Valentino Zeichen: «Dove saranno finiti»

80esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

         A Evelina, mia madre

Dove saranno finiti

la veduta marina,

il secchiello e la paletta,

e i granelli di sabbia

che l’istantaneo prodigio

tramutò in attimi fuggenti,

travasandoli dal nulla

in un altro nulla?

Dove sarà finito l’ovale

di mia madre

che fu il suo volto e

che il tempo ha reso medaglia?

Perché non mi sfiora più

con le sue labbra,

dove sarà volato quel soffio

che raffreddava la

mia minestrina?

Dove le impronte di quel

lesto e disordinato

sparire delle cose?

In quale prigione di numeri

è rinchiuso il tempo?

Rispondimi! Dolore sapiente,

autorità senza voce.

[da «D’amore e d’altro»]

(*) Ricordo che qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da 15 anni e più invia ad amiche/amici per 3 o 4 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto; perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

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