Un eterno 15 giugno
Frederik Pohl (morto nel 2013) invia alla “bottega” una “scordata” per raccontarci di qualche futuro o presente possibile
«La mattina del 15 giugno, Guy Burchardt si svegliò da un sogno. Gridava».
Poco dopo Guy si rassicura: tutto è a posto, era solo un incubo. Per strada nota qualcosa di strano: una pubblicità più aggressiva del solito. Poca roba in fondo. E’ insolito che il suo capo non sia in ufficio visto che il 15 giugno «è il giorno della denuncia fiscale per il trimestre». Guy potrebbe andare a cercarlo in fabbrica ma non gli garba perché in una precedente visita era rimasto abbastanza scosso: «non c’era un’anima, soltanto le macchine».
Quel giorno continua ad andare in modo “sbagliato”: piccole cose fuori posto e, sulla strada del ritorno, altoparlanti minacciosi che urlano ossessivamente frasi del tipo: «Hai già un frigorifero. Puzza! Se non è un frigorifero Feckle, puzza. […] Sai chi ha i frigoriferi Ajax? Gli invertiti hanno i frigoriferi Ajax. Sai chi ha i frigoriferi Triplecod? I comunisti hanno i frigoriferi Triplecod. […] Vuoi mangiare cibo andato a male? O vuoi farti furbo e comperare un Feckle, Feckle, Feckle».
Anche a casa sua Guy troverà stranezze, illogicità. Va a dormire perplesso. La mattina dopo apprende – dal giornale e dalla radio – con stupore che non è il previsto 16 giugno ma sempre il 15. Guy sta impazzendo?
Il racconto ha una svolta quando (con l’aiuto di un certo Swanson) il protagonista scopre che sotto la città corre un tunnel. Qualcuno sembra seguirli. «Russi? Marziani? Qualunque cosa fossero che cosa potevano sperare di guadagnare da quella pazzesca carnevalata?».
La verità è a un passo: «Non sono russi e non sono marziani. Quella gente sono uomini della pubblicità. In qualche modo si sono impadroniti della città […] ci hanno catturato tutti, 20 o 30mila persone e ci tengono sotto il loro controllo».
Guy è un uomo qualsiasi che si crede strano o impazzito (due varianti dell’alieno): in realtà è una marionetta. Non c’è forse peggiore alienità della impossibilità di gestire la propria vita.
L’eterno 15 giugno è un grande esperimento sociale per testare nuovi prodotti. Il racconto «Il tunnel sotto il mondo» – scritto nel 1954 – ha in serbo altre tremende sorprese ma… non verranno svelate in questo post.
Ah, post si può anagrammare in spot.
Buona domenica Tessa, come va? Quanti spot hai visto-ascoltato ieri? E buona domenica anche a te Cecco: hai tenuto il conto degli spot mascherati (cioè quelli che non devono sembrare pubblicità) che ieri ti hanno assalito fra il subliminale e la pennica?
La dittatura di Pol Pot in Cambogia fu atroce ma quella morbida di Pub Spot inganna, avvelena e disumanizza tutto il mondo. Nel 1954 era di là da venire ma oggi è nelle pieghe quotidiane delle vite telecomandate di tutte/i noi. Pohl aveva intuito che i russi e i marziani – o gli «invertiti» – erano nemici immaginari, le multinazionali sarebbero stati (sono già) i veri e spietati invasori.
Molto (ma sempre troppo poco) abbiamo parlato di Pohl. Quanto ai 15 giugno “fantastici” ne trovate un altro qui: Scor-data: 15 giugno 1906 (nella fiction)
Il capitalismo ci vorrebbe tutti consumatori e non cittadini consapevoli anche come acquirenti !
Grazie del post che è anche uno spot — ma stavolta per il pensiero critico e la cultura, ingredienti alla base della buona fantascienza. Che è attuale anche se d’epoca e proprio perché senza tempo, come quell’eterno 15 giugno.
https://www.youtube.com/watch?v=5dF2d2wKCfM
Triste vedere quanto le nuove generazioni si siano trasformate sempre di più in perfetti consumatori/utenti…