Vaca Muerta: fracking, machismo e femminicidio

Nella provincia di Neuquén, Patagonia argentina, cresce il numero delle donne uccise in un ambiente stravolto dall’estrazione mineraria, dallo sfruttamento petrolifero, ma soprattutto dal fenomeno della ripatriarcalizzazione del territorio

di David Lifodi

Foto: Telesur Tv

La regione di Vaca Muerta, provincia di Neuquén, Patagonia argentina, non è più soltanto sinonimo di fracking, la tecnica di fratturazione idraulica eseguita dopo una perforazione dentro una formazione di roccia contenente idrocarburi per aumentarne la permeabilità al fine di migliorare la produzione del petrolio o del gas shale, ma anche di femminicidio. A denunciarlo, già da tempo, non solo ambientalisti, ricercatori e movimenti sociali, ma anche un dossier Onu che, seppur risalente al 2018, è ancora attuale poiché o del evidenzia lo stravolgimento di un intero territorio. L’estrazione mineraria su larga scala, la cosiddetta megaminería, le difficoltà dell’agricoltura familiare e la criminalizzazione della protesta sociale rappresentano la punta di un iceberg in un contesto caratterizzato dalla crescente diffusione di casi di cancro, asma e malattie congenite tra le persone che abitano nella zona.

Per la terra, le risorse idriche e le coltivazioni il fracking si conferma una pratica estremamente aggressiva, come dimostra il caso del villaggio mapuche di Añelo, una delle località più vicine a Vaca Muerta, una zona nella quale da anni sono giunti molti argentini in cerca di lavoro. Piccolo pueblo di circa 2.000 abitanti, Añelo si è trasformata rapidamente in una cittadina di 20.000 persone, cresciuta grazie alla presenza di numerosi hotel, attività e servizi per i lavoratori che si recano nella regione di Vaca Muerta, 30.000 chilometri tra le province patagoniche di Neuquén, La Pampa, Mendoza e Río Negro. Oggi questo paesone nel deserto patagonico non vive più di pastorizia, come del resto un altro villaggio, Allen y Fernández Oro: in entrambi i casi i mapuche hanno perso gran parte della loro terra, trasformata in fincas per lo sfruttamento petrolifero.

In questo contesto i collettivi femministi denunciano che il preoccupante aumento dei femminicidi, soprattutto a seguito della presenza di un gran numero di uomini che lavorano nel fracking come stagionali e  vanno e vengono da Vaca Muerta sicuri di rimanere impuniti. Allen y Fernández Oro, Añelo ed altri paesi vicini si sono trasformati in zone franche dove regna la più completa illegalità. Il fracking è letale per la vita dei campesinos, a causa dei problemi respiratori, dell’odore nauseabondo e del bruciore alla gola, per non parlare dell’aumento delle molestie sulle donne, come documentano ricercatori dell’Universidad Nacional de Comahue.

Secondo i dati dell’Osservatorio sui femminicidi, dal 2018 la provincia di Neuquén, dove si trova gran parte del territorio di Vaca Muerta, è quella in cui viene ucciso il maggior numero di donne dell’intera Argentina, approfittando della loro vulnerabilità e all’insegna di un processo di vera e propria ripatriarcalizzazione del territorio. Il rapporto Onu evidenzia inoltre che la violenza machista va di pari passo con il numero di donne morte a seguito di aborti clandestini. L’Onu manifesta preoccupazione per la mortalità infantile, per le difficoltà di accedere alle cure mediche ed invita a considerare l’utilizzo di energie rinnovabili e alternative al fracking, responsabile di emanare emissioni radioattive, pregiudicare lo sviluppo dell’agricoltura e di minare il clima dell’intera regione.

Nella zona di Vaca Muerta sono presenti almeno 4.000 asentamientos informali dove mancano fognature, l’acqua potabile e gran parte della popolazione vive in condizioni di estrema povertà. L’estrazione petrolifera ha storicamente imperversato nella Patagonia argentina, ma è negli ultimi anni che un territorio enorme, in gran parte spopolato, ha visto una crescita anomala nella presenza di nuovi abitanti, attratti dai guadagni economici derivanti dal fracking, un’attività illegale condotta sempre senza alcuna consultazione del popolo mapuche.

Dove viene utilizzato il fracking la terra non è più coltivabile per le pratiche agricole, evidenziano i campesinos:  lo sviluppo di Vaca Muerta, per loro e per le donne costrette a fare i conti con un machismo diffuso ed estremamente aggressivo, è una sciagura.

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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