Unutma – Non dimenticare #OccupyGeziParki

Piazza Taksim nel 2013, nei giorni dell'occupazione di Gezi Park (foto di Valentina Bazzarin)

Piazza Taksim nel 2013, nei giorni dell’occupazione di Gezi Park (foto di Valentina Bazzarin)

di Valentina Bazzarin

Nel 2014 sono tornata a Gezi, all’incirca in questo periodo e del fermento sociale e politico al quale avevo assistito un anno prima non ho trovato traccia. Piazza Taksim lo scorso anno era deserta, come potete vedere nella foto qui di seguito e anche le persone che ho intervistato o con le quali ho semplicemente parlato non avevano ancora elaborato il (presunto) fallimento dell’ondata di protesta.
Piazza Taksim nel 2014, il giorno dell'incidente nella miniera di Soma in cui morirono piu' di 280 operai

Piazza Taksim nel 2014, il giorno dell’incidente nella miniera di Soma in cui morirono piu’ di 280 operai

Nei giorni in cui mi trovavo ad Istanbul poi avvenne un gravissimo incidente in una miniera di Soma, uno dei distretti carboniferi della Turchia, nel quale morirono quasi 300 operai.

Erdogan al termine di una conferenza stampa si dovette rifugiare in un supermercato per non essere linciato dai famigliari degli operai ancora intrappolati a causa dei soccorsi malamente organizzati e dalla folla inferocita per il rinascere del senso comune di impotenza, che alimentava la frustrazione collettiva espressa con una straordinaria violenza. Nei giorni successivi il maggior sindacato turco proclamo’ uno sciopero contro le politiche economiche che mettevano a repentaglio la vita degli operai e ad Ankara come ad Istanbul le proteste ripresero vigore.

Oggi a due anni di distanza da quel primo atto di protesta, in rete si trovano diversi contenuti multimediali, tradotti in inglese, che possono aiutare i lettori a non dimenticare quanto successo nelle strade e nelle piazze della Turchia e a coltivare la socializzazione dentro e fuori il confine della Turchia dei temi politici iniziata in quell’occasione.
Il primo filmato che vi segnalo si intitola “Unutma – non dimenticare!” che in poco piu’ di un minuto ripercorre graficamente i momenti salienti della protesta nata a Istanbul.

https://vimeo.com/69660988?ref=tw-share
Il secondo filmato che vi suggerisco di vedere si intitola invece “From Gazi to Gezi, una pietra gettata” (o forse le pietre visto l’utilizzo del plurale e l’adesione di massa al movimento). Si tratta di un documentario di 20 minuti che ha vinto il premio europeo come miglior documentario al Festival del Cinema indipendente europeo. Purtroppo al momento esiste solo nella versione sottotitolata in inglese.

Il documentario descrive il mix esplosivo che ha portato la piu’ grande citta’ europea al centro della scena mediatica due anni fa. La miccia fu la difesa di uno degli ultimi spazi verdi in citta’, Gezi Park appunto. Il collettivo RoarMag presenta il film, spiegando che titolo e trama si riferiscono al viaggio di una pietra che rotola dal passato al presente mentre l’obiettivo segue i movimenti delle persone dalla periferia al centro della citta’ con sguardo cinematografico, senza pero’ menzionare dati o utilizzare gli artifici della fiction. Buona visione.

Valentina Bazzarin
Valentina Bazzarin lavora stabilmente come ricercatrice precaria (assegnista) all'Università di Bologna sin dal 2009, anno in cui ha ottenuto il Dottorato in Psicologia Generale e Clinica. Collabora in maniera saltuaria con la Bottega e con il Barbieri, scrivendo e descrivendo quel che vede e pensa durante i suoi numerosi viaggi.

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