Varese, una mostra sulle lotte del movimento sindacale

di Gian Marco Martignoni

Fino al 30 ottobre: ogni sabato, domenica e mercoledì pomeriggio

Una notevole affluenza di pubblico all’inaugurazione della mostra «Le lotte del movimento sindacale varesino 1969/1970 2019/2020, dallo Statuto dei lavoratori alla Carta dei diritti universali del lavoro» che si è svolta venerdì 20 settembre, presso la sala Nicolini a Varese,con la partecipazione della segretaria generale della Cgil Lombardia Elena Lattuada.

Organizzata dalla Cgil di Varese con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Varese e con il patrocinio del Comune di Varese, la mostra è composta da 18 pannelli ricchi di immagini e documenti d’epoca prodotti in quegli anni dalle rappresentanze di fabbrica e dagli organismi sindacali, oltre che da un video con filmati e svariate testimonianze. Così si ripercorre la stagione dell’autunno caldo varesino e le lotte sindacali che determinarono la conquista nel 1970 dello Statuto dei lavoratori, ovvero l’entrata della Costituzione in fabbrica: con l’intento di mettere fine ai soprusi, alle ingiustizie e alle angherie che i lavoratori e le lavoratrici avevano subìto, spogliati di quella dignità che la Carta Costituzionale garantisce a ogni cittadino.

La narrazione documentaria è stata organizzata in sette percorsi tematici: Lotte operaie 1969-1970; Contratti collettivi nazionali e gli accordi integrativi; il lavoro delle donne; l’organizzazione del lavoro e le organizzazioni sindacali; lotte operaie e lotte sociali; diritto alla salute; diritto allo studio. Quest’ultima tematica riguarda le famose 150 ore che hanno permesso a lavoratori e lavoratrici di completare la scuola dell’obbligo, grazie a una particolare programmazione didattica di quei corsi – finalizzata a «come appropriarsi di nuovi strumenti per il controllo dei processi produttivi dentro e fuori la fabbrica , oltre che per la trasformazione delle condizioni di lavoro» – merita una doverosa menzione storica. La provincia di Varese si caratterizzò in quegli anni proprio per la qualità dei corsi e per l’impegno delle organizzazioni sindacali nel sostenere quei percorsi innovativi. Le dispense sindacali prodotte e utilizzate dai lavoratori e lavoratrici vennero proficuamente diffuse e adottate in in tutta Italia. In particolare spiccano quelle di Emilio Pugno «Gli scioperi del marzo ’43: Resistenza e lotta operaia» e di Lucio Libertini «Taylorismo e classe operaia» nonchè quella di Mario Miegge «Scuola e organizzazione del lavoro» a testimonianza di come l’avanzata sociale di quegli anni si fondava su una elaborazione teorica di altissimo livello.

La mostra però non ha uno sguardo solo retrospettivo o celebrativo: nel centro della sala, unitamente ai pannelli che riproducono gli articoli fondamentali dello Statuto dei Lavoratori, si è voluto – esponendo gli articoli fondamentali della Carta dei Diritti Universali del Lavoro – effettuare il naturale collegamento con l’oggi e i compiti inediti che attendono e impegnano la nostra organizzazione. Come ha ricordato Umberto Colombo, segretario generale della Cgil di Varese, la memoria di quelle lotte e conquiste sono per noi il giusto stimolo, in uno scenario completamente modificato dall’egemonia neo-liberista di quest’ultimo trentennio, per proseguire le nostre battaglie «perchè il lavoro sia dignitoso e tutelato e i diritti siano nuovamente diffusi ovunque, dalle grandi alle piccole realtà produttive».

La mostra resterà aperta sino al 30 ottobre il sabato e la domenica, oltre che il mercoledì pomeriggio.

 

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