione fu premiato il bellissimo film «Index Zero» del giovane Lorenzo Sportiello.

Inoltre avverrà la consegna del premio alla Carriera «Urania d’Argento», organizzato dall’omonima rivista, a un maestro del fantastico.

E ancora allo storico Caffè San Marco – dove ti servono con i guanti bianchi e l’interno è in grazioso stile steampunk, con l’antico bombolone macchina del caffè espresso perfettamente funzionante e il suddetto caffè è delizioso – avranno luogo i consueti appuntamenti culturali di futurologia con presentazione di libri di fantascienza e saggi.

Il tutto viene organizzato da «La Cappella Underground», con la collaborazione istituzionale di MiBACT – Direzione Generale Cinema, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia e Comune di Trieste, l’università triestina, la locale Camera di Commercio, le Fondazioni CRTrieste e Benefica Kathleen Foreman Casali.

Se siete rimasti delusi dalla Mostra Cinematografica di Venezia, da quella di Roma o da altre patinate kermesse, qui vi rifarete almeno tre sensi sui cinque più accreditati.

L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

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