Uno Bianca: la furia omicida contro i “nomadi”

di Vito Totire (*)

Il 23 dicembre 2020 è il trentesimo anniversario della strage al campo “nomadi” di via Gobetti a Bologna. Rodolfo Bellinati e Patrizia della Santina rimangono vittime della furia omicida della cosiddetta banda della Uno bianca; altri rimangono gravemente feriti.

Molti i retroscena occultati, innumerevoli i depistaggi, forte l’orientamento a “non capire” delle istituzioni investigative. Nonostante le molte produzioni letterarie e persino cinematografiche sulla vicenda molti punti rimangono oscuri: a cominciare dal depistaggio relativo all’incursione armata contro il campo rom di via santa Caterina di Quarto che precedette di due settimane circa (10 dicembre) l’assalto omicida in via Gobetti.

Da un lato dobbiamo ancora interrogarci e “indagare” sui fatti e in particolare sui rapporti fra la Uno Bianca e gli apparati dello Stato. Dall’altro dobbiamo interrogarci sulla situazione di rom e sinti oggi a Bologna, protagonisti di un processo di inclusione troppo lento e osteggiato a vari livelli ma soprattutto ancora lontano da potersi considerare soddisfacente. Ostilità, razzismo e politiche di escomio sono ancora all’ordine del giorno e sono avallate attivamente dalle istituzioni. Il sindaco di Bologna può non rispondere (per esempio alla nostra lettera dell’anno scorso sulla vicenda della signora Biljana, oggi al “confino” con i suoi figli a Pegognaga, senza acqua potabile) ma i nodi prima o poi vengono al pettine.

Onore a Rodolfo, Patrizia e a tutte le 24 vittime della Uno bianca.

Non dimenticare è il primo passo: una lapide è sacra ma non è sufficiente. Occorre svelare tutta la verità.

(*) Vito Totire, portavoce «Rete per la ecologia sociale»

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

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