Un altro Marte-dì stile frullato

1 – «A noi vivi» di Heinlein; 2- «Oscure regioni»; 3 – E per il resto dovete pazientare sette giorni

 

 

1 –

«Ascolta sempre gli esperti. Loro ti diranno cosa non si può fare e perché. Poi fallo pure»: così scrisse (da qualche parte) Robert Heinlein. E non gli si può dar torto. Ma essendo lui un «esperto» di fantascienza… naturalmente la citazione gli si potrebbe rivolgere contro. Ops, mi è scappato «esperto»? Scusate: intendevo dire che «Rah» (Robert Anson Heinlein) è «il Dean della fantascienza moderna, l’Uomo che vendette la Luna, Lazarus Long l’immortale»: così scrisse Spider Robinson nel 2003 introducendo l’inedito “romanzo” (o quasi; poi vedremo il perché delle virgolette) che Heinlein scrisse fra il 1938 e il 1939.

«Noi vivi» che Urania pubblicò nel 2005 – traduzione di Silvia Castoldi, postfazione di Robert James e introduzione appunto di Robinson – e che ritroverete in edicola fra pochi giorni, credo nella stessa versione di 9 anni fa. Ve lo consiglio. Nonostante gli evidenti difetti (Heinlein era agli esordi) «questo libro è molto, molto, molto di più del suo primo romanzo» osserva giustamente Robinson: «è “tutti” i suoi romanzi allo stato latente»; contraddizioni politiche comprese (aggiungo io).

Perfino nelle sue parti più pallose – e ce ne sono – è «un forziere traboccante di temi, idee, teorie, concetti, personaggi e inquietudini al quale Heinlein avrebbe attinto per il mezzo secolo successivo» sostiene Robinson: dal viaggio nel tempo alle “strade che devono correre” (come titolò un suo racconto) alle idee di “liberazione sessuale” forse un po’ confuse ma per l’epoca certamente non banali e una dozzina di fanta-eccetera.

Il titolo cita il famoso (non da noi) discorso di Lincoln a Gettysburgh dove non manca una “americanissima” idea che «questa nazione sia guidata da Dio»; il titolo originale suona «For Us, the Living»: quel piccolo «Us» significa noi ma è anche la sigla di… sapete cosa; e questo può fare la differenza, non vi pare?

Inedito nel senso di perduto e ritrovato. Romanzo fra virgolette perché alcune parti sembrano un “canovaccio” o una prima stesura da rivedere.

Se leggendo «A noi vivi» troverete la critica del «gracchiante americanismo cento per cento da uomo Neanderthal», un attacco alle «religioni organizzate» e simili ricordate che all’epoca Heinlein era all’estrema sinistra (statunitense, beninteso) mentre anni dopo si schiererà dalla parte di alcuni dei peggiori reazionari Usa – Barry Goldwater, per dirne uno – per poi ricambiare, almeno in parte, le sue idee. Oplà, campione ad honorem di salto triplo.

Non stupitevi neppure se qui troverete a pie’ di pagina un’appendice sulla “confusione economica nel XX secolo”, il rimando a un testo d’algebra e persino una nota di due pagine – appesantimenti da da evitare perfino in un saggio – perché quasi certamente «A noi vivi» difetta di editing quanto abbonda nelle ingenuità. Eppure… va letto. Se dovessi indicare una categoria “speciale” direi che gli affetti di «gelosia» troveranno qui una particolarissima… terapia. Interessante anche l’idea del «27° emendamento» alla Costituzione: ovvero gli Usa devono sottoporre la decisione di entrare in guerra… a un referendum popolare. Ah, nel 2086 gli usa sono ancora una specie di capitalismo ma almeno il Wiscosin ha preferito il socialismo. Quanto alla concezione della privacy qui sostenuta con forza da Heinlein manderebbe in rovina i mass media, soprattutto in Italia. E adesso smettetela di sogghignare che vi si vede da chilometri…

2 –

Sarà presentata al pubblico di «Lucca Comics & Games 2014» (30 ottobre – 2 novembre) l’antologia «Oscure Regioni – Racconti dell’orrore (volume 1)» di Luigi Musolino, che si ispira ai miti popolari delle regioni italiane E’ la nuova uscita della collana “Memorie dal Futuro” edita da Wild Boar e curata dall´associazione Rill (Riflessi di Luce Lunare).

«Oscure Regioni» – 158 pagine, euro 10 – presenta ai lettori i racconti dell´orrore di Luigi Musolino: trentadue anni, piemontese, editor e traduttore per molte case editrici che si occupano di letteratura fantastica e horror. Nasce come progetto editoriale articolato su due libri. Il filo rosso sono storie dell’orrore, basate su leggende del folclore italiano. Per ogni regione c´è un mito popolare – dunque un racconto – componendo così un viaggio nel lato oscuro di quello che, erroneamente o per marketing turistico, è spesso e volentieri chiamato «il Paese del sole e del mare». Con i suoi racconti Musolino tratteggia invece un´Italia terra di streghe, creature mostruose, caverne e boschi oscuri, cascine abbandonate. Qui lo «scivolo nell’Abisso» (per citare uno dei testi nell’antologia) è sorprendentemente semplice: basta un piccolo – magari inavvertito, o casuale – passo per ritrovarsi oltre il velo quotidiano e tranquillizzante della normalità.

Come spiega lo stesso autore, nell’intervista che chiude il libro: «L´Abisso è il Grande Imprevisto nella vita di tutti i giorni, sempre pronto a spalancarsi e inghiottirci, è l´Inaspettato a cui pensiamo di rado, ma che è dietro l´angolo, pronto a ghermirci. Nelle mie storie è spesso rappresentato da una creatura o un evento soprannaturale: in fondo non sono altro che lo specchio delle cose che più ci terrorizzano: la solitudine, la malattia, il distacco, la perdita».

Il primo volume di «Oscure Regioni» propone dieci racconti, ambientati in altrettante regioni italiane, soprattutto (ma non solo) del centro-sud e nelle isole. Tutte le storie si svolgono ai giorni nostri o pochi decenni fa. Proprio questo rende l´orrore dei racconti ancor più inquietante, ed è davvero immediato ritrovarsi nei personaggi, uomini comuni dei nostri giorni.

Per ulteriori informazioni: http://www.rill.it

3 -
Mi fermo che voglio (devo?) riposarmi un po' e magari riordinare le idee ma... sono in arrivo una galassia di appunti, libri. Tenete 
d'occhio il cielo (in particolare il 12 novembre). Un altro Marte(dì) è possibile anzi vicino.

 

Redazione
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