Turbamento e proposta

Se l’Italia aumenta ancora le spese militari…

di d. b.

Care e cari che passate da questo blog,

voglio rendervi partecipi di un mio turbamento e farvi una prima proposta

piccina-picciò.

Mi ha turbato un articolo, specie il finale, di Manlio Dinucci su «il manifesto»; potete leggerlo qui: http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2014/9/7/42204-litalia-e-in-guerra-e-aumenta-la-spesa-militare/ ma comunque qui sotto io vi riassumo i punti essenziali.

Leggo dunque che il governo Renzi, scavalcando il Parlamento ma di sicuro in accordo con Napolitano si è solennemente impegnato al summit Nato nel Galles ad aumentare la spesa militare italiana.

Leggo che la “Dichiarazione finale del Summit” impegna i 28 membri della Nato a «invertire la tendenza al declino dei bilanci della Difesa», che occorrono «accresciuti investimenti», che resta «indispensabile una forte industria della difesa in tutta l’Alleanza».

Più armi dunque. «Il documento ricorda quindi agli alleati che essi si sono impegnati a destinare al bilancio della difesa come minimo il 2% del loro prodotto interno lordo. Finora, oltre agli Usa che investono nel militare il 4,5% del loro pil, hanno raggiunto la soglia del 2% solo Gran Bretagna, Grecia ed Estonia. L’Italia vi destina l’1,2%. Una percentuale apparentemente ridotta, falsata dall’ingannevole parametro spesa militare/pil: in realtà, trattandosi di denaro pubblico, quella militare va rapportata alla spesa pubblica. Secondo dati ufficiali relativi al 2013, pubblicati dalla Nato nel febbraio 2014, l’Italia spende per la “difesa” in media 52 milioni di euro al giorno (avete letto bene!). Tale cifra però, precisa la Nato, non comprende diverse altre voci. In realtà, calcola il Sipri, la spesa militare italiana (all’undicesimo posto su scala mondiale) ammonta a circa 70 milioni di euro al giorno».

I governi italiani spendono dunque ogni giorno 70 milioni di euro (cioè dei nostri soldi) per le armi… ché questo vuol dire “difesa” nel linguaggio orwelliano che ci domina.

Leggo ancora: «Impegnandosi a portare la spesa militare italiana al 2% del pil, il governo Renzi si è impegnato a farla salire a oltre 100 milioni al giorno. Qualcuno potrebbe dire “verba volant”. L’ impegno non è però formale: la Dichiarazione del Summit prevede infatti che “gli Alleati verificheranno annualmente i progressi compiuti sul piano nazionale” in apposite riunioni dei ministri della Difesa e nei futuri summit dei capi di stato e di governo».

Saltando alla fine dell’articolo di Manlio Dinucci: «Oltre ad aumentare la spesa militare, il governo Renzi (sempre scavalcando il Parlamento) si è impegnato a mantenere forze militari in Afghanistan e a far parte dei «donatori» che forniranno a Kabul (leggi alla casta dominante) un aiuto economico di 4 miliardi di dollari annui. Si è impegnato allo stesso tempo a partecipare a uno speciale fondo di sostegno per il governo di Kiev, candidato a entrare nella Nato insieme a Georgia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Macedonia, allargando ulteriormente l’Alleanza “atlantica” a est.

Questi e altri impegni, assunti dal governo Renzi al Summit Nato, non solo trascinano l’Italia in nuove guerre e in un sempre più pericoloso confronto militare con la Russia, ma provocano un aumento della spesa militare diretta e indiretta che sottrae ulteriori risorse alla spesa sociale e alla lotta contro la disoccupazione. Che cosa si aspetta a fare di questa materia un fronte di lotta politico e sindacale? Che scendano in piazza i girotondini?».

Sono preoccupato, quasi terrorizzato, e allo stesso tempo molto incazzato (anche per la mia ignoranza: non credevo che ci muovessimo su cifre simili e impegni così vincolanti). E non credo che tante e tanti lo sappiano.

ECCO ALLORA LA MIA PROPOSTA PICCINA-PICCIO’…

Mi impegno – e propongo a tutte/i voi – a far girare queste notizie con un piccolo PS a tutti i messaggi (o i post) che scriverete nella settimana 22-29 settembre.

Un PS del tipo:

VI FA INCAZZARE?

care e cari, sapete quanti dei nostri soldi vanno in armi? Ecco le cifre riprese da un articolo su «il manifesto» (è qui se volete leggerlo tutto: http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2014/9/7/42204-litalia-e-in-guerra-e-aumenta-la-spesa-militare/ ) del sempre informato Manlio Dinucci.

«Secondo i dati ufficiali relativi al 2013, pubblicati dalla Nato nel febbraio 2014, l’Italia spende per la «difesa» in media 52 milioni di euro al giorno (avete letto bene!). Tale cifra però, precisa la Nato, non comprende diverse altre voci. In realtà, calcola il Sipri, la spesa militare italiana (all’undicesimo posto su scala mondiale) ammonta a circa 70 milioni di euro al giorno».

Vi fa incazzare? Vi sembra giusto far circolare questa informazione? E magari possiamo-vogliamo-dobbiamo discutere su come opporci?

 

Redazione
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3 commenti

  • Giorgio Chelidonio

    Ieri ho ascoltato su “Popolare Network” un’intervista a Alex Zanotelli in cui affermava in sintesi le stesse accuse sulla spesa militare: sarebbe rafforzante poter far girare questo memo-appello con il link dell’intervista. Qualcuno ha contatti per richiederlo? Io ne ho cercato traccia sia in rete che sul loro sito ma non l’ho trovata…..

  • Mi ricordano che «sbilanciamoci» fa le pulci OGNI ANNO alla spesa “per la difesa” … e da circa 14 anni chiede di tagliarla.
    Mi ricordano anche che qui si parla dfi chi finanzia i traffici di armi:
    http://www.banchearmate.it/home.htm con i mega-dossier annuali (di Giorgio Beretta & co) sulle spese militari; tutto materiale scaricabile..

    .

  • su COMUNE-INFO un articolo di Alex Zanotelli:
    IL TEMPO PER SPEZZARE LE LORO SPADE
    questo il sommario
    Le loro guerre imperversano in tutto il mondo. Alimentano il mercato delle armi: il governo Renzi è pronto a spendere cento milioni di euro al giorno. Smettiamola con l’arte della guerra. Dobbiamo fermarli, qui e ora

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