Un ricordo di Costanzo Preve

di Gian Marco Martignoni (con una nota di d. b.)  

              «Oggi il solo pensiero alienato è quello che sostiene, direttamente o indirettamente, la legittimità o l’intrascendibilità del capitalismo nelle forme attuali, e della necessità di un unico impero mondiale».  (Costanzo Preve)

Nella notte fra il 22 e il 23 novembre è morto a Torino all’età di 70 anni il filosofo Costanzo Preve, studioso di fama internazionale del pensiero di Karl Marx e autore di una vastissima produzione teoretica, che purtroppo è stata editata (se si eccettua il volume «Marx inattuale. Eredità e prospettiva», pubblicato nel 2004 per Bollati-Boringhieri) da una serie di case editrici minori, difficilmente reperibili – stante i caratteri del nostro sistema distributivo – addirittura nel normale circuito librario.

Animatore indiscusso di riviste teoriche decisamente controcorrente («Marx 101», «Koinè», ecc) Costanzo Preve ha militato nel Pci, poi in Lotta Continua e infine in Democrazia Proletaria, prima di rompere con le tendenze nichilistiche di un ceto politico della nuova sinistra votato alla sua cieca auto-riproduzione, collocandosi in un ruolo sempre più indipendente ed eretico sul piano della riflessione filosofica e politica.

Una riflessione filosofica e politica che lo ha condotto a fare i conti con il marxismo storico e gettare le fondamenta di un pensiero anticapitalistico e rivoluzionario, sulla base di una rilettura originale del complesso delle opere lasciateci in eredità da Karl Marx.

Recentemente è stato pubblicato il volume «Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico-sociale della filosofia» (Petite Plaisance, pagg. 538, 2013) che rappresenta il suo testamento spirituale.

Per Preve l’epoca del capitale assoluto e totalitario si configura, per dirla con le parole di Johann Gottlieb Fichte, come l’epoca della «realizzazione della compiuta peccaminosità».

Per questa ragione la pratica filosofica deve strutturarsi su tre chiari e solidi fondamenti: il carattere dialogico-comunitario, finalizzato alla conoscenza della verità, la deduzione sociale delle categorie, e l’ontologia dell’essere sociale, riprendendo l’insegnamento del grande filosofo del Novecento Gyorgy Lukàcs.

Infine, l’esperienza della rivista «Koynè» ha visto raccogliersi attorno al filosofo torinese alcune giovani promesse della filosofia italiana (Linda Cesana, Diego Fusaro, Luca Grecchi, Alessandro Monchietto, Giacomo Pezzano) che certamente sapranno sviluppare la meritoria riflessione avviata da Costanzo Preve.

Una nota di d. b.

Come già mi era capitato in un mio commento sul blog (nel febbraio 2013, a proposito di un convegno nel quale Preve era uno dei relatori) accenno che – a mio avviso – negli ultimi anni Costanzo Preve ha sbandato assai e frequentato “pessime compagnie” pur continuando ad avere ascolto in alcune frange della sinistra.
Non ho tempo di fare una ricerca ma almeno tre brevi segnalazioni mi sembrano doverose.
1) ecco quel che scrive Wikipedia in una (benevola) sintesi : «Ritenendo che la globalizzazione nata dall’implosione dell’URSS non si lasci più “interrogare” attraverso le categorie di Destra e di Sinistra, ma richieda altre categorie interpretative, Preve diviene inoltre un convinto sostenitore della necessità di superare la dicotomia sinistra-destra. Questa posizione, condivisa da altri intellettuali e movimenti internazionali, è stata criticata da Valerio Evangelisti, che ne ha sottolineato l’ambiguità ideologica».

2) Molti degli ultimi libri di Preve – a partire da «Dove va la destra? Dove va la sinistra?» (scritto con il fascista Giano Accame) – sono pubblicati da case editrici tradizionaliste o di destra.

3) Ma è soprattutto significativo il sostegno dato a Marine Le Pen. Riprendo da http://www.osservatoriodemocratico.org l’articolo «Costanzo Preve e Marine Le Pen
Tra deliri e cialtronate la vera natura dei cosiddetti “comunitaristi”» dove si può leggere un lungo testo dello stesso Preve – se avete dubbi, andate a verificare – con una premessa che riassumo: «Per chi avesse ancora qualche dubbio circa la natura dei cosiddetti “comunitaristi” e di tutti coloro che ambirebbero superare la dicotomia Destra/Sinistra e Fascismo/Antifascismo, pubblichiamo un lungo articolo (la sintesi non è mai stata il suo forte) di Costanzo Preve in favore del voto in Francia a Marine Le Pen, “anche al secondo turno”, si precisa. Consigliamo di leggerlo con le sue amenità circa le ragioni dell’amicizia e dell’assonanza con le posizioni del teorico oggi più caro a tutte le destre europee, Alain de Benoist, la rivalutazione del generale De Gaulle, il giudizio sulla natura controrivoluzionaria del “cosiddetto Sessantotto”, gli attacchi “all’antifascismo nostalgico-paranoico”, ovviamente in assenza di pericoli reali di “fascismo”, le disquisizioni sulla necessità dell’opposizione al “multiculturalismo”, fino all’elogio della leader del Front National Marine Le Pen che “crede veramente a quello che scrive”, ma soprattutto capace di indicare (siamo sempre ai complotti) l’immigrazione come “parte di un’offensiva economica e culturale del mondialismo”. Un esempio, fra i tanti, di come si possa finire, tra deliri e cialtronate, ad allearsi con i razzisti e i fascisti, facendosi passare per dei rivoluzionari».

Redazione
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  • Questi elementi di informazione offrono un quadro spietato dell’ultimo Preve. Resta la mole considerevole di studi, che però bisognerebbe rileggere, in più del vaglio normale che spetta a ogni proposta, tenendo presente gli approdi finali del filosofo.
    Ammetto di essere uno di quelli che degli studi di Preve, negli anni Ottanta, si è avvalso.
    Di quello che è successo dopo non so, certo che è triste assistere all’evaporazione di una così forte intelligenza.

  • Gianmarco Martignoni

    Mi permetto di segnalare che il Manifesto ha dedicato il 26 novembre un ricordo di Costanzo Preve a firma Antonello Cresti, dall’emblematico titolo “Il marxismo in solitudine di un eretico”, sottolineando che il filosofo torinese è stato un autore poco conosciuto in Italia, ma assai apprezzato in Europa per i suoi saggi sul pensiero critico, in quanto ha dedicato la sua prassi teorica a un rinnovato anticapitalismo.

    Inoltre, sul sito “Sinistrainrete.info”, non “destrainrete.info”, è apparso un appassionato ricordo di Diego Fusaro, forse il suo miglior allievo, e in data 4 novembre una encomiastica recensione di Oscar Oddi al suo straordinario volume “Una nuova storia della filosofia”.

    Poiché dagli inizi degli anni ’80 con costanza ho seguito l’impressionante pubblicistica di Costanzo Preve, pur non sfuggendomi le sue contradditorie prese di posizione politiche, ritengo che non si possa evitare al confronto appassionato e serrato con la sua produzione teoretica sul piano filosofico.

    Per un preliminare approccio al suo pensiero è notevole il capitolo “Per la rifondazione filosofica della critica del capitalismo” che Cristina Corradi gli ha dedicato all’interno della monumentale “Storia del marxismo in Italia” (pagine 373), pubblicata meritoriamente dalla Manifestolibri.

    Gian Marco Martignoni

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