Garibaldi, il matrimonio di un’ora

 Ovverossia lo squallore al posto di comando

di Mauro Antonio Miglieruolo

24 gennaio 1860. Nell’oratorio privato dei marchesi Rimondi viene celebrato il matrimonio religioso tra Giuseppe Garibaldi – “eroe dei due mondi” non però delle Calabrie (carnefice piuttosto che liberatore del Mezzogiorno d’Italia, consegnato mani e piedi legate ai Savoia) – e la marchesa Giuseppina Raimondi, amante dell’ufficiale Luigi Caroli, dopo esserlo stata del maggiore Rovelli, salvo altri.

il-matrimonio-di-una-oraSubito dopo la cerimonia il signor Rovelli consegna a Garibaldi, con tempestività sospetta, un foglio nel quale svela le relazioni intime intrattenute dalla sposa con altri uomini nel corso stesso del periodo di fidanzamento. Anche immediatamente prima del matrimonio.

imagesGaribaldi furibondo interroga la moglie che non si difende trincerandosi dietro la negazione, ammette invece, con una franchezza che neppure una donna d’oggi saprebbe uguagliare.  Di conseguenza viene ripudiata. Il matrimonio verrà annullato venti anni dopo nel 1880.

Sul merito di quella separazione, commentare è impossibile. Un tradimento è l’atto più distruttivo dei rapporti tra le persone; se non importa una separazione, muta la relazione per sempre. Né possiamo pretendere dal Generale di elevarsi sopra i limiti etici e i pregiudizi del proprio tempo. Ci si può chiedere comunque quali fosse la spinta che aveva portato all’altare Giuseppe e Giuseppina; quanto i due si fossero effettivamente parlati e quanto interesse l’uomo avesse messo nel conoscere la donna, nonché le basi effettiva del legame che si accingeva a stringere. E sì uid_11635ab8bc1-250-0che qualche domanda avrebbe dovuto porsela se dopo l’incontro del primo giugno a Robarello (1859) per mesi aveva ricevuto risposte fredde a ogni sua profferta amorosa; ed ecco invece a novembre l’improvvisa conversione. Improvvisa e immotivata. Garibaldi non si pone domande, vuole la donna e si affretta a espletare le formalità che gli consentono di averla.

Non possiamo porcele oggi noi per lui.

Posso e voglio però pormene qualcuna sulla figura dell’ex amante e delatore di Giuseppina e di se stesso. Pormene altre più pregnanti sulla morale giuseppina-raimondisessuale imperante nel secolo vittoriano, il secolo in cui si vestivano per pudore persino le gambe dei tavoli; ed era disdicevole anche solo nominarle. L’età degli eori, l’età d’oro di quando la religione c’era… oggi che non c’è più mi sembra legittimo affermare che l’Eroe dei due Mondi non aveva solo sbagliato a Teano, ma anche nel giorno del suo matrimonio. Non per aver sposato chi aveva sposato, ma per non aver schiaffeggiato l’insolente, nonché traditore, che in quel momento insultava la sua sposa. Colei che ancora non aveva ripudiato.

caroli_luigi_giacomo_grittiMa, oh beh! L’onore, si capisce l’onore viene prima di tutto. Prima di tutto mettere a posto il soggetto debole, che tale doveva restare; e non si metteva costei invece a fare l’uomo, cioè il comodo suo!?

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famiglia-garibaldi

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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