U-Z, il vocabolario di Monica Lanfranco

U come Uomini

“C’è un uomo per ogni stato d’animo, se sarete capaci d’individuarlo” satireggiava la perfida Mea West, antesignana delle Bad Girl odierne. Più amaramente Doris Lessing afferma: “Voi uomini non chiedete mai niente, salvo chiedere tutto, ma solo finchè vi serve”. E il pragmatismo realista della antropologa Margaret Mead conclude: “Gli uomini preferirebbero essere maschi di una razza inferiore, piuttosto che femmine della propria”.

Da qui il paradosso di un’umanità nella quale uomini e donne vivono ancora, per dirla con Nadia Fusini, “ una fratellanza inquieta”. E, per dirla tutta, nella quale la storia, la nostra storia, continua Fusini, “ è la storia dell’addomesticamento della donna, come dell’animale”. Fratelli, compagni, padri amici, nemici, avversari, amanti: gli uomini sono l’altra metà del mondo che questo nuovo passaggio epocale chiama a compiere un cambiamento, che non può non passare per la critica ai modelli importi, e subìti, fin qui proposti. Saranno pronti?

IN LIBRERIA

Xy, l’identità maschile di Elisabet Badinter, Longanesi

Uomini da amare, uomini da evitare e tutti gli altri di Shere Hite, Sperling & Kupfer

Uomini che non ho sposato di Dorothy Parker, Tartaruga

Bastonati di Susan Paludi, Lyra

I figli degli uomini di P. D. James, Mondadori

Gli uomini sono come il cioccolato di Grube Tina, RL Libri

Uomini e donne, una fratellanza inquieta di Nadia Fusini, Donzelli

Un sito di uomini che cercano di cambiare:

web.tiscali.it/uominincammino

V come Violenza

Il lato oscuro, terribile, delle relazioni umane tra i generi: può passare inosservato per un poco, possiamo rimuovere temporaneamente gli occhi e le orecchie da stampa e tv, ma il mostro resta lì, immutabile. Nel mondo gli uomini usano violenza alle donne, è un fatto; nonostante il progresso, l’evolvere del costume, delle leggi, delle società, delle tecnologie. Di fatto, di fronte alla denuncia per violenza, le donne devono dimostrare ciò che dicono, e i meccanismi di sospetto e di distanza nei loro confronti sono parte dell’ancestrale diffidenza verso il femminile, indifeso ma provocante, portatore di vita ma da controllare e possedere. Negli anni ’70 le femministe dicevano che lo stupro era solo la punta estrema e visibile della violenza sul genere femminile da parte di una società patriarcale e misogina, perchè le donne venivano fatte oggetto di violenza in mille altri modi quotidiani: nella cancellazione del loro cognome, nell’uso del loro corpo a scopo commerciale, nel disprezzo che pervade il linguaggio, nell’indifferenza verso tutto ciò che si associa con il femminile. Siamo sicure che tutto questo, trent’anni dopo, sia definitivamente terminato?

IN LIBRERIA

Processo per stupro di Aa. Vv., Einaudi

Stupri di guerra di Karima Guinivet, Sossella editore

Così fragile così violento. Le donne raccontano la violenza maschile di Giuliana Dal Pozzo, Editori Riuniti

Autorità, potere, violenza. Le donne si interrogano di Aa. Vv.. Edizioni scientifiche italiane

Vergogna di Taslima Nasreen, Rizzoli

Artemisia di Anna Banti, Rizzoli

Donne disarmanti-storie e testimonianze su nonviolenza e femminismi a cura di Monica Lanfranco e Maria Di Rienzo, Intramoenia

Siti contro la violenza dove sono attivi anche uomini www.menstoppingviolence.org/

Nation organization for men against sexism www.nomas.org

Uomini contro la violenza alle donne www.comune.bologna.it/bologna/zerotolerance/menu/menu_associazione.htm

V come Vagina

Misteriosa parte del corpo femminile, che però ha qualche riscontro in più rispetto alla clitoride (vedi la rivista Linus, marzo 2002) che di recente si è vista, finalmente, nominare senza i sinonimi stucchevoli o dispregiativi perché una scrittrice le ha dedicato un libro, divenuto in tutto il mondo non solo un best seller, ma anche un’occasione, da parte di molte attrici, per tributare a questa parte della sessualità femminile un omaggio intenso e toccante.

Da leggere ripensando a quanto poco donne e uomini sanno e tengono in conto del luogo fisico dal quale tutte e tutti provengono, ma soprattutto al suo valore simbolico come luogo dell’origine.

IN LIBRERIA

I monologhi della vagina di Eve Ensler, Tropea

Storia di V. (biografia del sesso femminile) di Catherine Blackledge, Il saggiatore

Z come Zitella

“L’uomo che vive solo per sua scelta non sorprende oltre misura, può essere perfino un uomo di successo; la donna che vive sola sarà a lungo considerata come un’esistenza mancata, zitella, cioè una donna che non è riuscita a farsi volere”. Parola di Rossana Rossanda, una grande vecchia della politica e del giornalismo di sinistra. Di fatto la zitella è un archetipo che incombe su tutte noi come una spada di Damocle, appena superata la soglia dei trent’anni: il sospetto che ci sia qualcosa che non vada in una giovane donna non accompagnata è trasversale a culture, classi sociali, emisferi. E allora? Allora tuffiamoci nei libri e impariamo le tecniche per arricchire il proprio coraggioso percorso di zitelle per arrivare a essere orgogliose: orgoglio zitellesco, avanti!

IN LIBRERIA

La zitella di Edith Wharton, Tartaruga

Zitelle di Pagan Kennedy, Marsilio

Da ieri a oggi: le memorie d’una vecchia zitella di Gilda Rossi, Cappelli

Anche per me di Rossana Rossanda, Feltrinelli

Con questa puntata ho finito le lettere, ma non la voglia di giocare con le parole attraversate dal ciclone del femminismo: se avete voglia di contattarmi eccovi il mio emal monica.lanfranco@gmail.com (oppure il sito www.monicalanfranco.it) a presto. Monica

Redazione
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