Un calice di soli, un piatto di pianeti

Deglutire, inghiottire, digerire, forse rigettare. Ricominciare. Tra feste e cenoni, non ne potete più di cibo? Forse il noto gastronomo Roberto Tortelli può farvi cambiare idea. Per esempio portandovi al Nuraghe di Palau (in Sardegna dunque) per «antipasti con verdure grigliate, pesce crudo, pasta con i carciofi, porchetto arrosto, coniglio in agrodolce con vermentino di Gallura». E’ sconsigliabile invece l’Hotel Galaxy, tra Punta Martino e il Monte Canu «frequentato esclusivamente da coprofagi e stercorari». Può ripetere, scusi? Coprofagi e stercorari? In effetti Tortelli non esiste e siamo fra le pagine di «Un calice di soli, un piatto di pianeti» (collana La botte piccola per le Edizioni della vigna: 304 pagine a 15 euri) curato da Luigi Petruzzelli ovvero «storie di fantascienza gastronomica».

In ordine alfabetico ecco gli addetti (una sola donna, possibile?) ai fornelli: Antonio Bellomi, Adalberto Cersosimo, Andrea Coco, Antonino Fazio (un omonimo), Claudia Marinelli, Mauro Antonio Miglieruolo, Massimo Mongai, Giovanni Mongini, Luigi Petruzzelli, Franco Piccinini, Michele Piccolino, Mike Resnick, Mauro Sbaraini, Robert Silverberg, Francesco Troccoli e Nicola Vianello.

Ironici per la maggior parte ma pluralisti nel palato: davvero ce n’è per tutti i gusti o I disgusti. Si viaggia in una magica Irlanda con «Tre boccali di birra ottobrina» (Piccinini) e in un giardino dei supplici con Silverberg. E’ scontro durissimo fra il super-vegetariano Resnick e il neo-carnivoro Mongini. E’ grazie ai cibi calabresi che Miglieruolo salva la Terra «da un’orrenda invasione» – ma questo è ben noto a chi passa per il blog – ed è per merito di uno strudel alla viennese che Troccoli impedisce ai nazisti di vincere la seconda guerra mondiale.

Chi gode a sciogliere gli enigmi, specialmente scientifici, molto dovrà sudare per risolvere quello nel racconto di Bellomi: da una certa frase dedurre «un numero che non è un numero». I fans di Dalema – o di chi si chiama quasi come lui – vedranno con soddisfazione che, nell’ucronia di Cersosimo, il loro baffetto preferito giocherà un ruolo. Colgo l’occasione per avvisare chi per la prima volta passa dal blog che sul retro funziona una attrezzata infermeria; ci tengo a dirlo qui e ora dall’altoparlante perchè so che molte persone all’idea che esistano fans di Dalema si accasciano al suolo.

Nel libro rintraccerete 17 dettagliate, anzi pignole, quanto invitanti ricette di Claudia Marinelli. Gli stordi lardellati sembrano alla portata di ognuno e le «sfere semolate al formaggio filante» ricordano abbastanza gli gnocchi alla romana. Anche le ciambelline allo spumante dorato non sembrano troppo aliene. Ma lo zebù dove si trova? Davvero esiste un innesto di limone e pompelmo? Che diavolo sono il taryulo o la pianta aromatica rivistali? Si potrà usare la ricetta degli introvabili cinpecari con i normali gamberi o magari con quell’altro crostaceo blu noto come bakkio? Insomma la cuoca un po’ scherza e molto fa sul serio: se non trovate la besrila usate pere e limoni; gli stiluti sono molto simili ai frutti terrestri detti “cosce delle monache”; al posto del lemopom vanno bene anche le fragole; e così via. Sembrerebbe invece da evitare per terrestri in buona salute «il mostro delle paludi venusiane»: in primo luogo per la difficoltà di rintracciare «le zucche parlanti di Betelgeuse IV» o le «patate a muffa grigia» ma soprattutto per la difficile digeribilità del polipo pescato nelle acque del petrolchimico.

E’ notissimo che la morale in cucina non è ingrediente essenziale ma se volete cercarla eccovi un apposito racconto di Robert Sheckley, «La bibita speciale del cercatore minerario», che viene giustamente ricordato (da Fazio) nell’antologia. Siamo su un pianeta arido e disabitato ma il protagonista riesce a rinvenire una tale quantità di materiale prezioso che finalmente può ordinare sulla Terra, attraverso un «trasmettore di materia», la sua bibita preferita, purtroppo costosissima in quell’angolo dell’universo: «un semplice ma agognato bicchiere di acqua fresca».

Chiudono il libro le passeggiate culinarie intorno a Star Trek (se ne occupa Vianello) e il veloce excursus letterario di Fazio tra cibo e fantascienza. Su quest’ultimo punto mi trovo in imbarazzo: avendone io scritto spesso (per esempio in blog trovate Pianeti da bere e universi fritti) è evidente che tra me e Fazio si apre una, pur involontaria gara, al più bravo. Immaginiamo allora i classici 200 metri con la curva e poi il rettilineo finale. Riconosco a Fazio di essersi ben preparato e non sono uno sbruffone. Dunque mentre mi avvolgo nella bandiera giammaicana, posso concludere – sorridendo come Usain Bolt – che è stato un degno avversario ma ovviamente ho vinto io, lasciandolo distante 30 metri (o 30 ricette). Voi popoli delle galassie riunite potevate dubitarne?

Redazione
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6 commenti

  • regalato a mio fratello per Natale (senza averlo ancora letto…)
    a proposito di libri tuoi, mi rivenderesti una copia del tuo ultimo fantascientifico “di futuri ce n’è tanti” ?
    per quando ci vedremo…
    giusto per il fratello , che la mia copia autografata non la mollo

    • sono spiacente: NON POSSO VENDERTELO come forse saprai (da qualche lontano esame di skizonumerologia) negli anni bisestili i parenti stretti delle amiche il cui nome inizia con la quarta lettera dell’alfabeto – e comunque le amiche in qualche modo strettamente connesse a divinità autorizzate – hanno diritto a un libro omaggio db

      Il 03/01/2012 00:54,

  • Ottima presentazione. Spigliata, essenziale, divertente. Una delle tue migliori. Sembra scritta da un professionista! tipo ex-giornalista del manifesto. Sei riuscito a farmi venire voglia di leggerla!
    Luigi ne sarà felice. Ancora più felice di quanto già non sia, perché sembra che l’antologia stia andando molto bene.
    Conto anche io su una copia del tuo libro. Quando ci vedremo a Bologna a esempio?

  • Concordo, bellissima recensione. 🙂

  • Grazie a tutti… per la recensione, a chi l’ha commentata, a chi l’ha solo letta… e naturalmente a chi ha comprato il libro 🙂

    Visto che l’antologia e’ segnalata anche sul sito di Resnick, alla pagina http://mikeresnick.com/?p=612 ? Io me ne sono accorto ieri…

    Buona fine delle feste

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